Musica

Eurovision 2024: le pagelle di uRadio per i cantanti in gara (prima serata)

Siete carichə per la prima serata dell’Eurovision24 di stasera? Noi dello staff di uRadio non vedevamo l’ora! Dopo settimane passate a spuntare i giorni del calendario, vi diamo il benvenuto al primo di una serie di articoli che raccoglieranno le opinioni personali dei nostri associatə sulle canzoni in gara!


I pareri di Francesca Carriero

Islanda – Hera Björk

La canzone interpretata da Hera Björk è un’esperienza coinvolgente. Con uno stile che ricorda il gospel, intitolata “Scared of Heights”, Hera Björk dimostra una notevole bravura. Personalmente, mi ha trascinato in una danza spontanea. Tuttavia, in alcuni momenti, sembra che la sua interpretazione non sia del tutto in linea con il coro, o forse è il contrario. Nonostante ciò, l’energia e il talento di Hera Björk rendono questa performance degna di essere ascoltata.

Voto: 7

Moldavia – Natalia Barbu

Natalia Barbu, canta “In the Middle”, ha un timbro vocale particolare che sicuramente si distingue; purtroppo, la canzone non riesce a suscitarmi emozioni intense. Manca quel tocco di grandiosità che mi aspettavo. Sono un po’ delusa. Nonostante il talento vocale di Natalia Barbu, la canzone non riesce a fare breccia nel mio cuore e penso sarà lo stesso durante l’Eurovision.

Voto: 5

Lussemburgo – Tali

La canzone “Fighter”, interpretata da Tali, è un vero spettacolo. Con una base musicale stupenda e un’interpretazione magistrale, questa canzone cattura davvero l’attenzione. Il modo fluido con cui passa dal francese all’inglese è impressionante, aggiungendo una dimensione extra alla sua performance (che spesso manca in queste situazioni). Con il suo talento vocale e la sua presenza scenica, Tali ha tutte le carte in regola per conquistare un posto nella top 5. Una vera rivelazione.

Voto: 9

Croazia – Baby Lasagna

La canzone croata mi ha lasciata piuttosto perplessa. Interpretata da Baby Lasagna, il testo è una serie di parole apparentemente prive di senso come ‘rim tim tagi dim’, che mi hanno lasciata confusa. Si parla di mucche, campagna, gatti… ma non riesco a cogliere un filo conduttore. La base musicale è piacevole, ma l’assenza di coerenza nel testo rovina il tutto. Non riesco a capire perché sia stata selezionata per l’Eurovision. 

Voto: 2


I pareri di Bianca Frezzotti

Portogallo – Iolanda

Iolanda Costa è una cantautrice nata a Figueira da Foz nel distretto di Coimbra nel ‘94. Partecipa all’Eurovison con il brano “Grido”, una canzone pop che riprende i suoni tipici del fado portoghese. La canzone parla di come sia importante reagire dopo che qualcuno ci ha fatto soffrire, perché presi di mira per come siamo. Nella vita l’importante è combattere per quello che vogliamo ottenere e non soffermarsi sul pensiero delle persone.

Questa giovane artista è riuscita, quindi, a creare un perfetto mix grazie alla sua calda e avvolgente voce e il ritmo appassionante a farmi sperare di vederla in finale tra i big e, perché no, giocarsi uno dei primi posti!

Voto: 7,5 

Cipro – Silia Kapsis

Silia Kapsis è un a giovane artista di origine cipriota e greca nata a Sydney nel 2006, quindi abbiamo a rappresentare Cipro una ragazza molto giovane, ma che ha già una grande esperienza nel mondo dello spettacolo non solo per il canto, ma anche per il ballo, per il quale ha avuto diversi riconoscimenti e borse di studio e per la recitazione . La canzone che porta all’Eurovision è “Liar” (bugia in inglese), infatti il brano parla di una relazione finita per un tradimento del partner e della volontà della ragazza di allontanarsi dall’ex, e in generale dalle persone che le impediscono di essere davvero felice. Inoltre, il sound è tipico di una canzone pop, ma con dei richiami alla musica balcanica, cosa che si può sentire molto bene nel ritornello.

È una canzone orecchiabile e Silia, nonostante la giovane età, la canta con la giusta grinta per concorrere nella competizione, vediamo se riuscirà a farsi notare!

