SDSN Youth: Spazio ai giovani durante la 2ᵃ Conferenza Internazionale SDSN

Si è tenuta ieri, giovedì 5 marzo 2015, la seconda Conferenza Internazionale “Solutions for Agri-Food Sustainability in the Mediterranean” organizzata dall’Università di Siena e SDSN Mediterranean, il network delle Nazioni Unite per la sostenibilità ambientale.

Durante l’evento hanno partecipato numerosi personaggi importanti nel settore, compreso il noto economista Jeffrey Sachs, docente alla Columbia University e direttore dell’Earth Institute, nonché dello stesso progetto UN SDSN, che ha preso parte al dibattito in videoconferenza.

L’ultima parte della conferenza è stata riservata al ruolo dei giovani per lo sviluppo sostenibile ed è stata l’occasione per presentare il nuovo network affiliato ad SDSN che prenderà il nome di SDSN Youth e che comprenderà nel proprio board due studenti dell’Università di Siena, come responsabili dell’area del Mediterraneo: Dario Bettaccini e Dario Piselli, già fondatori dell’associazione studentesca Greening USiena.

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Li abbiamo incontrati poco prima del loro intervento durante la conferenza di ieri e abbiamo posto loro alcune domande.

Da dove è arrivata la proposta di aderire e contribuire alla fondazione stessa dell’intero progetto SDSNY?

L’idea nasce da SDSN Youth Australia/Pacific, un’iniziativa partita da alcuni studenti della Monash University, che era ed è tuttora il centro per l’area del Pacifico di UN SDSN. Questa idea di creare una nuova branchia di SDSN che comprendesse anche i giovani, è piaciuta molto a Jeffrey Sachs e a tutta l’organizzazione. Noi abbiamo avuto, in un certo senso, la fortuna di essere in contatto con il direttore di questo network australiano, Siamak Sam Loni, così quando gli è stato chiesto di creare SDSNY a livello globale, grazie al buon lavoro fatto dall’Università di Siena per il Mediterraneo e quello dalla nostra associazione ci è stato offerto questo incarico, che ovviamente abbiamo accettato di buon grado.

Quali sono gli obiettivi che questo network si propone e che tipo di rapporto si istituirà con UN SDSN?

Il rapporto sarà molto stretto, la struttura centrale creerà un forte legame con noi, così come con tutte le attività che portano, più o meno direttamente, il suo nome e che si propongono gli stessi temi e obiettivi. Dunque ci sarà un collegamento istituzionale a livello di struttura, cioè quello che riguarda brand, membri, organizzazione interna ecc; ma anche a livello di progetti e quindi l’avanzamento dell’agenda per i Soustainable developement goals e lo sviluppo di soluzioni concrete per ciò che riguarda lo sviluppo sostenibile, mettendo in relazione le università e i centri di ricerca di tutto il mondo. Creare un focus sull’ambito giovanile, non solo coinvolgendo i giovani, ma anche facendo qualcosa di concreto per loro, diffondendo questi temi, sia in ambito universitario, che nei gruppi sociali, che nelle scuole superiori. L’idea è insomma quella di formare, ma anche vedere i giovani partecipi nei progetti decisionali per mezzo di SDSNY.

Qual è il ruolo e il supporto che concretamente possono dare l’Università di Siena e i suoi studenti?

L’Università di Siena in quanto centro di coordinamento per l’area del Mediterraneo sarà il fulcro delle azioni di SDSNY, il rappresentante regionale del Mediterraneo di SDSNY si interfaccerà direttamente con l’università. C’è da dire che Siena sta facendo già tanto per SDSN e quindi ci auguriamo che farà altrettanto con SDSNY. L’università potrà formare gli studenti, fornendo strumenti d’apprendimento per allargare il panorama delle conoscenze individuali in questo ambito.

Chi sono gli altri membri che andranno a formare il board SDSNY?

In generale l’idea è quella di coinvolgere non solo i singoli individui ma tutte quelle realtà associative sparse per il mondo, che siano istituzionali, semi-istituzionali, così come no profit e universitarie, realtà che possano supportare e contribuire all’agenda della sostenibilità ambientale, qualsiasi sia l’ambito specifico, da quello ambientale, sociale, della povertà ecc. Raggiungere più giovani e ampliare la platea, questo è l’obiettivo. Ci saranno poi delle persone con ruoli specifici e responsabilità per le varie zone mondiali.

Che cosa ne pensate di questa conferenza, della portata che può avere, delle persone che interverranno?

Ci dispiace che non potrà partecipare di persona Jeffrey Sachs, ma comunque grazie alla videoconferenza darà dimostrazione del suo interesse. Ci sarebbe inoltre piaciuto che questa occasione fosse stata il lancio ufficiale di SDSNY come si era vociferato fino a pochi giorni fa, ma purtroppo per motivi burocratici è stato deciso che era meglio rimandare. La conferenza comunque ci sembra molto importante, perché il tema dell’agricoltura, cibo e sviluppo sostenibile è veramente centrale per quanto riguarda l’area del Mediterraneo, sia per ragioni climatiche e ambientali, sia per quelle più prettamente economiche .

Infine  come ci si sente a far parte a 25 anni di un istituzione, o network che sia, promosso dalle Nazioni Unite?

Certamente è una grande occasione e una bella opportunità che deriva dal nostro impegno, ma anche un pizzico di fortuna, come ad esempio il fatto che proprio Siena sia il centro responsabile dell’area del Mediterraneo. La cosa ha un importante aspetto individuale e professionale, come motivo di crescita personale e se vogliamo di impegno civile; ma è anche la dimostrazione  a livello più generale che lo sviluppo sostenibile può dare veramente un’opportunità ai giovani. È la nostra generazione che ha nelle mani il futuro e che deve e dovrà non solo supportare, ma essere essa stessa il cambiamento.

 

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Irene Barbieri

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