Rosalind Franklin: la scoperta del DNA a doppia elica

La dottoressa Rosalind Elsie Franklin, chimica e cristallografa, nasce il 25 luglio del 1920 a Londra, in una facoltosa famiglia ebrea, composta da editori e banchieri. Fin da piccola dimostra interesse verso lo studio, e in particolare verso il mondo scientifico. Dopo aver ottenuto il diploma di istruzione primaria, iniziò a frequentare la scuola superiore, dove poté concentrarsi sulle discipline che più le interessavano: chimica, fisica e matematica, pura e applicata. Già a sedici anni aveva le idee molto chiare in merito al suo futuro, tanto che si presume che si fosse già resa conto di ciò che Albert Einstein aveva imparato sulla propria pelle, cioè che “la scienza solleva in maniera distaccata, e senza lagne e mugugni, dalla valle di lacrime alle sfere della pace”.

Dopo la Guerra si trasferì a Parigi, dove per quattro anni lavorò nel Laboratoire Central des Services Chimiques de l’Etat, per specializzarsi nella tecnica della diffrazione dei raggi X, un metodo usato per analizzare molecole di grandi dimensioni. Questo fu l’inizio di tutto…

Il duro lavoro svolto permise alla dottoressa Franklin di partecipare nel giugno del 1951 al secondo congresso di Stoccolma, nel quale venne a conoscenza di una scoperta importantissima del fisico Pauling: l’alfa elica, la più importante struttura regolare presente nelle proteine, permette alle catene di formare degli angoli. Questo incontro fu molto importante perché la spronò a effettuare ricerche più approfondite sviluppando immagini sempre più nitide del DNA dalle quali riuscì a ottenere la sua prima importante scoperta in questo campo: esistevano due forme di DNA! Quando era idratata la fibra diventava lunga e più sottile, bagnata o paracristallina (forma B); quando invece veniva messa a contatto con un agente disidratante, asciutta, cristallina, riprendeva la sua forma iniziale (forma A).

 La sua abilità nell’allestire i preparati chimici e nell’analisi ai raggi X, aveva fornito la prima chiara immagine del DNA che John Desmond Bernal, pioniere della diffrazione dei raggi X, definì “tra le più belle fotografie a raggi X di qualsiasi sostanza mai scattate”, nella forma che la molecola assume quando si apre per replicarsi. Il lavoro sul DNA fu successivamente diviso tra Franklin e il suo collega Wilkins: la prima analizzò la forma A, mentre il secondo studiò la forma B. Entro la fine del 1951 era stata generalmente accettata al King’s College che la forma B del DNA fosse una spirale, ma si dubitava fortemente che la forma ‘A’ del DNA avesse una struttura a elica.

Le scoperte di Rosalind Franklin, a sua insaputa, furono rivelate da Wilkins a Crick e Watson. I due cercarono di avere qualche informazione approfittando del fatto che, per quanto ne sapeva Wilkins, nessuno al laboratorio in cui lavoravano si stava occupando del DNA, ma nonostante gli aiuti ricevuti non riuscirono a venire a capo della struttura corretta. Nel frattempo, la dottoressa Franklin non si era fermata nei suoi studi e grazie alla foto scattata, chiamata semplicemente foto numero 51, mostrava una vera e propria X, formata da strisce nere simili al manto di una tigre che si irradiavano al centro della periferia. Era una delle immagini più nitide ottenute e mostrava indiscutibilmente un’elica.

Il lavoro svolto dalla dottoressa fu pubblicato in una serie di articoli dedicati all’argomento delle sue ricerche, ma fu il terzo della serie, preceduto da quelli di Francis Crick e James Dewey Watson, che avevano utilizzato i dati da lei ottenuti per formulare l’ipotesi riguardante la struttura del DNA nel 1953. Francis Crick, Maurice Wilkins e James Dewey Watson ricevettero l’ambito premio Nobel, mentre il lavoro di Rosalind Franklin non ottenne grandi riconoscimenti durante la sua vita.

Dopo aver terminato la sua parte di lavoro del DNA, Franklin condusse un lavoro pionieristico sul virus del mosaico del tabacco e sul virus della poliomielite. Morì a 37 anni per le complicazioni derivanti da un cancro ovarico. Dopo la morte ha ricevuto molti riconoscimenti da grandi istituzioni scientifiche.

Solo successivamente con l’analisi del riscoperto epistolario della scienziata e sulla base di interviste ai protagonisti della storia della scoperta della struttura del DNA, si è venuta a formare l’ipotesi che fu proprio Franklin l’effettiva scopritrice della morfologia a elica del DNA. La foto 51 oggi è su tutti i libri di scuola e la sua scoperta ci ha dato la possibilità negli anni di poter lavorare e comprendere la struttura del DNA.

Bianca Frezzotti


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