Sguardi intimi sulla lotta contro la violenza di genere – le voci di Bianca, Maria Teresa, Alessandro e Niccolò

ATTENZIONE

I pensieri, le riflessioni e gli estratti riportati di seguito sono frutto del vissuto e delle opinioni personali dei/delle nostrə associatə e, pertanto, si intendono di natura individuale e riflettono esclusivamente il punto di vista dell’associatə in questione. L’associazione declina ogni responsabilità per eventuali incomprensioni derivanti da tali opinioni, che restano di esclusiva pertinenza dell’autore.


Ogni mattina

Ogni mattina, al risveglio, sentire la notizia di un’altra donna che ha perso la vita per mano di un uomo è un pugno nello stomaco. È sempre più difficile da accettare, perché mi fa riflettere sul fatto che, nonostante tutto il progresso apparente, l’uomo non è riuscito a sopprimere il suo istinto animale. È una tristezza, una ferita che si riapre, perché mi rendo conto che dietro la facciata dell’evoluzione persiste una brutalità che non ha conosciuto miglioramento nel corso del tempo. E questa consapevolezza è straziante, perché ci mostra che, in realtà, l’evoluzione umana è solo una maschera, mentre la vera essenza resta invariata, avvolta nell’oscurità di una triste verità.

Bianca Frezzotti


Vite perdute

Non ci sono parole che possano riportare sui visi delle centinaia di donne uccise il loro sorriso;
sorriso che un tempo illuminava il loro viso. E ora è solo un ricordo, di chi le ha amate e perse.

Non ci sono parole che possono far risentire il suono della risata delle innumerevoli donne uccise e massacrate, le cui risate riecheggiavano nelle stanze dei locali, degli uffici e delle case in cui si trovavano prima che smettessero per sempre di ridere, senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta.

Non ci sono parole per definire l’inumanità di quello che ogni giorno ascoltiamo e di cui passivamente prendiamo atto. E nel mentre, nel nostro profondo, ringraziamo di non essere noi la donna di cui parlano, e andiamo avanti giorno dopo giorno.

Non ci sono parole per descrivere la paura che si ha quando si cammina da sole nel buio della sera: il passo che accelera, il fiato che si fa sempre più corto, e la costante paura di non essere sole ma allo stesso tempo di esserlo. 

Non ci sono parole utili, per chi mentre verranno lette queste frasi morirà, per mano di chi nemmeno un po’ l’ha amata o rispettata.

Non ci sono parole utili e quindi è ora di agire.

Maria Teresa Frezzotti


Possessività non è Amare

“Non è normale che vi insulti
Non è normale che lui vi vieti di conoscere nuove persone, maschi o femmine che siano.
Non è normale che vi cancelli i contatti dai social
Non è normale che vi faccia sentire in colpa per qualcosa che volete fate”

(Fonte: profilo Instagram murderskitty)

Ogni giorno assistiamo alla diffusione dei comportamenti sopra elencati che minano le basi delle nostre relazioni. È un comportamento inaccettabile che, purtroppo, priva la libertà personale.

Parlando da un punto di vista personale, negli anni passati, riconosco di aver commesso errori con le mie partner. Ho adottato comportamenti che, con il senno di poi, comprendo essere stati fonte di sofferenza. E ME NE SCUSO.

Vedere queste stesse dinamiche manifestarsi mi provoca dolore. È importante riconoscere che la possessività e il controllo non sono forme di amore.

 Questo breve pensiero vuole essere un invito a riflettere sulle relazioni che coltiviamo. Dobbiamo impegnarci a costruire connessioni basate sulla fiducia reciproca, sulla libertà di essere sé stessi…

LA POSSESSIVITÀ E IL CONTROLLO NON SONO FORME D’AMORE

Alessandro Baldi


Fine

Le vittime sono salite a 107.
Il femminicidio è diventata una normalità quotidiana, e non è ammissibile.
Il non poter stare tranquilli, la paura che possa succedere a persone care o amiche. Non è ammissibile. 
Ogni ferita dentro al cuore, ogni taglio sulla schiena. Non potrà mai cancellare la storia di una persona vera. 
Ciao Giulia e ciao a tutte le donne che sono lassù, con la speranza che la mentalità cambi veramente. 

Niccolò Bellaccini


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