È scivolato via in un attimo il tredicesimo turno di ritorno del massimo campionato calcistico nazionale, sebbene abbia toccato anche l’inizio di questa settimana con il monday match giocatosi all’Artemio Franchi di Firenze fra Fiorentina e Verona e conclusosi col bruciante sconfitta degli uomini di Montella, all’ultimo secondo, a causa del gol di Obbadi che ha condannato alla sconfitta i viola e quasi regalato la salvezza ai clivensi. Sono stati molti i pareggi, sei, che si sono susseguiti fra sabato e domenica, a cominciare da quello più importante (in quanto ad aspettative) fra Inter e Milan nel 275° derby della Madonnina, uno scialbo 0-0 che non si è riuscito ad accendere neanche col tutto esaurito a San Siro ma neanche a seguito di episodi, come il calcio di rigore negato ai nerazzurri e i tanti gol annullati dall’una e dall’altra parte. Pareggia la Roma contro l’Atalanta e la banda di Garcia raggiunge così i cugini biancocelesti della Lazio, sconfitti sabato dalla Juve (assoluta dominatrice del campionato, in attesa della matematica certezza per il quarto tricolore consecutivo), pareggiano anche Sassuolo (1-1 contro il Torino), Sampdoria (brutto 0-0 in casa contro il Cesena), Empoli e Chievo (rispettivamente 2-2 contro il Parma e 1-1 casalingo con l’Udinese). Vincono Napoli (con il 3-0 a Cagliari ora clamorosamente a soli cinque punti dal secondo posto) e Palermo (2-1 al Genoa). Andiamo quindi a conoscere i Promossi e i Bocciati della trentunesima giornata di Serie A!
I Promossi:
-L’usato sicuro- Per creare una squadra di calcio occorrono diversi elementi: una società seria e solida alle spalle, un staff tecnico ben preparato, ed un mix di giovani e “vecchi” che possa bene amalgamarsi. Già, perché -Arsenal docet- non si può sempre andare avanti con le sole forze delle nuove promesse. Occorre anche esperienza, fondamentale per la buona riuscita di un progetto e rappresentata all’interno dello spogliatoi dai “senatori”. Come Pellissier e Maccarone, bomber di professione e ispiratori dei più giovani. Carisma, conoscenza delle situazioni più difficili, due esperti in materia salvezza che, al bisogno, riescono a togliere le castagne dal fuoco, da titolari o partendo dalla panchina, e portare le loro squadre ad evitare le zone calde della classifica. Sì ai giovani, ma ad ognuno serve una guida.
-Il boom improvviso- L’altra faccia della medaglia pallonara giovani-“anziani” è sempre stata la nostra favorita, qui a uRadio. In più occasioni abbiamo ribadito come il calcio italiano debba investire sui settori giovanili e accaparrarsi, senza comunque correre dietro al mero nome, i migliori talentini a livello internazionale. Prendiamo l’esempio che ci arriva proprio dall’ultima giornata: Ivajlo Čočev, centrocampista classe ’93 del Palermo, arrivato in terra sicula durante la scorsa sessione estiva di calciomercato. Un periodo d’ambientamento durato alcuni mesi, poi, settimana scorsa, l’esplosione: gol contro l’Udinese subito seguito dalla doppietta che ha messo in ginocchio il Genoa. Una vera e propria rivelazione dunque, e ora stiamo bene attenti: il Palermo di Dybala e Vasquez ora è in grado di giocarsi un altro potenziale asso nella manica. Da monitorare.
I Bocciati:
-Rigore a favore? Tremate!– Quattro rigori assegnati in stagione, quattro rigori falliti. Non è esattamente l’anno della Fiorentina da questo punto di vista: in mancanza del rigorista ufficiale, quel Pepito Rossi che troppo sta mancando all’ambiente viola, si sono alternati Babacar, Gomez e Gonzalo Rodriguez, senza trovare la via del gol dagli undici metri. La peggiore media europea, per un fattore spesso decisivo come i calci dagli undici metri che ora rischia di diventare motivo di sconforto tra i tifosi fiorentini.
Andrea Coscetti
Fonte foto: Cotrriere.i