Un punto vendita a Siena è diventato una sede per aiuti umanitari: sto parlando del negozio di alimentari in via dei Gazzani dove da giorni centinaia di persone si recano qui per lasciare, medicine, latte in polvere, omogeneizzati, pannolini e tutto ciò che in questo momento può servire alla popolazione ucraina colpita dalla guerra. Abbiamo intervistato uno dei proprietari del negozio per capirne di più di questa iniziativa.
È passata più di una settimana da quando ci siamo svegliati tutti con l’orribile notizia dell’invasione russa al territorio ucraino. Se noi italiani abbiamo reagito così, sicuramente più sofferta è stata la reazione dei numerosi ucraini che vivono in Italia e che hanno lasciato le loro famiglie.
Tra questi ci sono i ragazzi dell’alimentari di prodotti dell’est in Via dei Gazzani 14. Da alcuni giorni infatti hanno messo su un punto raccolta di beni di prima necessità da portare ai tanti civili che stanno soffrendo nel loro paese natale.
Noi di uRadio siamo andati a trovarli per avere qualche informazione in più e soprattutto per evitare che l’occasione di solidarietà si trasformi in uno “svuota-armadio” incontrollato.
Abbiamo parlato con uno dei proprietari, Taras. Tra i mille scatolini e le mille chiamate è riuscito a dedicarci due minuti del suo tempo prezioso.
Da quanto tempo vivete in Italia e qual è la vostra città d’origine?
T: “Noi siamo qui a Siena da mezzo anno più o meno. Prima vivevamo in Ucraina, a Leopoli”
Leopoli è una città ucraina che si trova proprio al confine con la Polonia. Leopoli per i molti profughi in fuga è la salvezza. Ogni giorno centinaia di uomini, donne e bambini attraversano un percorso pieno di ostacoli per tentare di raggiungere il confine ed essere finalmente liberi.
Avete ancora parenti in Ucraina?
T: “Sì, metà. Oltre a noi che viviamo qui, siamo riusciti a portare mia madre e la sorella di mia moglie in Polonia. L’altra parte della famiglia è ancora lì.”
Qual è stata la vostra reazione quando la situazione è crollata così velocemente?
T: “Non ci sono parole. Non so davvero come commentarlo.”
Ma parliamo della vostra iniziativa. Quali sono i beni più utili che si possono portare?
T: “Sono molto utili medicinali di tutti i tipi (più forti sono meglio è) e oggetti per neonati: omogeneizzati, latte in polvere, pannolini ecc.”
Come sta rispondendo la città di Siena al vostro appello?
T: “Noi purtroppo non abbiamo contatti con il comune di Siena.”
E i cittadini invece?
T: “Si, gente tanta. Ringraziamo tutti quelli che sono venuti ad aiutarci. Cerchiamo di dire un grazie e di scambiare quattro chiacchiere con le persone ma siamo davvero molto impegnati e non riusciamo a farlo con tutti.”
Avete già portato del materiale in Ucraina?
T: “Sì, sono partiti già tre camion. Uno è arrivato al punto di scarico più lontano.”
Vi è permesso entrare o siete costretti a lasciare tutto al confine?
T: “Fortunatamente abbiamo un permesso che ci permette di entrare direttamente grazie al trasporto di medicinali e roba per neonati.”
Queste sono state le domande che siamo riusciti a fare a Taras. La sua è stata una testimonianza preziosa; è la voce di chi il dramma della guerra lo vive in prima persona, anche se da lontano. Il suono delle bombe non lo sente con le orecchie ma lo sente nel cuore. Tanta è la preoccupazione per la sua famiglia.
Entrando nel negozio…
Si percepisce il clima di paura e di profonda sofferenza che queste persone stanno passando, costantemente preoccupati per la sorte dei loro cari. Ma si percepisce anche la loro forza. Anche in un momento così difficile non si piangono addosso ma si rimboccano le maniche e riempiono i mille scatolini sparsi nel negozio, rispondono alle chiamate, fanno tutto quello che possono pur di non lasciare soli i loro connazionali.
Io e tutta la redazione di uRadio vi invitiamo a contribuire al loro sforzo. Basta poco!
Ecco cosa serve: pacchi di omogeneizzati, del latte in polvere, qualche medicinale, qualche garza. Quello che per voi può sembrare insignificante, può salvare la vita ad una persona che sta soffrendo. Quella persona potrebbe essere vostra madre, vostra sorella, un vostro amico.
Il negozio è aperto 24 ore su 24. Basta un solo minuto del vostro tempo per aiutarli. Un piccolo gesto può salvare vite!
Ludovico Proia