SOLO LA MATEMATICA – 27^ GIORNATA

Sono tanti i punti focali da cui poter osservare l’ultima giornata di Serie A. Conclusasi con la roboante vittoria per 2-0 della Sampdoria sulla Roma, ormai sempre più impaurita dalla grande rimonta dei cugini di sponda biancoceleste (a -1 dopo lo 0-2 esterno in casa del Torino), la ventisettesima giornata del massimo campionato nazionale ha presentato una Juventus sempre più al comando della classifica, una crisi di gioco e risultati per le milanesi che continua, senza speranze e senza possibili appelli, un Sassuolo che vince il derby emiliano contro il Parma (più preoccupato per le sue vicissitudini societarie che sportive) mentre Cagliari e Empoli non si fanno male ma al Sant’Elia sta bene solo ai toscani (a +9 dalla zona retrocessione). Il Napoli delude contro il Verona e perde in un colpo solo terzo posto e fiducia nell’ambiente, forse scosso dai presunti malumori di Benitez su un futuro in Inghilterra. Colpaccio del Chievo a Marassi contro il Genoa, mentre è 0-0 fra Atalanta e Udinese a Bergamo. Ma chi sono i Top e i Flop dell’ultimo turno di Serie A? Scopriamolo!

I Promossi:

Solo la matematica– Manca solo la matematica a questa Juventus, troppo forte per tutti in questa Serie A: per il Napoli, per la Roma, per l’intero campionato. “Vincere abitua a vincere” recita un noto proverbio sportivo, e i tre scudetti di fila, uniti ai quattordici punti di distacco dalla seconda in classifica, sono una chiara prova di quanto la banda di Allegri sia stata in grado di spaccare in due il campionato. A Palermo è bastata un’invenzione di Morata, ennesimo gioiellino bianconero, per mettere in cassaforte il match. La difesa ha retto bene (il recupero di Barzagli è fondamentale), il centrocampo ormai è un marchio di fabbrica, l’attacco punge anche quando Tevez è in serata negativa. Insomma, manca solo la matematica per il quarto. In attesa del Borussia, in Champions, e di avversari più provanti per la prossima stagione.

Felipe Anderson– La Lazio l’ha recuperato e lui si è ripreso la Lazio. Due gol al Torino che valgono il terzo posto solitario, a solo un punto dai cugini della Roma, per un piazzamento che in pochi si aspettavano a inizio campionato, dopo le prime crisi di gioco dell’era Pioli. E invece la Lazio è lì e si prende giustamente i meriti di una rimonta cominciata da lontano e proseguita inesorabilmente nel segno di Klose, di Parolo, ma soprattutto della stellina, di quel Felipe Anderson che sta facendo godere tanti fantallenatori, amanti del bel calcio.

I Bocciati:

-Due allenatori ingrigiti- “La solitudine dei milanesi“. Potrebbe essere questo l’ideale titolo per il film su due signori, Mancini e Inzaghi, che in questo periodo proprio non sanno più che pesci pigliare. Il Milan frana ancora dopo una bella prova macchiata dai soliti errori su calcio piazzato, l’Inter non riesce a sfondare e quasdicapitola contro il modesto Cesena, in piena lotta per non retrocedere. Umori grigi alla Scala del calcio, tra presidenti più o meno assenti e nuovi, probabili e fantomatici, proprietari dell’est. Rimangono i risultati, rimangono due ambienti depressi e ormai rassegnati ad un piazzamento finale a metà classifica (forse qualche sogno per l’Europa League, ma niente di più). C’era una volta la Scala del Calcio. Che ora è uno Scalino.

Andrea Coscetti

 

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