DI UNIONE EUROPEA, SI DEVE PARLARE #ijf15

Si è parlato di informazione e comunicazione dell’Unione Europea nell’incontro Comunicazione Europea: il labirinto multilivello, all’interno della splendida cornice della Sala del Dottorato di Perugia, in occasione della prima giornata del Festival Internazionale del Giornalismo.

Al dibattito hanno preso parte la dottoressa Ewelina jelenkowska-Luca, capo del settore Stampa e Media presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Giuseppina Pateriniti, giornalista e corrispondente RAI per l’estero, il professor Fabio Raspadori e la dottoressa Diletta Paoletti, dell’Università degli studi di Perugia.logo_ijf

Come l’Unione Europea è vista dalle popolazioni nazionali e come essa cerca di comunicare con i propri cittadini, in un percorso storico che ha visto momenti di alterna fortuna. È questo il punto cardine della riflessione portato all’attenzione del pubblico, sulla base di dati statistici che dimostrano quanto l’attaccamento all’UE sia terribilmente debole in alcuni paesi (secondo l’ultimo rilevamento a livello italiano – fonte eurobarometro autunno 2014– solo il 39% della popolazione italiana ha un immagine positiva dell’UE, mentre la percentuale si riduce drasticamente fino al 9% per i cittadini che si identificano con le strutture organizzative europee).

Indicazioni chiare, che evidenziano dei deficit di informazione (da parte dei media, col 74% di italiani che non si sente adeguatamente ), di conoscenza (dei cittadini) e di formazione (delle istituzioni nazionali). Deficit che ogni giorno gli operatori giornalistici e istituzionali tentano di arginare, cercando da una parte di mediare continuamente il linguaggio tecnico dei provvedimenti dell’Unione, dall’altra di essere più stabilmente presenti nel territorio, nonostante la quantità di fondi e il numero di personale impiegato siano in costante diminuzione.

Iniziative, sforzi, molto spesso a costo zero, volti a migliorare i difetti di comunicazione e informazione che riguardano l’Unione Europea. Un dibattito costruttivo e interessante per evidenziare problematiche che troppo spesso passano sotto traccia, lontane dalla preoccupazione e dall’attenzione dei cittadini dell’Unione. Perché di Unione Europea, si deve parlare.

 

Andrea Coscetti

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