La Corte dei Miracoli Venerdì sera ha organizzato la proiezione delfilm-documentario “Lisbon storie”, il primo film sugli italiani a Lisbona. La produzione mandata in onda era la versione da 40 minuti, anche se ne esiste una più lunga da 60 minuti circa, comprensiva di più interviste che danno unavisione completa della situazione dei nostri ‘expat’.
Daniele e Luca sono sostanzialmente giornalisti (e ideatori del blog che si occupa di Lisbona e del Portogallo), Massimiliano invece è insegnante di italiano. Hanno tutti qualcosa in comune, però: l’amore per Lisbona. Le riprese sono iniziate nel 2012, quasi per gioco, ma conclusesi solo nel 2015, permettendo la creazione di diverse versioni. Ne esistono altri di report sugli italiani emigrati in grandi città, ma l’originalità di questo documentario sta nel modo in cui la situazione viene analizzata nelle sue varie sfaccettature, evitando stereotipi o luoghi comuni.
Il documentario offre l’immagine di una Lisbona in continuo cambiamento, dove i migranti italiani si adeguano e reinventano: dal classico call-center ad artisti cinematici. Emerge quindi una visione molto positiva (e classica) dell’italiano che ‘scappa’: volontà di inseguire i propri sogni, la nostalgia dopo che ci si rende contoche non si tornerà più a vivere nel belpaese, il vedersi dagli occhi di un’altra cultura. Tutte le interviste portano però alla stessa conclusione: da lì non si vuole muovere più nessuno.
La città, dal canto suo, è una perla rara ma anche vittima del recente turismo di massa. Un dibattito da parte degli autori ha approfondito questa tematica insieme alla condizione degli italiani. Il centro storico è ormai occupato da abitazioni Airbnb: chi è stato sfrattato per l’aumento degli affitti degli ultimi anni ora vive alla periferia, in cui si distinguono le baracche e, poco più in là alla periferia della periferia, chi semplicemente vive per strada. Altro fenomeno importante è quello dei pensionati italiani che migrano nella capitale portoghese, intervistati nella versione più lunga. Non si è entrati dento il merito della crisi che ha colpito il Paese, volutamente, per mancanza di tempo.
Lisbona preserva comunque, il suo fascino brasiliano, gli abitanti malinconici, il paesaggio meraviglioso seppure poco valorizzato dai portoghesi (i quali, a proposito, vengono criticati come pessimi imprenditori dagli italiani).
È possibile trovare il documentario sul blog ‘lisbonstorie’ . Essendo stato finanziato con fondi propri dei produttori, la pagina richiede il versamento di una cifra irrisoria (1€), a fronte della quale verrà inviato, tramite mail, il video completo. La versione breve è comunque disponibile su youtube, per chi fosse interessato ad averne un piccolo assaggio.
Ludovica Carlini.
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