Accessibilità: venerdì 24 puntata multimodale

Qualche settimana fa, nel mezzo di uno Speciale Emma Villas (ciclo di incontri organizzato per conoscere meglio i giocatori della Emma Villas Siena, di cui potete trovare e riascoltare i podcast qui ), siamo venuti a conoscenza di un’iniziativa molto interessante di cui il libero Andrea Cesarini è project manager:   Global Accessibility. La startup, con sede principale a Lugano, si occupa di rendere il turismo accessibile a tutti; noi di uRadio, invece, ci siamo chiesti se fosse possibile realizzare una puntata radiofonica che potesse risultare davvero accessibile a tutti. La risposta proveremo a darvela venerdì 24 febbraio, alle 17:00 su www.uradio.org in una puntata multimodale, inclusiva, che nasce come esperimento e non pretende d’essere nulla di più.

Accessibilità: facoltà o possibilità di accedere ad un luogo o ad una risorsa, comprensibilità. Questo è il risultato di una banale e frettolosa ricerca su google, colui che tutto sa e tutto vede. Quando ci si interroga, però, per davvero, sulla difficoltà di comunicare, dal latino communicare (cum: con e munire: legare, costruire) implicando quindi il rendere comune, la partecipazione di qualcuno al nostro voler dire qualcosa ci sembra la cosa più assurda del mondo. Ne abbiamo parlato con Alessandro Turci, vicepresidente di I.Ri.Fo.R. onlus (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), e Chiara Falsettini, Presidente del Comitato Giovani di Firenze dell’Ente Nazionale Sordi, entrambi studenti a Siena.


Alessandro è cieco e vive nella Casa dello Studente a Mattioli. Chiunque sia mai stato alla residenza Mattioli, per andare a trovare degli amici o per approfittare del silenzio dell’aula studio, sa che l’edificio è pieno zeppo di scale. Tante che dopo un po’ si ha l’impressione che inizino a muoversi, come ad Hogwarts (chi scrive sa che molto probabilmente gli abitanti di Mattioli apprezzeranno questa similitudine!). Ma “per un non vedente le scale non sono un problema, le conta“, afferma sorridente Alessandro. Alla domanda, forse banale, su come faccia a muoversi nello spazio, aggiunge: “già in tenera età ti insegnano ad approcciarti allo spazio e poi esistono degli ausili come il bastone guida. Anche se un cieco non dovrebbe mai avere fretta, io invece sono sempre in ritardo!“.

Chiara, invece, è sorda. Ci spiega che il mondo dei sordi è abbastanza articolato. Ne esistono almeno tre tipologie in base alla famiglia di nascita. Questa “categorizzazione” serve a definire l’identità sorda dell’individuo, che è indissolubilmente legata al linguaggio. La lingua madre per i non udenti (seppur non ancora totalmente riconosciuta) è la LIS, lingua dei segni italiana che non ha forma scritta ma parlata ed è  collegata, quindi, all’iconicità, alla forma.

Per sopperire al fatto che nessuno di noi conoscesse la LIS, abbiamo avuto con noi una interprete: Claudia Giannerini. Non saprei come spiegarlo, ma per la prima volta, mi è sembrato di vedere le parole. Per un’appassionata della comunicazione riuscire a toccare le parole è un momento particolare. Mi sono maledetta più volte mentre ascoltavo le risposte di Chiara e il mio sguardo ricadeva su Claudia. Così, dopo un po’, mi sono accorta, che sentire è un concetto molto più vasto di quel che crediamo. Ho iniziato ad ascoltare solamente la voce di Claudia, mentre traduceva una lingua che non conosco, così come succede ad ognuno di noi una volta a contatto con le lingue straniere, ma ho fissato il mio sguardo su Chiara, che disegnava parole a mezz’aria. E ho capito che, in fondo, la comprensione è qualcosa di innato in ognuno di noi: ciò che fa la differenza è il desiderio di assimilare, assorbire quella che altro non è che una trasmissione, un passaggio.

Andrea Cesarini ha poi ben puntualizzato il concetto di inclusione che non sta ad indicare semplicemente qualcuno che va incontro ad un altro, ma una bidirezionalitá di intenti: la voglia di incontrarsi, scontrarsi, unirsi in quel racconto meraviglioso che è la conoscenza, la condivisione.

Abbiamo discusso anche di scuola, università, problematiche comuni e sopperibili, tempo libero, proposte e tanto altro. Non vi resta che ascoltarci, guardarci, o meglio ancora sentirci venerdì 24 su www.uradio.org


Mariana Palladino

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *