Non si sente molto parlare di riabilitazione del pavimento pelvico, è per questo che in poche si rivolgono agli specialisti. Dolore durante i rapporti, durante le mestruazioni, difficoltà ad inserire un tampone interno, incontinenza… sono tutti segnali che necessitano di essere trattati da un professionista.
Nell’ultimo articolo ci eravamo lasciati parlando di quali sono le figure professionali specializzate. https://www.uradio.org/dal-vaginismo-si-puo-guarire-affidarsi-ai-professionisti-e-la-scelta-giusta/. Come visto precedentemente una prima visita si apre con un dialogo con la paziente, dopo di che si passa ad una valutazione del pavimento pelvico. Imparerai a conoscerti, a guardarti, toccarti e prenderti cura di te.
è una visita specialistica in cui il/la professionista analizza lo stato attuale del pavimento pelvico. Sulla base di questa prima analisi si potrà raggiungere una diagnosi. La valutazione avverrà esternamente e se possibile anche internamente ricorrendo a diverse modalità come lo Swab test, il Pc test o la visita manuale.
Il test consiste nel toccare con un cotton fioc inumidito la vulva in punti specifici: se il tocco leggero viene percepito come doloroso, siamo in presenza di un’allodinia. I punti della vulva sollecitati sono le grandi labbra, il solco interlabiale, il perineo, il prepuzio, le piccole labbra (in particolare la linea di Hart, la sottilissima linea di demarcazione che separa le piccole labbra dal vestibolo), il clitoride e il vestibolo vulvare. Quest’ultimo è generalmente la zona più sensibile e viene valutato in tutto il suo arco, diviso come se fosse un quadrante di orologio. La condizione di dolorabilità al vestibolo è parecchio diffusa tra le donne vulvodiniche ed è definita con un’etichetta propria: vestibolodinia. In base alla reazione della donna al test, lo specialista valuterà se si tratta di vulvodinia e consiglierà il percorso più appropriato da seguire.
Firmerai un documento per garantire la trasparenza e la tutela. Ti verrà spiegato com’è fatta e come funziona l’area pelvica così che tu possa conoscere meglio te stessa. Lo/la specialista valuterà:
Quando è necessario fare una valutazione del pavimento pelvico? Se provi dolore o fastidio in modo ricorrente ma non è sbagliato farla anche se non si presentano sintomi particolari. Un controllo annuale è sempre consigliato, anche e soprattutto post parto.
E dopo una prima visita come si procede?
La frequenza delle sedute varia da una volta a settimana, nei casi che necessitano di particolare attenzione, ad una volta al mese, nei pazienti in cui sono stati raggiunti già progressi importanti.
Armati di tanta pazienza. La parola d’ordine è costanza. Dovrai imparare a conoscere il tuo corpo, ad ascoltare i segnali che manda e a non correre: ognuno ha i suoi tempi di guarigione. Un passo alla volta per arrivare alla meta. Segui le indicazioni del tuo specialista che individuerà per te la riabilitazione adeguata al tuo caso. Ogni persona è diversa, ha una storia diversa e ha bisogno di gestire la sua disfunzione in modo diverso. Il vostro specialista non potrà fare tutto da solo ma avrà bisogno della vostra collaborazione quotidiana.
Parliamo di una parte del corpo molto spesso sconosciuta: la muscolatura pelvica non è visibile come quella del quadricipite e non è possibile poter notare visivamente i progressi ottenuti nel corso del trattamento. Proprio per questo il fisioterapista cercherà per prima cosa di far prendere al paziente coscienza della muscolatura pelvica e successivamente passare agli esercizi specifici.
P.S. Sfatiamo un mito: la riabilitazione del pavimento pelvico non riguarda solo le donne ma anche gli uomini. Tra le caratteristiche principali c’è infatti il trattamento, la prevenzione e la cura di condizioni di incontinenza sia essa fecale o urinaria che possono essere presenti sia nel sesso femminile che in quello maschile
3. Esercizi di stretching. Ci sono diversi esercizi che potete svolgere quotidianamente (specialmente dopo aver svolto dell’attività sportiva) per rilassare i vostri muscoli pelvici. Oltre al massaggio, esistono alcune posizioni di stretching del pavimento pelvico tratte dallo yoga che sono utili per allungare e distendere eventuali contratture che generano dolore. Un esempio è la posizione del bambino. Oltre ad essere molto rilassante permette di aumentare la consapevolezza dei muscoli pelvici. Inoltre assumere la baby pose per almeno tre minuti al giorno con la respirazione profonda consente una profonda azione di rilascio dei trigger point. In questa posizione si esegue un profondo stretching dei muscoli piriformi, ileopsoas e ovviamente del muscolo pubo-coccigeo.
4.Borsa dell’acqua calda. Potrebbe diventare uno dei tuoi migliori alleati nel affievolire i dolori o nel rilassamento della muscolatura.
5. Vibratori. Forse non lo sapevi ma sono utilissimi a scopo terapeutico. Il loro utilizzo soprattutto nei casi di vaginismo, ma non solo, ha degli effetti notevoli sul benessere della paziente. Permette di distendere la muscolatura.
Alice Muti Pizzetti
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