Sanremo 2025: le pagelle di uRadio per i testi dei cantanti in gara (terza parte)

Ed eccoci giunti al terzo e ultimo appuntamento delle pagelle uRadiane per questa 75esima edizione del festival di Sanremo! È dura, ma ce la stiamo facendo.

MILLE VOTE ANCORA – ROCCO HUNT | FEDERICA PISACANE

Voto: 6

Dopo il casino successo l’anno scorso per Geolier, avevo, da campana, alte aspettative per Rocco Hunt. E questo mi porta una canzone quasi interamente in italiano.

Mille vote ancora è la classica canzone del rapper venuto dalla strada che a un certo punto se n’è dovuto andare per inseguire il suo sogno ma spera di poter tornare bambino per rivivere i ricordi della sua infanzia: «‘o cafè dinto ‘e canzoni / Viento ‘e mare che sbatte pe dinto ‘e feneste […] Doje prete pe fa”na porta». Insomma, da campana emigrata prima in Toscana e poi all’estero posso capire la vibe, ma Rocco, e jamm’ bell’.


FUORILEGGE – ROSE VILLAIN | MATILDE CARRIERO

voto:7

Reduce da un 23esimo posto al Festival di Sanremo del 2024 con “Click Boom”, canzone che ha raggiunto il triplo disco di platino, Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, calcherà per la seconda volta il palco dell’Ariston con “Fuorilegge”.

Fuorilegge è una canzone che parla di desiderio, un desiderio un po’ logorante verso una persona, di passione, di un pensiero quasi assillante per qualcosa che c’è stato o ci potrà essere. E’ una canzone dedicata anche a tutte quelle persone che nella loro vita vogliono diventare qualcosa o qualcuno tanto da uscire dalle righe e diventare fuorilegge. Esplicita l’allusione alla famosa coppia di criminali  statunitensi Bonnie Parker e Clyde Barrow, al loro essere fuorilegge, ma anche molto innamorati, così da rendere ancora di più il concetto. 

Rose dichiara di amare questa canzone e di cantare molto bene… Vedremo Rosa, vedremo!


AMARCORD – SARAH TOSCANO | ROSALIA PANEPINTO

voto: 7

Sarah Toscano, ultima vincitrice di Amici di Maria De Filippi. Era quasi scontato trovarla al Festival di Sanremo? Chissà. Quello che sappiamo con certezza è che ha ricevuto la benedizione della regina indiscussa, la grande Maria. A quanto pare, Sarah ha inviato il brano in anticipo proprio per avere il suo parere, e Maria ha approvato. E chi siamo noi per andare contro il giudizio della Queen?

Il brano porta la firma di Federica Abbate e Jacopo Ettore, due tra i migliori autori del panorama musicale italiano, che hanno scritto metà delle canzoni in gara. Il testo c’è, è frizzante e leggero: atmosfera da luna park e serate in discoteca del sabato sera, niente di troppo impegnativo.

Ora mi aspetto un bel beat su cui ballare. Sperando che Sarah possa diventare una futura pop star come Elodie o Annalisa, e non una loro brutta copia.


ANEMA E CORE – SERENA BRANCALE | FRANCESCA CARRIERO

voto: 8.5

Sanremo non è ancora iniziato e io ho già scelto la mia preferita. Nessuna esitazione, nessun dubbio: Serena Brancale con “Anema e Core”. Sì, lo so, non vincerà Sanremo. Ma vincere e lasciare il segno sono due cose diverse e lei, a modo suo, sono certa che lascerà un’impronta indelebile.

Orgoglio barese – e qui mi permetto un pizzico di campanilismo – è un’artista che porta con sé una cifra stilistica moolto riconoscibile. Ha un modo unico di raccontare, sia con i suoi testi che reinterpretando brani altrui. La sua voce è uno strumento, il dialetto barese un colore che usa con naturalezza, senza forzature. Chissà se lo utilizzerà anche in questo testo: si dice che in alcuni punti canterà in napoletano.

Il testo sembra un invito a vivere i sentimenti con intensità, senza mezze misure e ovviamente, non poteva mancare il suo tocco personale: quel “Lazzì” che è diventata un marchio di fabbrica. E io con “Anema e Core” voterò per lei.


LA MIA PAROLA – SHABLO | FRANCESCA CARRIERO

voto: 8

E niente, io ancora devo capacitarmi di questa cosa: Shablo a Sanremo. E vabbè, direte ok, ma il fatto che sia lì, con Guè, Joshua e Tormento, è già di per sé un evento. Mai avrei pensato di vedere questo mix su quel palco, e invece eccoci qua.

