"Lasciamoli annegare": giornalismo-attivismo contro la retorica anti-immigrazione? –  #ijf15  

Nella seconda giornata del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia si è discusso, tra i tanti temi di attualità sociale, dell’emergenzaimmigrazione nel Mediterraneo e della strumentalizzazione mediatica dietro molte delle storie a proposito.

Il panel tenutosi presso il centro servizi G.Alessi ha visto confrontarsi Herman Grech, direttore media The Times of Malta, Meave Patterson di Amnesty International e la giornalista freelance Maria Teresa Sette.

Di fronte all’inefficienza delle politiche internazionali e monetarie adottate dall’Unione Europea per fronteggiare le drammatiche condizioni in cui vivono i sempre più numerosi immigrati che giungono sulle coste dei paesi mediterranei, qual è il contributo che può venire dai giornalisti e dagli operatori dell’informazione? logo_ijf

L’immigrazione è una delle questioni più strumentalizzate dall’opinione pubblica nel vecchio continente, nuovamente e pericolosamente agitato da partiti e movimenti  xenofobi e reazionari di estrema destra. C’è tanta retorica nelle cronache e nei servizi di inchiesta sul fenomeno, motivata sia dalle soffocanti pressioni politiche a cui le redazioni sono sottoposte sia dalla mancanza di conoscenza specifica dei giornalisti che se ne occupano.

Il giornalismo è alla ricerca di nuovi strumenti e metodi per raccontare l’emergenza umanitaria prima che internazionale dell’immigrazione. Una risposta più concreta e tangibile sembra arrivare dall’attivismo, iniziativa di tanti operatori volontari che si propongono di superare ogni narrazione manipolata e stereotipata per raccontare i fatti con un approccio responsabile, il più possibile veritiero e imparziale.

Ma puo l’attivismo bastare dinanzi alla necessità di fare luce contro l’oscurantismo deleterio che avvolge i racconti sull’immigrazione? Con molta probabilità no: bisognerebbe pensare a programmi di formazione e aggiornamento informativi specifici per il fenomeno, aperti anche alle associazioni e alla cittadinanza per educare alla conoscenza e al rispetto reciproci.

Non si deve mai dimenticare, infatti, che prima di qualsivoglia interesse e motivazione dietro l’immigrazione ci sono in ballo le vite di milioni di persone che fuggono da realtà terribili in cerca di un futuro migliore. Un particolare che sembra sia stato dimenticato.

 

Angela Convertini

 

 

 

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