Attualità

VIDEO: Carriera alias – il sondaggio di uRadio. I retroscena

Quando gli amici del Movimento Pansessuale – Arcigay Siena ci hanno chiesto di realizzare per loro un sondaggio tra gli studenti sul tema della carriera alias, la prima reazione è stata di perplessità.

Non perché non volessimo realizzare il video: semplicemente sapevamo poco o nulla dell’argomento. Più nulla che poco, ad essere sinceri.

E dire che la tematica non è di poco conto, che in consiglio studentesco hanno vivacemente dibattuto, che l’Università per Stranieri di Siena offre questa possibilità. Eppure, noi dell’Unisi non ne sappiamo davvero niente.

In un clima, tra l’altro, come quello senese, in cui le tematiche LGBTQIA+ sono tornate prepotentemente all’ordine del giorno, vista la mole di eventi da qui al Toscana Pride del 16 giugno.

Clicca qui per vedere il nostro video.

Intervistati e confusi.

Dovendo procedere con le interviste, ho quindi deciso di giocarmi l’effetto sorpresa: a nessuno ho accennato, prima di accendere la videocamera, l’argomento delle mie domande.

Le espressioni di estremo stupore che vedete in video sono originali e forse preoccupanti: perché (quasi) nessuno sa qualcosa?

Il problema qui non è essere favorevoli o contrari: è essere messi al corrente di un dibattito che dovrebbe coinvolgere di più la popolazione studentesca!

 

Opinioni omogenee.

E le risposte? Temevo, una volta spiegato in cosa consiste il doppio libretto, di vedere espressioni scocciate, perplesse, perlomeno imbarazzate.

Nessuno, invece, ha battuto ciglio.

Meno male, certo, ma questo significa che l’Università è sufficientemente matura per iniziare una conversazione a questo proposito.

Inoltre, nessuno si è mostrato sfavorevole. Al massimo, qualcuno ha detto che non vede la cosa come l’occhio del ciclone del dibattito sui diritti LGBTQIA+ e che quindi non infastidisce nessuno.

 

In conclusione, ringrazio i poveri malcapitati che hanno educatamente risposto alle mie domande. Resta un dubbio: quale altro modo per progredire e migliorare esiste, se non allargare il dibattito sulla tematica, informando in maniera completa chi ne prende parte?

Speriamo di aver agitato un po’ le acque e di aver spinto quella manciata di intervistati – e i loro amici – a cercare su google ‘carriera alias‘. Non credo che ce ne scriverà l’Università in una delle duecento mail che ci arrivano quotidianamente.


 

Mattia Barana

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