Deus Ex: Tra FPS e GdR

E anche questa volta ho voluto metterci di mezzo il GdR! D’altronde, quando il nostro caro Djacomo mi disse che intendeva parlare degli sparatutto in prima persona (FPS) non potevo lasciare il vecchio, buon, gioco di ruolo da parte! La strada si divideva a quel punto in due diverse direzioni: System Shock, che ha avuto anche il seguito, inizialmente uscito per pc nel ’94 – e Deus Ex, di cui magari moltissimi ricordano solo il più recente “Human Revolution”, un FPS con elementi cyberpunk che ha saputo far parlare di sè per molti anni. Lanciando la moneta come H.Dent, la fortuna me la creo, e tra i due scelgo di parlare di Deus Ex!

Ogni gioco della serie di Deus Ex (Deus Ex: Invisible War, D.E. Human Revolution, D.E. The fall e D.E. Mankind Divided) ha una storia diversa ma sono tutti ambientati nello stesso mondo: un pianeta terra dove la società è caratterizzata da una realtà distopica a stampo cyberpunk. In questo contesto molte organizzazioni lottano per prendere il controllo del mondo, di cui alcune sono palesemente ispirate a società realmente esistenti nella nostra realtà, alimentate dalle storie sulle società segrete e sulle teorie della cospirazione. I protagonisti dei vari capitoli possiedono delle capacità artificiali, delle abilità generalmente chiamate “Augmentations” (Potenziamenti), che potranno utilizzare durante il gioco.

Il primo Deus Ex  è stato senza dubbio quello che ha maggiormente colpito per la sua innovazione, rispetto al calo totale del successivo capitolo e al tentativo di ripresa che c’è stato con Human Revolution. Il titolo cala il giocatore nel 2052, nel bel mezzo di una crisi che ha colpito il mondo, causato da un misterioso nano-virus chiamato “Morte Grigia”. Si cominciano a vedere i primi uomini bionici, con cavi che fuoriescono dalla pelle e telecamere al posto degli occhi. L’economia mondiale è vicina al collasso, le classi sociali sono profondamente divise fra troppo ricco o troppo povero, senza via di mezzo. Il valore della vita è davvero insignificante e una nuova droga potrebbe essere la scintilla del caos. In questo contesto salta fuori,  l’unione dei terroristi, conosciuti come NSF, con l’intento di conquistare l’economia mondiale tramite la droga, derivata da un potente componente chimico, conosciuto con il nome di “ambrosia”. In tutto questo appare JC Denton, un agente della UNATCO (coalizione anti terroristi delle nazioni unite), che sarà il nostro personaggio – incaricato a risolvere la situazione, ritrovandosi suo malgrado a dover lottare tra svariati schemi di lotte tra fazioni rivali e società segrete, responsabili dell’epidemia. Una volta arrivato all’Area 51, Denton ha l’opportunità di scegliere tra la neutralizzazione della tecnologia, lasciando il mondo ad un secondo medioevo, oppure emergere con un’avanzata intelligenza artificiale e imporsi come dittatore benevolo.

Le sue azioni però non rimarranno senza conseguenza. Deus Ex:Invisible War si svolge circa vent’anni dopo le azioni del primo titolo, dopo una massiccia depressione economica e periodo di guerra, causate anche dalle decisioni di Denton e dalle sue principali conseguenze. Il protagonista questa volta sarà Alex D, un clone di Denton, che si ritrova nel conflitto tra due fazioni opposte: potrà scegliere di fare missioni per entrambe, per una sola, oppure diventare abbastanza abile da saper decidere quale delle due aiutare per portarla a governare il mondo!

Il capitolo successivo, stranamente, non si ambienta dopo questi eventi, ma prima di quelli del primo titolo! Human Revolution, ambientato nel 2027, mostra l’inizio dell’influenza delle corporazioni sui governi globali e lo sviluppo dei potenziamenti bio-meccanici da parte di una piccola élite e potenti compagnie, che minacciano di destabilizzare la società. Il gioco segue le vicende di Adam Jensen, il capo della sicurezza di una compagnia bio-tecnologica chiamata Sarif Industries. Dopo un devastante attacco al quartier generale della compagnia che lo lascia sul punto di morte, Adam è forzato a sottoporsi ad un intervento chirurgico tecnologicamente avanzato per poter sopravvivere: si ritrova così tra due poli, da una parte il dovere di trovare coloro che hanno effettuato l’attacco, dall’altra le ripercussioni politiche ed etiche della tecnologia dei Potenziamenti. Sostituire chirurgicamente gli arti e gli organi sani con quelli meccanici sta diventando una prassi comune e nella convinzione di migliorare la propria condizione di semplice uomo si sta perdendo il senso della misura. Si assottiglia quel confine tra uomo e macchina, gli innesti neurali e biomeccanici modificano per sempre ll concetto di essere umano per cui il protagonista deve, infine, cercare di lottare. Il fragile equilibrio viene spezzato quando le corporazioni in possesso di questa tecnologia – intuendone l’enorme potenziale economico nonché l’impatto nel campo militare – ne normalizzano l’uso su scala mondiale permettendo a chiunque, con la dovuta disponibilità economica, di potervi accedere. Un gioco che non è ambientato in un futuro troppo lontano dal nostro e che potrebbe anche far riflettere su alcuni punti interessanti – come, a suo modo, fa The Fall, che ne è una storia parallela, con protagonista un uomo che fa parte di un gruppo di mercenari fondamentale per la storia di Human Revolution. Infine Mankind Divided, ambientato due anni dopo gli eventi di Adam Jensen, dove il protagonista lavora con una taskforce internazionale (antenata della vecchia UNATCO di Deus Ex) incaricata di fermare le ondate di terrorismo portate dall’attuale stato del mondo, della crisi e della guerra che hanno costretto la popolazione in ginocchio.

Questo breve riassunto probabilmente ha reso possibile immaginare lo scenario nel quale si svolgono le azioni del protagonista: qualcuno diceva che la trama negli FPS sia inutile, perchè basta la meccanica stessa del fucile che reggi tra le mani e dei nemici che appaiono a caso per minacciarti, ma fortunatamente non è così. La trama stessa di Deus Ex può essere ampliata ed esplorata grazie al vasto mondo che hai intorno nei vari capitoli, assieme alle informazioni puramente opzionali che puoi trovare in giro: libri, giornali, e-mail nei vari computer. Essendo anche un GdR, molte reazioni dei personaggi che si incontrano nei vari giochi reagiranno in una maniera o nell’altra in base alle impressioni che hanno avuto di voi e dei vostri comportamenti lungo l’intero percorso del gioco. E’ certamente un’esperienza che va provata, prima o poi, anche per poter dire di aver sperimentato le sfumature di un’ambientazione cyberpunk che va sempre più di moda, senza rinunciare a quell’elemento di sparatutto che piace un pò a tutti!

Restate Sintonizzati su uRadio – perchè se il mondo degli FPS vi piace, la diretta di Insert Coin sta per iniziare! Se invece arrivate tardi, c’è sempre il Podcast da ascoltare sulla nostra pagina!

 

Adria J. Necula

 

A. Necula

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