uRadio at Sonar: Giovanni Lindo Ferretti

Arrivo presto al Sonar di Colle Val d’Elsa, o comunque più presto del solito. Sono le dieci e si fatica già a trovare parcheggio. Molti hanno comprato il biglietto prima, per paura di non poter assistere alla serata: poche volte, infatti, mi è capitato di vedere “La casa della musica” così colma. Questa sera, d’altronde, passa dal Sonar un pezzo della storia della musica italiana: Giovanni Lindo Ferretti (CCCP, CSI, PGR) torna in località Gracciano dopo circa tre anni.

Giovani e meno giovani si accalcano verso il palco quasi in cerca di un segnale o di un cenno che possa far partire, quasi per magia, il concerto. Poco prima delle undici un tecnico adagia sul palco tre bottiglie di vino e tre bicchieri (Ferretti non toccherà una goccia di alcool durante tutto il concerto), accende le luci dei due leggii e torna nei camerini con passo felpato. Pochi minuti dopo la luce diventa soffusa e GLF, cresta e sorriso, può finalmente iniziare il suo spettacolo. Per l’occasione il cantautore emiliano è accompagnato da due musicisti di straordinaria bravura: Ezio Bonicelli (ex Ustmamò), alla chitarra e al violino, e Luca A. Rossi, alla chitarra e basso. Si parte con “Pons tremolans”, brano tratto dal disco “Saga, il Canto dei Canti” del 2013, e “Amandoti”, impreziosita dal violino di Bonicelli. Al primo brano seguono “Tu menti”, “Tomorrow”, “Mi ami?”, “Oh! Battegliero” che il pubblico canta a squarciagola. La voce di Ferretti riempie il locale in modo graduale, intenso, ipnotico. Dopo circa quaranta minuti si cambia decisamente tono. “Cupe Vampe”, dedicata al rogo della biblioteca Nazionale di Sarajevo durante la guerra civile jugoslava, mi porta alla mente lo scempio del museo di Mosul di qualche giorno fa. “Annarella”, suonata come “Cupe vampe” senza base, viene eseguita con un arrangiamento che non può lasciare indifferenti. La prima parte del concerto si conclude con  “Per me lo so” e “Curami” per la gioia del pubblico.

Cinque i brani per il bis. Si ricomincia con un’intensa “Depressione caspica”; seguono “Irata” e “Ombra brada”. Con “Emilia paranoica” le persone presenti esplodono di gioia, fino ad accennare un timido pogo. Ferretti canta composto, mani lungo i fianchi o al massimo incrociate, mai una parola oltre a quella delle canzoni. L’ex leader dei CCCP-FEDELI ALLA LINEA sorride molto durante il concerto e scambia occhiate di complicità con Luca Rossi. “Spara Jurij” chiude un ottimo concerto che lascia il palco evidentemente soddisfatto.

Congratulazioni Lindo.

 

Beniamino Valeriano

 

Fonte: Fotosintesi Lab Project

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