Il titolo, La mia parola, sembra già evocativo di suo, e infatti il testo non fa che confermare questa mia impressione. Qui non si tratta di una semplice hit sanremese, o meglio mi auguro di aver ragione. Qui si sta parlando di un manifesto, di un grido su un mondo che si sgretola tra cemento, inquinamento e la sensazione di essere incastrati in una vita senza vie di fuga. È una riflessione che pesa, e il fatto che, secondo Shablo, il miglior posto per ascoltare questa canzone sia una chiesa mi lascia ancora più incuriosita.

E allora sì, non vedo l’ora di vedere questa esibizione. Non vedo l’ora di capire se sarà un momento mistico, se ci ritroveremo davanti a qualcosa che ci spiazzerà o se era solo una blasfemia. 


QUANDO SARAI PICCOLA – SIMONE CRISTICCHI | CARMINE CALABRESE

voto: 9

New Year New Me, sono sorpreso quest’anno di non aver dovuto recensire un testo brutto. Il fantasma di Fred De Palma è ormai lontano, e mi trovo ad assegnare voti che non scendono sotto l’8. I testi trovati finora sono delle piccole perle, e Simone Cristicchi non fa eccezione con la sua Quando sarai piccola.

Volto noto della kermesse sanremese, Cristicchi ha vinto il Festival nel 2007 con Ti regalerò una rosa e partecipato nel 2019 con Abbi cura di me. Ora torna a emozionare e a raccontare la delicatezza di un figlio che vuole solo restituire l’amore a una madre che presto o tardi lo dimenticherà. 

Il testo è una lettera d’amore, consapevole e dolorosa. Racconta la malattia della madre che le ruba i ricordi, e lui che prova a restituirle i giorni persi e i momenti dimenticati. Il brano sarà accompagnato dal pianoforte e dall’orchestra preannunciando un forte momento intimo e di ascolto. Al di là della resa, con un testo così personale, il resto passa in secondo piano. 

Sono certo che Simone saprà emozionare ed emozionarsi, con una storia personale ma che  appartiene un po’ a tutti e tutte. E io non vedo l’ora di vederlo su quel palco. 


TU CON CHI FAI L’AMORE – THE KOLORS | MARIA TERESA FREZZOTTI

voto: 7,5

Antonio Fiordispino, in arte Stash, Alex Fiordispino e Dario Iaculli suonano insieme dal 2010, sono una delle band più in voga del momento, dopo il successo di Italodisco, Un ragazzo e una ragazza e Karma, tornano al festival di Sanremo per la terza volta con Tu con chi fai l’amore.  

Questo brano odora di tormentone, anche perché da loro ormai non ci aspettiamo niente di più e niente di meno. Il testo è incalzante, e questo fa ben pensare per parte strumentale, e anche il ritornello: «Chi non è libero/ Chi non c’ha il fisico/ Stasera non importa più/ Tu con chi fai l’amore/ E perché/ Sale come un ascensore quando vengo da te/ Se fai così mi togli l’anima/ Che cosa stupida/ Tanto la cosa importante non è/ Tu con chi fai l’amore».

Questo titolo ricorda A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà… Speriamo che il successo sia lo stesso!


DAMME ‘NA MANO – TONY EFFE | FEDERICA PISACANE

voto: 4

Ho scelto di dare un voto a questa canzone esclusivamente per dire ai nostri venticinque lettori che in Polonia in radio mettono Sesso e samba, dunque viviamo nella linea temporale in cui i polacchi conoscono e apprezzano Tony Effe.

Per quanto riguarda Damme ‘na mano, Tony tenta l’emulazione di Geolier nella scorsa edizione. Ma un conto è una canzone interamente in dialetto su una storia d’amore finita (che poi, pure lì…), un’altra è una mezzo in romanesco su quanto sia un bomber. Dice, infatti: «Sono il classico uomo italiano / Amo solo mia madre Annarita / La domenica ti lascio sola / Vuoi andare a cena ma c’è la partita». Mah.


GRAZIE MA NO GRAZIE – WILLIE PEYOTE | ALICE MUTI PIZZETTI

voto: 9

Un testo sempre di grande livello e un’artista che, ad oggi, meriterebbe più del successo che ha. Una scrittura intelligente che arriva dritta a chi ascolta, che affronta da sempre temi d’attualità senza tanti giri di parole, ma con ironia. 

Ha provato a farlo anche questa volta anche se con più moderazione visto che, come sottolineato da Conti, quest’anno non ci sarà la politica nei testi. Una canzone che si scaglia, neanche troppo velatamente, contro gli ipocriti, i nostalgici dei regimi, i vittimismi.

«Andare su un palco così grande senza dire niente per me sarebbe come sprecare una possibilità» spiega. Non a caso “Grazie ma no grazie” è anche la canzone più spiccatamente politica di questa edizione. E che dire del riferimento ai Jalisse “E c’hai provato anche più volte dei Jalisse”… Ne vedremo delle belle.

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