QUANDO RIMANE LA DIGNITÀ – 30^ GIORNATA

Lo scossone principale che la trentesima giornata di Serie A ha regalato si consuma nei campi di Torino e Roma. La Roma pareggia in casa dei granata di Ventura (con un rigore generoso), mentre all’Olimpico la Lazio sbanca e infligge un sonoro 4-0 all’Empoli. Si materializza così lo storico “er sorpasso” biancoceleste verso il secondo posto solitario che, in una città passionale come la Capitale, significa sfottò, incensamenti da una parte e contestazioni dall’altra. Non vorremmo proprio essere nei panni di Garcia e Sabatini questa settimana…

La classe Lazio

 

Il Parma, per metà fallito e senza concrete speranze di rimanere in A, continua a stupire battendo una disattenta Juventus, mentre ripartono Napoli e Inter, tra gol fantasma e squalifiche importanti, che vincono rispettivamente contro Fiorentina (3-0) e Verona (0-3). Nel posticipo domenicale pareggiano Sampdoria e Milan, con i rossoneri che vedono sempre più lontani i traguardi europei minimi per non etichettare già ad Aprile la stagione come “fallimento”. Colpi grossi di Atalanta e Chievo in chiave salvezza con le vittorie su Sassuolo (2-1, con fantastico gol di Denis) e Cesena ( complimenti a Pellissier che raggiunge due mostri sacri come Zola e Van Basten con 90 gol in Serie A). Andiamo quindi a conoscere i Promossi e i Bocciati della trentesima giornata di Serie A!

I Promossi:

-Quando rimane la dignità Ce ne siamo già occupati in molti appuntamenti della nostra rubrica, abbiamo affrontato la crisi del Parma sperando, di volta in volta, che il proprietario di turno potesse risolvere la situazione portando i soldi in cassa. Così non è stato, e il Parma ora è in rotta per il fallimento. Molti avrebbero mollato la spugna, altri si sarebbero potuti far sedurre dall’opportunità di falsare delle partite. E invece il Parma ha continuato a lavorare, deluso, spezzato, ma mai piegato. Ed è così che sono arrivati risultati importantissimi come il pareggio con l’Inter e la strepitosa vittoria contro la Juve. Che non possono far sperare in qualcosa vista la situazione (in classifica e in tribunale), ma possono certamente dar morale agli uomini di Donadoni per concludere al meglio il campionato. Con dignità, appunto.

-Spirito da gregario– I giocatori di calcio possono diventare fenomeni in due modi: con la tecnica o con lo spirito di abnegazione. Coloro che riescono ad unire questi due, vitali, fattori sono degni di essere chiamati fuoriclasse. Samuel Eto’o ha sempre dimostrato di essere un fuoriclasse, al Barcellona e all’Inter (dove, ricordiamolo, finì per giocare alcune partite da simil-terzino di spinta). L’esperienza in Russia era riuscito ad imborghesirlo un po’ troppo, tra troppi milioni e decisamente pochi stimoli a livello agonistico. a sono bastate poche settimane agli ordini del sergente Mihajlovic per farlo tornare il campione che tutti abbiamo conosciuto. Corre, si batte, segna e suggerisce per i compagni (l’assist per Soriano durante il match contro il Milan è da vedere e rivedere). Finalmente possiamo dirlo: invecchiato ma sempre buono, bentornato Eto’o.

I Bocciati:

-Eh, ma stavo lì per caso…– Torna alla ribalta, come in passato , l’argomento arbitri di porta. Che ogni settimana si trascinano dietro polemiche su polemiche. Dovrebbero aiutare il direttore di gara nella valutazione di situazioni chiave che si svolgono all’interno dell’area di rigore, finiscono invece per creare ancora più confusione. L’ultimo caso arriva durante il match tra Napoli e Fiorentina. Higuain riceve palla, di prepotenza si avvicina al limite dell’area di rigore ed esplode una terrificante conclusione che si stampa prima sulla traversa, poi batte oltre la linea di porta per poi tornare in campo. L’arbitro Damato è lontano dall’azione, e si rivolge all’assistente. Che sentenzia: non è gol. Sbagliando. Pur essendo a un metro dall’accaduto. Materiale utile per i detrattori degli arbitri di porta, non c’è che dire.

Andrea Coscetti

Fonti foto: Gazzetta dello Sport (articolo)

Eurosport (copertina)

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