Anche dopo un recente studio che smentisce la teoria secondo la quale i vaccini possano provocare l’autismo nei bambini, viene da chiedersi come bufale del genere riescano a catturare un pubblico vastissimo.
La settimana scorsa sono stati pubblicati i risultati di uno studio danese svolto su più di mezzo milione di bambini. La ricerca, svolta da Novo Nordisk (azienda produttrice di insulina) e dal ministero della sanità della Danimarca, ha accumulato dati per ben dieci anni, arrivando alla conclusione che non c’è nessun collegamento tra vaccini e autismo. Eppure questa bufala da teoria del complotto discussa su remoti blog degli anni ’90 è diventata la base di un movimento, i NoVax, che trova sostenitori in tutto il mondo, dall’Italia agli Stati Uniti d’America. Ma come ha fatto una bufala a diventare così potente?
Le cause che hanno portato questa bufala a diventare realtà nella mente di moltissime persone sono principalmente due, ed entrambe di natura evolutiva. La prima è la capacità di riconoscere dei pattern (schemi) ricorrenti dove in teoria non ci sono. Se all’alba dell’umanità questa abilità è servita per la sopravvivenza, oggi come oggi, con stimoli e dati spesso molto complessi, può tendere delle trappole. La seconda è la tendenza a ricercare l’approvazione sociale. Anche qui, migliaia di anni fa essere accettati dal branco segnava il confine tra vita e morte. Oggi l’essere desiderabili agli occhi di una parte di un gruppo è un obiettivo cruciale da quando si è adolescenti fino all’età adulta. Ultimo fattore che aiuta ad amplificare i precedenti è il bias di conferma. È sempre facile parlare entro i limiti delle nostre convinzioni, ma quando esse vengono discusse o attaccate iniziamo a sentire una sensazione di disagio. La possibilità di vedere le proprie certezze crollare come un castello di carte è un’ipotesi che può terrorizzare chiunque.
Immaginate di essere a un incontro con degli amici, un aperitivo o una cena, e nel parlare con degli sconosciuti riconoscete una persona che difende con orgoglio e passione un idea che si basa su una bufala circolata su Internet. Se proprio non potete alzare i tacchi e far finta che vi stia chiamando vostra madre ecco alcuni consigli:
Giovanni B. della Posta
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