Biotestamento. Alle Scotte il seminario sul diritto alla vita.


Legge 219/2017 sulla fine vita

Riflessioni e testimonianze


La locandina dell’evento.

All’auditorium del policlinico Santa Maria alle Scotte, venerdì 9 marzo alle 9, si terrà un seminario sul tema del testamento biologico e dell’autodeterminazione sulla fine della vita.

A poco più di un anno dalla scomparsa di ‘Fabo’ Fabiano, Valeria Imbrogno presenta il libro “Prometto di perderti. Io, Dj Fabo e la vita più bella del mondo“.

La discussione sarà arricchito dagli interventi di Silvano Cozzi, responsabile terapia intensiva di neuro-rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, Gavina Cherchi, professore associato di Filosofia, Università di Sassari e il professore aggregato di Medicina legale dell’Università di Siena Alessandra Masti.

Saranno presenti anche il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, il direttore generale dell’Aou Senese, Valtere Giovannini e il prorettore alla Sanità Ranuccio Nuti. Il seminario è aperto a tutti. Coordina Anna Coluccia, professore aggregato di Medicina legale, Università di Siena.

 

Il libro

Edito da Baldini e Castoldi, “Prometto di perderti. Io, Dj Fabo e la vita più bella del mondo” ripercorre la storia di Valeria e Fabiano. Una storia d’amore, di libertà e lotta che dopo il tragico incidente che ha visto coinvolto Fabo, ha spinto i due ad andare in Svizzera per scegliere la pratica del suicidio assitito. La loro battaglia ha permesso di smuovere le coscienze di un intero paese tanto che il 31 gennaio 2018 è entrata in vigore in Italia la legge 219/2017 che ha lo scopo di tutelare:

“il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun tipo di trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito al paziente se privo del suo consenso libero e informato, eccetto i casi espressamente previsti dalla legge”

L’idea del libro nasce da una richiesta di Fabiano a Valeria, quella di raccontare la loro storia, “la storia più bella del mondo”. Nella prefazione, infatti, Roberto Saviano descrive il libro come “pagine di vita, pagine d’amore”.

Era proprio l’amore per la vita che accomunava Valeria, psicologa e insegnante di pugilato e Fabiano, deejay. Il messaggio che i due hanno voluto lanciare è che chiunque deve essere libero di poter scegliere per sé stesso.

Testamento biologico: una legge attesa da anni

Le campagne di sensibilizzazione per il diritto all’eutanasia degli ultimi dieci anni hanno portato finalmente in Italia la legge sul testamento biologico. Le battaglie per “staccare la spina” iniziarono nel 2006 con Piergiorgio Welby, noto giornalista, attivista e politico, affetto da una grave malattia.

Il 20 dicembre 2006 dopo essere stato sedato, a Welby viene staccato il respiratore. L’ordine dei medici, a questo punto, riconosce che il dottor Mario Riccio – che lo ha aiutato a morire – ha agito nella piena legittimità del comportamento etico e professionale.

Il medico dunque nel 2007 viene prosciolto: il fatto non costituisce reato.

Un altro caso emblematico è quello di Eluana Englaro, costretta a vivere in stato vegetativo per 17 anni dopo un incidente in macchina. La famiglia portò avanti una lotta per ottenere l’autorizzazione a staccare la spina che gli venne concessa nel 2009 dalla Corte d’Appello civile di Milano.

L’ultimo caso è proprio quello di DjFabo, diventato il simbolo della battaglia per l’approvazione della legge sulla fine della vita.


Margherita Calestrini.

 

 

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