I Matti delle Giuncaie: intervista a Francesco Ceri

Dal tango alla rumba, dalla musica gitana al rock, dal cancan alla suite. Incasellare in un genere preciso la musica dei Matti delle Giuncaie non è certo cosa facile. Il prossimo 18 marzo è atteso il loro terzo disco, “Noi non siamo stanchi”, che vede la collaborazione di ospiti illustri. Questa sera suoneranno al Sonar di Colle Val d’Elsa per la Data Zero della nuova tournée e noi di uRadio ne abbiamo approfittato per intervistare Francesco Ceri, voce e mandolino della band.

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Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo nuovo disco?

I Soliti Matti delle Giuncaie più gli Insoliti Matti delle Giuncaie (ride di gusto, ndr). E’ un disco diverso rispetto a quelli che abbiamo fatto fin ora. La nostra solita energia si unisce ad un’atmosfera un po’ più sognatrice, da cantautorato. In questo disco c’è, ad esempio, una  collaborazione con Eugenio Bennato che ha scritto il testo per una nostra canzone. Continua la collaborazione con il nostro amico Erriquez della Bandabardò che ci ha aiutato a trovare le parole giuste: per noi il suo aiuto è fondamentale. Lui ci definisce ‹‹il gruppo muto›› (ride nuovamente, ndr).

Il vostro nuovo lavoro si chiama ‹‹Noi non siamo stanchi››. Ma se voi non siete stanchi, c’è qualcuno che lo è?

Non saprei, noi parliamo sempre per noi stessi. Non siamo qui per insegnare, ma per dire la nostra. Siamo al terzo album e siamo un gruppo giovane. Per ora siamo ancora pieni di energie e vorremmo continuare a lungo. Con questo nuovo disco vorremmo ritagliarci uno spazio a livello nazionale, senza passare necessariamente per i vari X-Factor.

Ci sarà spazio per le cover?

Sì, ci saranno delle cover. Per noi le cover sono un tributo a tutti quei musicisti che hanno contribuito a formare la nostra musica: siamo quello che ascoltiamo e ci nutriamo di canzoni.

Perché avete deciso di iniziare la nuova tournée al Sonar? 

Noi siamo per la dimensione club. Siamo nati nei club e ci  piace scambiare con il pubblico allegria, fatica e sudore. I ragazzi del Sonar sono persone splendide con cui abbiamo un vero rapporto di amicizia. Ci siamo esibiti su questo palco in molte occasioni e lo staff del Sonar ha sempre creduto in noi. Al locale di Colle dobbiamo molto: proprio al  Sonar, infatti, Erriquez ci ha sentito per la prima volta e ha poi deciso di collaborare con noi.

Beniamino Valeriano

 

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