Ho iniziato a pensare a questa pagina di diario da quando mi sono resa conto che questo posto mi sarebbe mancato, che c’era qualcosa nell’aria che profumava di casa. Da allora ho riscritto mentalmente l’incipit tante e tante volte, forse tutti i giorni, mentre percorrevo quel breve tragitto di uscita o ritorno a casa, aggiungendo[…]
Partire è un po’ come morire. Mi ricordo esattamente quando queste parole mi sono state rivolte, ages ago, e da quel momento mi sono sempre apparse come un cartello lampeggiante, tutte le volte che sulle spalle mi sono caricata di uno zaino più pesante (aggiungeteci una borsa a mano e il computer ed otterrete la perfetta riproduzione[…]
Le settimane di merda le vivono tutti, anche una Erasmus Superstar. Nessuna pozione della felicità, nessuna cena pseudo-festa di compleanno, niente più dance society, pure il caffè al JC’s non sortisce il solito effetto rincuorante (com’è che becco sempre la barista incapace?), solo lunghe giornate di pioggia, k-way e scarponi logori, lunghi pomeriggi di silenzi,[…]
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