CANTAUTORATO NOSTALGICO INDIPENDENTE: VIA LATTEA

I Via Lattea nascono come trio acustico nel 2013 e, dopo alcuni cambi nella formazione, sono oggi Giovanni Rafanelli (voce); Savino Minerva (chitarra elettrica); Cosimo Montefrancesco (batteria); Andrea Pennatini (basso); e Giulio Bracalente (chitarre).

Non sappiamo se questa composizione del gruppo resterà intatta nel tempo (ci auguriamo di sì…); di sicuro, però, è quella che ha visto nascere il primo EP: “Via Lattea”, pubblicato in internet a maggio.

Conosciamo la band per le performance live, in cui presentano le loro personali versioni di alcuni capisaldi della musica italiana. Giovanni, Savino e Cosimo (è con loro che abbiamo chiacchierato) ci spiegano che suonare brani noti è il modo più immediato per ottenere un legame, sicuramente con il pubblico, ma anche fra gli stessi musicisti, che cercano fra loro quella sintonia indispensabile per iniziare un progetto comune e creare la propria musica.

Evidentemente l’esperimento è riuscito: il feeling è forte, e si manifesta nel modo in cui i Via Lattea  scrivono le loro canzoni. Il momento creativo è lavoro di squadra, in cui ognuno aggiunge un po’ di se’ all’apporto degli altri: se pure c’è stata una bozza iniziale, questa resta filo conduttore per qualcosa di completamente nuovo e diverso.

Indispensabili sono, senza dubbio, i testi (scritti da Giovanni): profondi ed intimistici, che trasportano in una dimensione melanconica, in cui l’ascoltatore riscopre i propri sentire.

Già il nome della band, in fondo, evoca notti stellate e viaggi emotivi; anche se, in verità, l’ispirazione è giunta da uno stimolo ben più tangibile (ma, in fondo, anch’esso “extra-terrestre”): un quadro del Tintoretto, “L’origine della Via Lattea”.

 

VIALATTEA COVER

Come capiamo, c’è grande sensibilità artistica nel gruppo, ma è principalmente la voglia di fare che stimola il lavoro, e forse un pizzico di caparbietà. Solo così è stato possibile portare a conclusione  la registrazione dell’EPVia Lattea”. I ragazzi raccontano di come sia stata faticosa la vita in studio: registrare uno strumento alla volta, senza poter avere il quadro completo se non alla fine, quando ci si potrebbe render conto di essere cambiati. La fatica ha, invece, portato i suoi frutti e le quattro tracce rappresentano bene la filosofia Via Lattea, quella di un “cantautorato nostalgico indipendente”.

Sì, è questo il genere musicale della band: cantautorale e nostalgico, perchè è con la nostra lingua che ci si esprime al meglio, ma ancor di più lo si può fare nel solco della grande tradizione (tutta nostrana) delle belle parole e dei ritmi melodici; indipendente, perchè non può mancare la grinta, data dalla soddisfazione di essersi fatti da soli.

 

Del resto, i Via Lattea non hanno solo scritto testi e musiche delle loro canzoni, ma hanno curato la regia del videoclip del singolo“Attraverso lo stige” e creato la cover dell’EP.

Il video vuole riprendere i ritmi del brano, accompagnando visivamente pause e riprese, senza però costringere l’immaginazione dell’ascoltatore: vediamo, semplicemente, una partita di cricket giocata a San Miniato da ragazzi indiani, ripresa con l’ottima fotografia della reflex di Savino; la luce naturale e la tensione sportiva fanno il resto.

Savino è anche il grafico che ha creato l‘immagine della copertina: una via lattea dai tratti un po’ sporchi, come lo sono alcuni suoni dell’album.

 

I Via Lattea continuano a conoscersi, amalgamarsi e creare musica insieme, nel modo che li caratterizza. Dobbiamo aspettarci ben presto altre canzoni e, si spera, un disco.

Di certo in autunno torneranno a suonare dal vivo, quindi nel frattempo vi invitiamo ad ascoltare Via Lattea su Spotify e Youtube e seguire la band su facebook.

 

Loredana Leo

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