SONAR: IL LIVE INCENDIARIO dei “FAST ANIMALS AND SLOW KIDS”

Sabato 7 Marzo i Fast Animals and Slow Kids hanno fatto tappa al Sonar di Colle Val d’Elsa con il loro tour “Alaska” e noi di uRadio eravamo lì, testimoni di un concerto memorabile. Ad aprire alla band perugina La Monarchia, gruppo nato e cresciuto nei dintorni di Siena, che ha saputo scaldare il pubblico con i brani estratti dal loro album d’esordio “Parliamo dieci lingue ma non sappiamo dirci addio“. I brani proposti dalla band rimandano al rock italiano della scena musicale degli ultimi anni: linee melodiche orecchiabili accompagnate da chitarre graffianti e aggressive. I quattro componenti della band dimostrano di sapersi muovere bene sul palco senza perdere in qualità durante l’esecuzione dei brani. Da tenere d’occhio.

Verso mezzanotte e mezza è la volta dei FASK, che salgono sul palco sulle note di “Overture”, brano d’apertura del loro ultimo disco “Alaska”. Accolto da un boato, il gruppo capitanato da Aimone Romizi propone come secondo brano in scaletta “Il mare davanti”, che incendia il pubblico del Sonar. I quattro componenti della band sono carichi, si vede immediatamente. Il concerto segue in modo veloce, frenetico, coinvolgente. “Calci in faccia”
, “Combattere per l’incertezza
”, “Coperta”, “Troia” seguono quasi senza sosta i primi due brani, lasciandoci praticamente senza fiato. Il (giovane) pubblico accorso al Sonar per l’occasione canta tutti i testi a memoria e accompagna la band che lascia ampio spazio ai suoi fan.  “Ciao, siamo i FASK e veniamo da…Perugia!” – grida in continuazione Aimone con la chitarra elettrica e capelli lunghi sulla faccia.  Il frontman del gruppo danza con il jack del microfono, in un valzer isterico ed inquieto. Quando non suona, Aimone recita i suoi testi quasi potesse toccarli con la punta delle dita. In scaletta non soltanto canzoni estratte da “Alaska”, ma c’è ampio spazio per “Hybris”, loro disco precedente.  Fa capolino “Copernico”,  canzone estratta dal disco d’esordio “Cavalli”.

Durante il bis, il cantante dei FASK si lancia in più di un’occasione sul pubblico, dandosi letteralmente in pasto ai suoi fan. L’ encore – di circa mezz’ora – comprende ben cinque brani che i quattro ragazzacci di Perugia suonano in modo intenso e sincero. I FASK terminano il concerto con l’emozionante “Gran final”, canzone  già suonata in anteprima al Sonar un anno e mezzo fa durante il tour di “Hybris”. Dopo l’uscita di scena di Alessandro Guercini (chitarra) e di Jacopo Gigliotti (basso), rimangono sul palco soltanto Alessio Mingoli (batteria) e Aimone Romizi, che si accanisce sulle percussioni regalando al pubblico un finale più che degno per quello che è stata un’ottima esibizione. Una band valida che ha saputo crescere in pochissimi anni, senza dubbio una delle promesse della nuova musica italiana. Se non avete ancora ascoltato gli ultimi due album della band, siete ancora in tempo per rimediare.

 

Beniamino Valeriano   

Martina Lorenzoni

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