Teresa Noce è stata una delle figure chiave del comunismo italiano e tra le fondatrici del Partito Comunista d’Italia (PCI), ruolo che avrebbe mantenuto fino al secondo dopoguerra. La sua carriera politica si sviluppa in un periodo storico caratterizzato da forti tensioni sociali, che la vide impegnata sia sul fronte della lotta antifascista durante il Ventennio, sia nella difesa dei diritti delle donne nella nuova Repubblica italiana. La sua vicenda politica si intreccia strettamente con quella del PCI, di cui rappresenta una delle voci più influenti, fino al suo ritiro dalla scena pubblica in seguito al divorzio dal marito Luigi Longo, altro leader di spicco del partito.
Durante il regime fascista, Noce svolse un’intensa attività di opposizione, costretta all’esilio e coinvolta nelle reti clandestine antifasciste. La sua partecipazione alla resistenza la consolidò come una figura centrale nel panorama politico italiano dell’epoca. Con la caduta del fascismo e la fine della Seconda guerra mondiale, Noce entrò a far parte dell’Assemblea Costituente, dove si batté per l’inserimento di norme a tutela dei diritti dei lavoratori e delle donne. La sua attività parlamentare nella prima legislatura repubblicana fu segnata da un costante impegno nella promozione di politiche sociali, soprattutto a favore delle lavoratrici, affrontando temi come la parità salariale e il diritto alla maternità protetta.
Nonostante il suo contributo al consolidamento delle istituzioni democratiche italiane, la vita politica di Noce subì un arresto a seguito del suo divorzio da Luigi Longo, una questione che fece molto discutere nell’ambito del PCI. La decisione di rendere pubblica la separazione la pose in contrasto con parte della leadership del partito, portandola infine a ritirarsi dalla vita politica attiva.
Il percorso di Teresa Noce verso il comunismo affonda le sue radici nella Torino degli anni Dieci e Venti, un periodo di grande fermento politico e sociale. Nata in una famiglia operaia nel 1900, Noce entrò giovanissima nel mondo del lavoro, esperienza che la sensibilizzò alle tematiche socialiste. Fu grazie all’influenza del fratello maggiore, anch’egli coinvolto nel movimento operaio, che Noce si avvicinò alle idee socialiste. La morte prematura del fratello, nel 1918, la spinse a diventare più attiva politicamente e a dedicarsi con maggiore determinazione alla causa operaia.
In questi anni, Torino era uno dei centri nevralgici del socialismo italiano. Era la città dove si stava formando il gruppo dell’Ordine Nuovo, capeggiato da Antonio Gramsci, e dove le lotte operaie stavano prendendo una piega sempre più radicale. Le occupazioni delle fabbriche e le tensioni tra riformisti e comunisti segnarono profondamente la gioventù di Noce, che decise di aderire al progetto comunista per contrastare quelle che considerava le inefficienze dei metodi riformisti.
Nel 1921, a meno di 21 anni, Teresa Noce si iscrisse al neonato Partito Comunista d’Italia, convinta che solo attraverso il comunismo si potessero ottenere i diritti dei lavoratori, in particolare delle lavoratrici, cui aveva sempre riservato particolare attenzione. Questo momento segnò l’inizio di un lungo percorso che la vide impegnata in diverse battaglie per i diritti sociali, dall’esilio durante il fascismo all’impegno nella Costituente.
Attraverso la sua militanza, Noce divenne una delle principali voci femminili del comunismo italiano, promuovendo una maggiore sensibilità alle questioni di genere all’interno del partito. Sebbene non senza ostacoli, la sua carriera politica fu fondamentale nella definizione delle prime leggi a tutela delle donne lavoratrici, influenzando profondamente il panorama politico italiano del dopoguerra.
Il podcast “A costruire un mondo nuovo. Giovani comunisti verso Livorno (e verso Mosca)”ricostruisce e racconta i percorsi di viaggio verso Livorno, ma anche i percorsi di vita e politici, di alcuni dei giovani protagonisti del momento fondativo del Partito comunista d’Italia avvenuto con il congresso svoltosi al teatro San Marco di Livorno nel 1921.
Questo podcast è stato prodotto nell’ambito di un progetto della Fondazione Enrico Berlinguer in partenariato con la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e il Centro Servizi Culturali (CSC) di Carbonia della Società Umanitaria, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
La direzione scientifica dell’intero progetto è di Luciano Marrocu, storico dell’età contemporanea.
I testi sono stati elaborati dagli storici dell’età contemporanea Valeria Deplano, Luciano Marrocu e Alessandro Pes. Serena Schiffini ha curato la regia e il coordinamento della produzione. Le voci sono di Elio Turno Arthemalle, Michela Atzeni e Leonardo Tomasi. La realizzazione è di Quarantacinque Audiolibri & Doppiaggio di Michela Atzeni. La grafica è di Gabriele Calvisi.
- Puntata I A Mosca, a Mosca
- Puntata II Il viaggio di Umberto Terracini
- Puntata III Teresa Noce
- Puntata IV Luigi Polano
- Puntata V Jules Humbert-Droz. Da pastore di Dio a rivoluzionario di professione
- Puntata VI Giuseppe Berti
- Puntata VII Rita Montagnana
- Puntata VIII Luigi Longo
- Puntata IX il congresso di Livorno
DISCLAIMER: podcast prodotto da Raduni in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.