#unibonton

#unibonton: tra bagni, banchi e biblioteche, la certezza che con un po’ di grazia in più vivremmo tutti meglio.


Bagni.

Nessuno s’aspetta che i bagni di un’università siano puliti e splendenti come quelli della residenza di Sua Maestà a Balmoral. Tuttavia, tra questo e lo slum di Motijhil qualche differenza c’è, ed è fondamentalmente in mano nostra. Le regole basilari si imparano alle elementari: centrare il water, tirare l’acqua, buttare i fazzoletti nel cestino, chiudere l’acqua e così via. Non facciamoci prendere dalla sindrome di Lascaux: i fogli di carta sono un buon modo per scambiarsi messaggi, non le pareti della toilette.


Banchi.

Se vi sedete in una fila semivuota, cercate di stare verso il centro e non all’inizio: eviterete di dovere mettere gli altri nelle condizioni di chiedere di alzarvi ogni volta. Se siete in tre o quattro, cercate di lasciare una buona manciata di posti esterni, occupando tutti i posti liberi verso il centro. In questo modo, il numero di posti liberi, comodi da raggiungere e vicini permetterà a qualcun altro di sedersi e seguire la lezione. Prima di sedervi, chiedete se il posto è occupato.

Se avete una giacca, cercate di lasciarla sull’attaccapanni prima di sedervi: non si sgualcirà e non sarà pestata da chi siede dietro di voi. Se fate passare qualcuno, sollevate il banco e alzatevi in piedi (quando non è possibile uscire dalla fila). Non guardate male chi vi chiede di passare. È un povero sventurato che si destreggia tra le lezioni, come tutti. Per quanto riguarda la sindrome di Lascaux, vale quanto detto sopra.

Se iniziate ad agitare la gamba colpiti da un raptus d’ansia – o anche solo per abitudine – sappiate che tremerà tutta la fila. Fate attenzione ai vostri tic.

 


Biblioteca.

Luogo sacerrimo dello studio e della lettura, prevede – appunto – che qui si studi o si legga. Sarebbe dunque meglio entrare con un numero limitato di zaini, borse, cartelle, buste, poshette, sacche e scatolette portapranzo. Da qualche parte è anche richiesto di lasciare gli oggetti personali all’ingresso. Buona norma è quella di munirsi di documento di identià, specie se è la prima volta che si entra.

I libri letti in consultazione vanno riportati dove sono stati presi e riposizionati nella medesima collocazione sullo scaffale. I libri presi in prestito vanno riconsegnati entro la data di scadenza: se il libro è in biblioteca, è un bene di tutti, e tutti hanno diritto ad usufruirne. Non cercate di raggirare i bibliotecari prendendo in prestito un numero di libri maggiore del massimo consentito.

Si diceva che i libri sono di tutti: per questo motivo, è vietatissimo fare segni o scrivere (anche a matita!) sui documenti di proprietà della biblioteca. Volete sottolineare una pagina? Fotocopiatela e poi rendetela pure la copia precisa dell’elettroencefalogramma di Flavia Vento. Non riuscite a tenere il segno? Il righello è un’ottimo strumento perchè non macchia.

Nelle sale di consultazione bisogna evitare di intrattenere chi ci sta attorno ascoltando la musica. Spesso se il volume è alto, i suoni si sentono anche dalle cuffiette. Se volete ascoltarvi a palla Hit mania Dance Champions 2004, tornate a casa e poi scatenatevi con Dragostea din tei. Chiaramente, qui non si può mangiare (nè bere qualcosa di diverso dall’acqua).


 Mattia Barana.

Mattia Barana

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