Sanremo 2019: la terza serata, minuto per minuto

20:50 – …Siglaaaaaa (o tiglaaaaa, come direbbe Maurizio Costanzo)

Inizia ufficialmente la terza serata della 69esima edizione del  Festival della Canzone Italiana, dopo un martellante e spasmodico promo di Montalbano. 3, 2, 1 ed è subito…. Baglioni in concerto che canta Viva l’Inghilterra. I ballerini che lo circondano indossano il tipico kilt scozzese e hanno in mano l’ombrello di Mary Poppins (ma non l’avevano già omaggiata l’altra sera?); un tributo all’Inghilterra, probabilmente come ultimo saluto prima che la Brexit se la porti via per sempre dall’Unione europea.

20:57 – Ladri di battute

Bisio mi ha appena fregato la battuta sulla Brexit, ma giuro di averla scritta prima io!

La Raffaele ci ricorda, come ogni sera, il regolamento e la classifica “transitoria” vestita da sacerdotessa di Apollo, che dall’Inghilterra ci catapulta, in due secondi, nella Grecia antica.

Non ce la meritiamo

21:03 – Via al televotoooo

Il primo cantante ad esibirsi è Mahmood. La melodia della canzone è arabeggiante, la voce graffiante quanto basta (mi ricorda vagamente quella di Mengoni). La frase più ricorrente è: come va? (parodia di “Tu come stai?” di Baglioni).

21:15 – The Imitation Game

Virginia Raffaele, sempre di bianco vestita, dopo le sue famose e riuscitissime imitazioni di personaggi dello spettacolo, si cimenta nell’interpretare un grammofono di 80 anni fa, alternando due canzoni che si somigliano per età e stile: Mamma son tanto felice e Una vita in vacanza

 21:22 – Inizia Sanremo! (ma non era già iniziato? No! Quello era Sanremo Start)

Sul palco c’è Antonello Venditti con il suo pianoforte nero, come i suoi capelli tinti per l’occasione, che intona prima un suo pezzo, che però non conosco, e poi Notte prima degli esami. Ed è subito ultimo giorno di scuola superiore, con la maturità alle porte e la consapevolezza di dover studiare per buona parte dell’estate. E per il periodo a venire.

21:40 – Lorenzo Baglioni, dove sei?

Dopo la canzone dedicata al congiuntivo l’anno scorso, quest’anno si passa direttamente alla lezione di grammatica in diretta TV, in memoria del professor Alberto Manzi, sugli strafalcioni commessi su Twitter dalle capre ignoranti (cit. Sgarbi).

21:44 – Il Frosinone in seria A, Anna non stonà!

La Ciociara presenta la sua canzone, con picchi di voce non indifferenti: canzone piuttosto mediocre. Quando strizza le corde vocali ti viene da chiudere gli occhi come quando hai paura dei botti di Capodanno sperando che finiscano presto.

22:00 – Asilo “Sanremo”

Momento ludico tra Bisio e Raffaele che rievocano maldestramente con una canzonetta per bambini “per fare l’albero ci vuole il seme” la buonanima di Maria Montessori, la quale si starà rivoltando nella tomba, dopo aver visto che fine hanno fatto le sue teorie e i suoi insegnamenti.

22:19 – Comunque Andare… (vado a Sanremo)

Alessandra Amoroso scende dal trampolino del palco con uno struzzo sulle spalle che ha i risvolti di una giacca elegante, con andare lento ma voce potente canta Dalla tua parte rivolgendosi al pubblico. Appena terminato il brano, corre dal suo mentore Baglioni e quasi gli si inginocchia per ringraziarlo di averla invitata. Impaziente di cantare, però, Baglioni non se la fila e annuncia trepidante il duetto che, ATTENZIONE, non ha come tema una canzone del suo repertorio!

Momento strappalacrime, fiori, lacrimuccia dell’Amoroso che saluta i genitori, pubblicità.

22:35 – L’appuntamento

Forse avrà sbagliato l’ora, ma la Vanoni (vestita come l’anno scorso, ma di rosso magenta) entra in scena come fosse casa sua, spaesata, ma determinata; subito inveisce contro la Raffaele per le sue imitazioni che la ritraggono così come è: rincoglionita, ubriaca e maniaca sessuale. Momenti di alta tensione, volano parole grosse, quasi litigano e poi… vai con la samba, manco fossimo a Rio De Janeiro

Le due età della donna

22:43 – Per una Bambola (coi rasta)

Momento senz’altro più trash finora! La Vanoni svela (imbufalita) che è venuta gratis, come atto di carità nei confronti di mamma Rai, ma che è ora di finirla! Anche lei deve battere cassa ( per pagarsi il botulino e la permanente dal parrucchiere). Intanto biascica il nome di Patty Pravo e di Briga, mentre la Raffaelle (credendole, ingenuamente, care amiche) cerca di non farle accapigliare (sarebbero guai seri per i rasta di Nicoletta) per i vecchi rancori di una carriera ormai in declino.

