È Natale e ho deciso di farvi un dolce regalo: il ritorno per un giorno di Arte e Cucina.
Dal momento in cui, per due scarse settimane, smettiamo di essere studenti fuorisede e torniamo tra i fornelli accesi e i frigoriferi sempre pieni di casa, non vi proporrò l’ennesimo modo per cucinare le uova. Bensì la ricetta casalinga del migliore dei digestivi post vitello intero, nonna e zii che ingurgiterete in questi giorni: il sorbetto al limone. Niente di meglio per rimanere fedeli alla tradizione e sorprendere i parenti che credevano esistesse solo quello fabbricato dalla Lattebusche.
Ma attenzione: all’arte con me non si scampa! Prima di metterci all’opera, vediamo come questa ricetta si lega all’arte.
Pan e la Ninfa di Dosso Dossi è un dipinto a olio su tela del 1524.
Il pittore fu il principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este ai tempi dell’Ariosto, dove la committenza si basava soprattutto sulla richiesta di opere di carattere mitologico.
L’opera giunge a noi con molti elementi ancora da spiegare. Vediamo una giovane fanciulla dormiente su un drappo blu disteso tra l’erba e i fiori di un luminosissimo paesaggio. Alle spalle altre due figure femminili e quella di un satiro, sotto le fronde di un grande albero di limoni.
Si pensa possa essere il mito di Pan e la ninfa Eco, di cui il fauno è perdutamente innamorato. La donna anziana è Gea, la dea della Terra; di dubbia interpretazione è la donna vestita di verde, che il pittore aveva nascosto prolungando il paesaggio ed è rispuntata solo dopo un restauro effettuato a inizio ‘800.
Altri misteri sorgono dalla constatazione che la tavola è stata tagliata lateralmente di almeno 15 cm, forse per adattarla ad una cornice; e dall’occultamento di un’armatura prima appesa all’albero, un violoncello a lato della donna in verde e lo sguardo dell’anziana precedentemente rivolto verso il basso.
La volontà di non essere pienamente chiaro sui significati dell’opera, gli deriva, come i toni azzurrini e l’effetto foschia del dipinto, dal suo primo maestro: il veneziano Giorgione. Come le opere di quest’ultimo, Dosso Dossi ci lascia sul filo del rasoio, quasi la decisione sul significato del quadro spettasse a noi.
Veniamo, invece, a uno dei pochi elementi certi: l’albero di limoni. Il limone, probabilmente da identificarsi con i mitici pomi d’oro del giardino delle Esperidi rubati da Ercole, sono associati nella tradizione cristiana alla Vergine Maria. Ricco di molte proprietà curative (anche contro il veleno) è il simbolo della salvezza; mentre, essendo un frutto prodotto tutto l’anno, per via della sua continuità è anche il simbolo della fedeltà in amore.
Detto questo, direi che avete acquisito abbastanza nozioni per poter stupire zii e cugini per un pranzo intero, tanto più se alla fine gli servirete un delizioso sorbetto al limone.
Eccoci, dunque, alla ricetta:
Sorbetto al limone realizzato senza gelatiera
Gli ingredienti per 3 porzioni:
Buone Feste e buona digestione!
Chiara Bellemo.
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