Quattro matrimoni in Italia

quattro agg. num. card. [lat. quattuor o quatuor], invar.

A

(num) Per quattro s’intende il numero intero che segue immediatamente il tre, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 4, in numeri romani IV). Il numero quattro è presente in molte espressioni locuzionali, come “fare il diavolo a quattro”, “gridare ai quattro venti”, “essere un quattr’occhi”, o “essere in quattro gatti“. Quest’ultima espressione descrive perfettamente l’audience del programma a breve analizzato (vd. SI COMINCIA)

B

(tele) Con Quattro matrimoni in Italia, invece, ci si riferisce ad un programma di alta qualità (vd. TRASH) italiano, tutt’ora in onda dal 2014 su Fox Life. D’origine britannica (si veda Four weddings), il programma è incentrato sul giudizio in contemporanea (e in maniera estemporanea) di alcune cerimonie nuziali da parte sia delle quattro spose in gara (vd. CIVETTERIA) sia del giudice in voice-over (vd. LA PINA).

B1

(tele) Quasi seguendo o anticipando lo stile di alcuni ben noti programmi di cucina e ristorazione (vd. LOCHESCION), in Quattro matrimoni vengono analizzati e messi in giudizio le cerimonie secondo alcuni parametri: location (vd. BORGHY), abito (vd. MICCIO), cibo (vd. MUORO), ed evento generale (vd. ****) utilizzando una scala da 0 a 10 punti (dalla quarta stagione i punti vengono dati a seconda della propria posizione nel podio). Alla fine della competizione la sposa che ottiene il punteggio più alto vince sia il proprio marito (vd. SEQUESTRO) sia un viaggio in qualche meta da sogno (vd. BIRKENAU). E a questo spettacolo si sono aggiunti nel corso delle stagioni anche i mariti, divenuti a loro volta i protagonisti nonché i testimoni delle cerimonie durante lo svolgimento della competizione (vd. PIETA‘).

B2

(tele) “Versione prematrimoniale di Quattro Ristoranti (PROSSIMAMENTE su Enciclopedia del Trash), Quattro Matrimoni è un programma trash senza arte né parte. A parte la classica presentazione da reality show, con tutta la stucchevolezza kitsch sentimentaloide possibile, con tutte le scenette potenziali di amori, amorini e amaretti tra coppiette giovani o vecchie o morte dentro, il resto del programma è abbastanza topico: la sfida, le zone interessate, la conoscenza tra le donne, i preparativi, le civettate tra loro, l’invidia e la mediocrità di certe gratuità. Per non parlare del finale con l’arrivo del marito, quello della vincitrice, tanto per fare qualcosa di ‘originale‘: sarebbe stato più interessante un finale in cui appare all’improvviso lo sposo che, vedendo in che modo la dignità s’è suicidata, la chiede in moglie solo per il gusto di poter divorziare subito dopo. Ah, ancora non è chiaro come riesca la produzione a trovare dei personaggi del genere: chi hanno come segretario alla produzione, Fellini?” (cit. Babb & Mink, 2017)

C

(cult) Semisconosciuta è la paura del quattro, o più propriamente chiamata “tetrafobia“: è una superstizione molto diffusa in paesi dell’Asia orientale, come la Cina, il Giappone, la Corea e Taiwan. Simile è in Italia la rappresentazione del numero come d’una “bara vuota“, simbolo di sfortuna. Poi però è arrivato Quattro matrimoni e da simbolo di sfortuna è diventato un buon loculo per la propria dignità (vd. TOMBA DELL’AMORE).


Niccolò Mencucci.

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