L’unica prospettiva di carriera per le due

22:58 – Don Camillo e Peppone

Bisio legge un commento di un prete che lo invita ad andare a messa, altrimenti andrà all’inferno, e non quello che sta vivendo a Sanremo. Da buon democristiano (e per tenere incollati al televisore i telespettatori cattolici fino a tardi) promette che, finito il Festival, ci andrà.

23:08 – Siamo la coppia più bella del mondo

Dopo l’esibizione dei Boomdabash e uno sketch per niente comico in cui Baglioni fa il macho, arriva sul palco un duo molto improbabile: Umberto Tozzi e Raf che fanno un medley delle loro canzoni (da Battito animale a Gloria) degno di essere presentato come intrattenimento ad una sagra di paese, mentre sul palco compaiono (a caso) i cubi di Rubik.

Come se non bastasse, si inseriscono nel quadretto anche le voci dei conduttori, quasi a voler rievocare il trio Morandi-Tozzi-Ruggeri, vincitori nel 1987. Poesia.

23:35 – Il cobra non è un serpente!

Liquidati Raf e Tozzi, arrivano i The Zen Circus, presentati con un accento fastidiosamente inglese da Baglioni (rimanendo in tema Brexit), cantano L’Amore non è una dittatura, contenente chiari riferimenti di denuncia politica. Dopo di che Bisio tenta di fare satira pur cercando di mordersi continuamente la lingua, ma ecco che arriva un Bisio in miniatura (Paolo Cevoli) con un trombone bianco che lo avvolge e lo stringe come un cobra affamato. Con strafottenza tutta romagnola dice cose alternate a parolacce, ma il trombone non lo fa respirare, comincia a diventare pallido ed è ora di andare

23:50 – Famm vedeeee, fammi vedeeee. Sì, ma ci sento!

Nino D’Angelo urla come un disperato nelle orecchie di Livio Cori (chi?) pensando che non lo stia sentendo. La canzone mi mette ansia, come se già non ne avessi abbastanza. Nel volto di Nino D’angelo compare la stessa espressione de L’Urlo di Munch, solo che questo urla davvero! Datemi Amplifon!

Terminata questa accozzaglia di gemiti e stridore di denti fanno il riepilogo dei cantanti… Cosa???? Non è nemmeno mezzanotte e già il riepilogo con ovvia promessa di vedere a breve la classifica. Qualcosa mi puzza, e non avendo lo stesso sesto senso di Chiara, ho paura. Pubblicità.

00:00 – Col trattore in tangenziale

 Rientriamo nella seconda parte, e come di prassi non compare Baglioni, però non ci sono nemmeno i due co-conduttori. Che succede? HO PAURA! Ma ecco che compare Rovazzi. Intona il suo tormentone del 2016 e tenta di far ridere a ogni costo, ma nulla; la ripidità di discesa delle curve Auditel è prossima al 100%. Altro tormentone. Fausto Leali (senza Anna Oxa) in versione Cavallo Pazzo. Poi Baglioni, e tutto ritorna nel classico torpore, più evidente, vista l’ora.

00:20 – Almeno tu nell’Universo

Omaggio, doveroso, a Mia Martini: Serena Rossi, sublime, candida, sposa la sua voce con quella più vigorosa di Baglioni. Finalmente un duetto riuscito! Applausi scroscianti.

00:30 – One Baglioni show

Non solo non si intravede la fine, ma la prima inquadratura riprende Baglioni che imbraccia una chitarra, pronto a fare un concerto di almeno altre due ore.

Il Festival in a nutshell

Rocco Papaleo arriva spazientito e garbatamente tenta di accelerare le pratiche, ma rimane impigliato nella trappola mortale del cantante e si intrattiene per un monologo di pochi minuti. Baglioni canta (e ti pareva).

00:43 – Par condicio

Dopo un’altra vana promessa di farci vedere a breve la classifica parziale di questa sera, Bisio, con fare irridente, ci rifila l’ennesima pubblicità. Baglioni, per par condicio, presenta in maniera frettolosa i protagonisti del Primafestival, la cui qualità e funzionalità lascia a desiderare.

00:48 – Dalla Rai Tv a Tele-Romania (tutti i colori della classifica)

 Il collegamento con il Dopofestival sa di minaccia di morte. Anna Foglietta trattiene a stento la rabbia, finalmente la classifica.

Zona gialla: Motta, Nigiotti, Renga, The zen Circus.

Zona rossa: Boomdabash, Patty Pravo e Briga, Livio Cori e Nino D’Angelo, Anna Tatangelo.

Zona blu: Cristicchi, Irama, Ultimo, Mahmood.


Leonardo Antonelli.


fonte delle foto

Il riassunto della prima serata

Il riassunto della seconda serata

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