Voto: 6 

Australia – Electric Fields 

Electric Fields è un duo musicale australiano formato ad Adelaide nel 2015, composto dal cantante Zaachariaha Fielding e dal tastierista e produttore Michael Ross. I due artisti si sono conosciuti dopo le loro esperienze individuali di X Factor Australia e sono riusciti a creare un sound unico, dove il mondo dell’elettronica ha incontrato le diverse lingue aborigene australiane. La canzone che portano all’Eurovision è “One Milkali (One blood)”, un testo che ha un significato nascosto, che io non sono riuscita a comprendere, ma forse voi riuscirete dove io ho fallito. Nonostante questo però, il sound della canzone funziona e più l’ascolto più mi piace, vediamo cosa riescono a fare all’interno della competizione!

Voto: 7 

Finlandia – Windows95man

Teemu Keisteri, classe ‘85, noto anche con lo pseudonimo di Windows95man, è un Dj e ballerino finlandese nato nella città di Espoo. Come DJ, il suo stile artistico e l’aspetto traggono ispirazione dagli anni nova-inizio duemila. Parteciperà all’Eurovision in collaborazione con Henri Piispanen con il brano “No Ruels!”, che appena l’ascolti vieni catapultato in una discoteca degli anni novanta; purtroppo però per i nostri concorrenti la loro canzone sembra la brutta copia di una delle canzoni di Gigi d’Agostino…

Però dai, speriamo che comunque possano giocarsi un ruolo in questa competizione anche se non per la loro canzone, ma per la simpatia.

Voto: 5


I pareri di Marco Sipione

Azerbaijan – Faharee

Faharee si potrebbe definire un cantante novizio, data la giovane età (classe 1995) e la riscoperta della passione per la musica in tempo di covid, appena quattro anni fa. “Özünlə apardà proprio questa impressione: una canzone che potrebbe essere rappresentata dal proverbiale “ci sta”; dal sound al testo, ricorda per certi versi alcune canzoni che siamo abituati a sentire alla radio. Non sento d’aver notato nulla da criticare o da elogiare, a essere sincero. Certo è che per arrivare fin qui in così pochi anni, sicuramente qualche sorpresa Faharee potrebbe concederla al palco dell’Eurovision.

Voto: 5

Slovenia – Raiven

L’elettro-pop della cantante slovena Raiven si fa sentire in ogni singola nota di “Veronika”, e sono piuttosto convinto che sarà un’artista da tenere d’occhio. Capace di miscelare la musica elettronica con tonalità quasi più da “opera” (di cui Raiven è un’attenta studiosa), “Veronika” sembra proprio quella canzone che ti entra in testa e che non ti scordi facilmente, magari una di quelle che finisci per canticchiare con gli amici tra uno spot pubblicitario e l’altro. 

“Trovami, feriscimi, proteggimi // Chi ti dà la caccia quando mi temi?” è il sunto di un testo attuale, che sicuramente non sa molto di fresco, ma di necessario. E in questi anni più che mai.

Voto: 7

Serbia – Ramonda

Teya Dora è vera e propria dinamite nei Paesi balcanici, con un picco di oltre 3 milioni di ascoltatori su Spotify. La canzone che porta all’Eurovision24 prende il nome da un fiore balcanico, la “Ramonda”, ovvero la pianta a cui è associata per le culture est europee la resurrezione. Sembra di ascoltare una poesia delicata, in cui ogni parola è ben più che studiata e incastonata nel posto giusto. Poi sarò sincero: testo basato sulla ricerca di una propria direzione e incentrata sui fiori? Mi hai preso. 

Mi aspettavo un drop un po’ più prorompente, ma alla fine va bene così; non credo farà moltissima strada, ma sicuramente sarà aggiunta seduta stante alla mia libreria Spotify.

Voto: 6

Lituania – Silvester Belt

Spacca tutto Silvester Belt, ti prego spacca tutto sul palco! Il feeling che mi ha lasciato “Luktelk” è piuttosto strano; mi sono sentito come se fossi andato in discoteca carico a mille, pronto a fare la fila al banco per andarci giù pesante, per poi ritrovarmi di fronte solo bustine di camomilla aromatizzate al miele. Di quelle per fare la ninna. Il testo di Silvester mi intriga un sacco, dato che tratta un problema comunissimo alla gen Z, ovvero il ritrovarsi ingabbiati in routine perennemente uguali, in cui anche emozioni forti e giornate speciali non fanno altro che parte di un ciclo destinato a ripetersi all’infinito, fino a farci dubitare di chi siamo e se effettivamente abbiamo un minimo di potere per cambiare questa situazione. 

