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Star Wars VII: fenomenologia di un Risveglio

Amici di uRadio, mi rivolgo a voi. A voi che, nel corso di questi mesi, all’interno del nostro magazine avete potuto ammirare brillanti recensioni cinematografiche redatte dai nostri preparatissimi collaboratori: oggettive, a volte critiche, impostate secondo criteri di valutazione chiari e precisi. Recensioni tempestive, accurate, per nulla influenzate dal giudizio personale che chi scriveva si era fatto durante la visione del film. Avete presente? Bene. Perché questa non sarà una recensione come tutte le altre. Questa è la storia di come, partendo da un teaser trailer, una delle più amate saghe cinematografiche della Storia si sia riaffacciata con inaudita forza sulla scena internazionale. La storia di “Star Wars, Episodio VII: il risveglio della Forza”. Pronti? Allacciate le cinture: il Millennium Falcon sta per fare il salto nell’Iperspazio.

TEASER TRAILER La nostra storia comincia il 28 novembre 2014: viene rilasciato, dopo tante voci e indiscrezioni a riguardo, il primo trailer dell’atteso settimo capitolo di Star Wars, saga cinematografica che dagli anni ’80 fa sognare intere generazioni all’insegna di Jedi e Sith, Lato Chiaro e Lato Oscuro della Forza. Ce n’è per tutti i gusti: i più vecchi si saranno emozionati vedendo proprio quel Millennium Falcon sfrecciare ancora per la galassia, mentre per i più giovani c’è solo una piccola anticipazione di quelli che saranno i meravigliosi effetti speciali, da sempre vanto del brand creato da George Lucas recentemente acquisito dalla Disney. I trailer successivi mettono altra carne sul fuoco, magistralmente presentata senza grandi rischi di spoiler: un nuovo nemico che vuole ricalcare le ombre di Darth Vader, nuovi protagonisti, vecchie conoscenze che tornano alla ribalta (Han Solo che dice a Chewbecca: “Chewbe, siamo a casa” ha probabilmente scavato un piccolo solco nel cuore di ogni appassionato). Gli elementi per un film di successo, insomma, ci sono tutti.

THE DAY BEFORE Si arriva così al 16 dicembre, prima italiana del film. Il giorno peggiore per chi non ha la fortuna di andare a vedere subito il film. Perché dopo il classico spettacolo delle 18 Internet diventa il peggior posto del mondo. L’incosciente appassionato medio dei film (ma anche il navigatore casuale) che osa varcare la soglia d’ingresso del magico mondo dei social network si ritrova intrappolato in un mortale dedalo di anticipazioni: l’amico che condivide teorie complottistiche (“LUKE È IL CATTIVO” per dirne una), la pagina fan dedicata che posta una spoilerosissima recensione con la cronaca in diretta di ogni singola morte, o ancora il finto alternativo che si vanta di non volerne sapere nulla di Star Wars e lo fa notare descrivendo a tutti, nel dettaglio, il finale. Il peggiore, senza alcun dubbio.

FINALMENTE, STAR WARS La nostra storia giunge al suo punto focale quando il settimo capitolo della saga, diretto da J. J. Abrams (Mission: Impossible III e Into Darkness – Star Trek), viene finalmente visto anche dal nostro appassionato medio. E lì, nonostante la volontà di portare al suo lettore un prodotto ben confezionato, oggettivo, quasi privo di sentimentalismi, l’emozione prende il sopravvento. Da subito, sia chiaro: da quegli iniziali squilli di tromba che indicano l’arrivo dei titoli di testa, che portano lo spettatore in medias res, al centro dell’azione. Le attese arrivate con i primi trailer vengono mantenute. La trama regge, nonostante qualche buco che verrà, speriamo, coperto nei prossimi episodi. Il ritorno delle vecchie glorie come Han Solo (Harrison Ford) e Leia Organa (Carrie Fisher), assieme ai continui parallelismi con il quarto capitolo della saga danno quel sapore di deja vù che non fa male all’interno dell’economia del film. C’è tempo per tutto, durante i 135 minuti di proiezione: risate, pianti, attacchi di nostalgia e di puro stupore. E, ovviamente, un finale tutto da gustare.

In sostanza, questa non è una classica recensione di un film. No, questo è un invito, siate voi fan o spettatori casuali. Andate a vedere “il risveglio della Forza”. Non ve ne pentirete. Ah, e ricordate:

Che la Forza sia con voi

 

Andrea Coscetti

a.coscetti

Vice Caporedattore di uRadio, aiuta il boss a tenere a bada l'enorme quantità di famelici redattori che ogni giorno affollano le stanze segrete della Redazione. Il suo interesse principale è lo sport, con particolare riferimento a quello sport minore che nessuno, almeno in Italia, conosce. Com'è che si chiama? Ah, sì, "Calcio"...

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