Una notizia agghiacciante sta raggiungendo le principali case stampa del mondo!

Sembra che in Tajikistan, repubblica post sovietica dell’Asia Centrale, si stia diffondendo rapidamente un’influenza, con sintomi molto simili alla aviaria del 2003.

Tra i sintomi più gravi figurano una forte febbra, problemi col sistema nervoso e nausea continua.

Il primo caso registrato risale al 28 marzo scorso quando tale Ahprhil Fîsc, un pescatore del lago Karakul si è presentato all’ospedale di Dushambe in condizioni gravissime.

Le prime indiscrezioni nel nostro paese sono arrivate dal console Tagiko di stanza a Roma Āl Rōcel Stanis:

Stiamo cercando di contenere questa orribile piaga e, soprattutto, stiamo cercando di rintracciare le cause della sua origine. La principale ipotesi la lega ai recenti (il 26 marzo) festeggiamenti nazionali per la Festa della Repubblica, quando tutte le famiglie Tagike sono solite gustare delle tipiche quaglie arrosto, tanto che un tipico detto del Tajikistan cita “Che festa della Repubblica sarebbe senza le quaglie?”.

Evidentemente una partita di quaglie importate dalla Corea devono essere state il vettore del contagio.

Ma con le indagini che proseguono il contagio già corre, arrivando a lambire i confini europei, decine di casi si sono infatti, già registrati nei vicini Kazakhstan, Russia e Burmini.

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Il timore italiano

Con la situazione attuale, il governo Italiano ha deciso di vietare la compravendita di quaglie e affini, qui il DPCM del Presidente Draghi.

Intanto il mondo politico si è spaccato:

Enrico Letta ha avviato l’iniziativa “Abbraccia un Tagiko” con l’obiettivo di evitare episodi di razzismo verso la comunità italotagika.

Dall’opposizione Giorgia Meloni ha invece preteso un blocco navale sul Mar Caspio.

Mi sembra chiaro che il Presidente Draghi, in chiara continuità col governo Conte, voglia favorire gli interessi dei cittadini del Tajikistan su quelli dei cittadini italiani, inaccettabile.

Giorgia Meloni

Interne al governo arrivano le critiche di Matteo Salvini, che elenca alcune richieste, uno stop ai voli dall’Asia centrale, un cordone sanitario tra Italia e Russia e lo stralcio delle cartelle esattoriali (tanto quelle ci stanno sempre bene).

Più critica la voce della Chiesa, tramite il portavoce apostolico Padre Frediani, il quale invita lo stato italiano ad intervenire in aiuto dei fratelli in pericolo in Tajikistan.

Ci sarà un ritorno al caos Pandemico? lo sapremo solo vivendo…. intanto vi auguriamo un buon

PRIMO APRILE

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Franco Ferrari