uRadio presenta: Residienza, la quarantena nelle strutture universitarie

Tutti, ma proprio tutti, abbiamo dovuto affrontare il lockdown predisposto dal governo italiano per contenere la diffusione del contagio da covid19.

Molti di noi hanno potuto godere delle comodità della propria casa nel lungo periodo di “stop forzato”, iniziato il 9 marzo e finito il 4 maggio.

C’è però un gran numero di studenti, ospiti delle nostre residenze universitarie, che hanno dovuto prolungare il soggiorno nelle loro stanze a Siena.

Quante volte avete pensato di rischiare di impazzire chiusi in casa? Quante volte avete pensato di abbattere i muri della vostra stanza utilizzando il modem del wifi come corpo contundente? Ecco: come avranno fatto gli ospiti delle residenze universitarie a restare mentalmente sani in stanze piccine, senza gli svaghi delle proprie abitazioni?”.

Non vi preoccupate ve lo racconteremo noi e grazie a delle fonti dirette!


RESIDIENZA: SE URADIO INCONTRA IL DSU TOSCANA

Il DSU Toscana, in collaborazione con uRadio, ha infatti dato vita ad un progetto che prevede una serie di interviste, condotte da membri del nostro team, a diversi ‘inquilini’ delle residenze senesi.

Questi studenti avranno l’opportunità di raccontarsi e riportare tutte le esperienze fatte durante la quarantena all’interno delle strutture universitarie.

Scoprirete che esistono tantissimi modi per non annoiarsi e mantenere una parvenza di sanità mentale anche ai domiciliari! Insomma, una bella occasione per mettere in pratica un po’ di sana resilienza in residenza: residienza!

Curiosi? Allora sintonizzatevi dal 30 maggio sulla nostra pagina Facebook per la prima delle nostre interviste a cui seguiranno altre, una ogni sabato.

Parleremo insieme di studio, lettura, canto, sport e tante altre attività utili per sopravvivere all’interno delle residenze per studenti.

Un particolare ringraziamento va a coloro che si sono prestati alle nostre domande e si sono divertiti a raccontare le loro giornate! Grazie Patrick, Aliou, Eze, Manolo e Marco!


Franco Ferrari

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