Testo a parte, il tono di Silvester Belt a volte non mi sembra in linea con le potenzialità del beat su cui canta. Se avesse premuto sull’acceleratore ne avremmo sentite delle belle, ma molto probabilmente è solo un mio capriccio.

Voto: 5


I pareri di Carmine Calabrese

Irlanda – Bambie Thug

L’Irlanda decide di partecipare all’Eurovision ma lo fa a modo suo. Bambie Thug è il vero elemento di disturbo per i “benpensanti”, che meritavamo in questa edizione così complessa. Non-binary, conosce la stregoneria e si é schierat*, insieme all’Irlanda, a favore dell’esclusione di Israele dalla competizione. Finalmente una persona che non ha paura di esporsi, finalmente una ventata di aria fresca che speriamo crei un tornado per chi siede tranquillo sulle proprie sedie lì a Malmo.

Stessa sensazione che si prova quando si ascolta la sua canzone “Doomsday Blue”. Il brano mescola elementi di rock elettronico, pop e jazz per quello che l’artista stess* definirà “ouija-pop”. Senza scendere in tecnicismi inutili, la canzone alterna dei versi distorti che ci arrivano con l’intento di “disturbare” l’ascolto ad un ritornello morbido che ci entra subito in testa. Il testo, parla di dolore, di rabbia e del senso di vuoto per un amore non corrisposto, e lo fa in modo funzionale all’organico del brano, senza rinunciare a elementi di stregoneria tipici della cultura pop, vedete ad esempio l’“Avada Kedavra” lanciato all’inizio di ogni verso. 

Insomma “Doomsday Blue” è una canzone sfaccettata che impatta su un panorama ormai sempre troppo stagnante, ma allo stesso tempo sá essere delicata ed intrattenente; spero che abbia il posto che meriti o che almeno faccia cadere quel palco.

Voto: 9.5

Polonia – Luna

Sarà Luna, all’anagrafe Aleksandra Katarzyna Wielgomas, a rappresentare la Polonia in questo Eurovision. La cantante, classe 1999, porta una canzone che urla pop ma che lo fa in modo coerente con le altre hit che abbiamo visto su quel palco. 

Funziona, si fa ascoltare, ricorda una Halsey con la color correction di Aurora ma dark (badate bene, non intendo in senso negativo). Il testo parla di autorealizzazione, di avere consapevolezza di ció che ci accade intorno, con toni che non abbracciano solo il personale ma che spingono verso un risveglio di coscienza collettivo. Mi ha entusiasmato? Direi proprio di no, però non mi sento di dire che sia un cattivo prodotto, anzi è certamente un buon prodotto, lei brava e il messaggio che porta è molto positivo, ma che non sorprende più di tanto. Intelligente ma non si applica. 

Voto: 6

Ucraina – Al’ona Al’ona

Se c’è una cosa che la musica Ucraina negli ultimi anni sa fare bene è sicuramente quella di dare nuova linfa alla propria musica folk, mescolandola in maniera nuova e coerente con elementi pop. Al’ona Al’ona e Jerry Heil non si tirano indietro e continuano questo percorso che personalmente ritengo vincente, ma che con loro, ahimè, non risulta totalmente azzeccato. 

“Teresa & Maria” è una canzone dal forte impatto, che nella parte cantata da Jerry Heil sorprende e colpisce, grazie alla voce straordinaria della cantante e alla musica che ci restituisce un crescendo emotivo non da poco, ma che nella parte rappata da Al’ona Al’ona non riesce a dare la spinta giusta, apparendo, nonostante le chiare abilità di quest’ultima, troppo slegata dal resto. Il testo parte dalle figure religiose di Madre Teresa e Maria di Nazareth, che usa come simbolo per parlare in modo più ampio dei sentimenti di carità, amore e unione, decidendo di ignorare le forti criticità di alcune figure citate.

In senso complessivo la canzone c’è, funziona e musicalmente soprattutto nella parte folk colpisce. Al di là del testo che appare divisivo, come le parti si alternano nel brano, sono rimasto sorpreso dalla potenza che ci restituisce. Non mi sorprenderebbe se arrivasse tra le prime cinque. 

Voto: 7

Marco Sipione

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