L’edizione 2017 della cerimonia degli Oscar si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles il 26 febbraio. Nel frattempo, noi di uRadio continuiamo a fornirvi opinioni sui film candidati. Oggi analizziamo “Il diritto di contare (Hidden Figures)“, film del 2016 diretto da Theodore Melfi con tre candidature (Miglior film, Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer, Migliore sceneggiatura non originale[…]
Vincitore di 7 Golden Globe e del Premio del Pubblico al Toronto International Film Festival, con 14 candidature ai Premi Oscar 2017, dopo essere riuscito ad eguagliare il record di film come Eva contro Eva e Titanic, La La Land è divenuto subito uno dei film più apprezzati degli ultimi tempi. Tante sono state le parole spese nei confronti di questo[…]
Venerdì 9 dicembre, l’Auditorium del Santa Chiara Lab (Via Valdimontone, 1) ha ospitato la proiezione di un cortometraggio di cui molto si sta parlando in Toscana e non solo. “Una bellissima bugia”, scritto e diretto da Lorenzo Santoni e prodotto da Francesco Falaschi per la Scuola di Cinema di Grosseto, ha infatti partecipato con successo[…]
“New York, Washington DC, Sokovia. Capitano, le persone hanno paura” A noi di uRadio piace, almeno un pochino, provocare: senza eccedere nel brutale o nel puramente distruttivo, sia chiaro. Ma qui alla radio itinerante degli studenti di Siena ci piace pensare che molto spesso una stoccatina velenosa, critica ma costruttiva, può fare meglio di una[…]
“Lo chiamavano Jeeg Robot” è il primo lungometraggio di Gabriele Mainetti, attore, musicista e regista di genere, dopo quattro cortometraggi (Basette), già ispirati al mondo dei fumetti e dei cartoni animati. In una Roma scossa da strani attentati terroristici, Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), che vive di espedienti e abita solo in un palazzo popolare, un giorno ruba[…]
Emivita. Acquacola. Figli di guerra. Gas Town. Frutti della terra. Vitapiena. Saprofagi. Latte di madre. “Alziamo i giri”. Blindocisterna. Bullet Farm. Valhalla. “Fukushima-cani-pazzi”. Tutto questo solo nel primo quarto d’ora di film: “Mad Max: FuryRoad” travolge lo spettatore come una blindocisterna (appunto!) e lo fionda ex abrupto in uno scenario post-atomico dove tutto, financo il[…]
Da qualche tempo a questa parte, i film di fantascienza (almeno, alcuni di essi) hanno iniziato ad utilizzare in maniera diversa il loro linguaggio specifico: non più, o non solo, grandi epopee e catastrofi immani che lasciano lo spettatore sbigottito ed impotente. La tendenza che si sta affermando è quella di impiegare contesti innegabilmente sci-fi[…]
Secondo i ben informati, la corsa all’Oscar 2016 per il miglior film dell’anno si è ridotta a essere una faccenda a due tra “La grande scommessa” e “Spotlight” (rifiuto intenzionalmente la trasposizione italiana del titolo, sbagliata e fuorviante). I due film rispondono effettivamente all’esigenza dell’Academy di costruire su pellicola le basi della futura narrazione degli Stati Uniti[…]
In un’era come quella del digitale, caratterizzata dalla possibilità di ottenere tutto a portata di un click, la fruizione dell’opera artistica (specie nelle arti visive) diviene un meccanismo passivo nel quale lo spettatore si riduce a un vedere più che a un guardare: le immagini ci scorrono di fronte agli occhi ma noi siamo assopiti, divorati da un consumo bulimico[…]
La formula del “Based on a true story” sta diventando un campo in cui si rischia molto e, in molti casi, un campo dove si finisce per tralasciare la spettacolarità del reale narrato attraverso la pellicola. Ma per fortuna ci pensa Steven Spielberg a regalarci un film in grado di lasciarci piacevolmente sorpresi di come[…]
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