Winter has come: l'Eroe di Skyrim

The Elder Scrolls 5: Skyrim

“E le pergamene hanno predetto, Ali nere nel cielo freddo

Quando fratello combatterà fratello!

Alduin, sventura dei re, Ombra antica mai domata,

Con una fame sconfinata!”  

[Skyrim: Canzone del Sangue di Drago]


 

Non è facile parlare della Saga di Elder Scrolls.

È come parlare di una storia vastissima cercando di riassumere tutte le sue sfumature e particolari caratteristiche semplicemente in qualche misera pagina; è come cercare di ridurre la storia di una vita all’interno di una piccola nota all’angolo della pagina. Ci sono svariate cose da dire sui numerosi capitoli della Saga, uno più particolare dell’altro e, ovviamente, più ricco di novità ed emozioni. Emozioni, sì – perchè non sono semplici giochi da provare, concludere e accantonare lì sul tavolino; sono giochi che porti dentro di te, che lasciano una traccia senza che tu nemmeno te ne renda conto. Lo realizzi a poco a poco – quando senti le soundtrack e ti lasci emozionare da ciò che esse trasmettono, quando cominci a rispondere alle persone reali con citazioni del gioco… e scopri di aver toccato il fondo quando inizi a creare regali di compleanno a forma di elmi, antiche pergamene, pozioni e ingredienti alchemici. Io ho deciso di parlare di uno dei vari titoli della saga, in particolare quello che maggiormente ho giocato e che ha cambiato un pò la mia vita come ha voluto. Ha aumentato la mia indole vichinga, portandomi nell’estremo Nord (Non quello degli Stark!) e facendomi sentire la forza del respiro antico dei Draghi: Skyrim.

 

f206dea8bc881d3c5843b4e8a50dcaf2Il gioco ti permette di iniziare direttamente al centro dell’azione, in una particolare visuale in prima persona e seduto su una mortale carrozza di prigionieri di guerra. Trovo particolarmente intrigante la scelta da parte dei nostri carcerieri di chiamarci uno ad uno, per nome (giusto per andare dal boia e far rotolare un pò di teste) e iniziare, proprio al nostro turno, la creazione del personaggio! La scelta delle razze è molto ampia e diversificata: di Elfi (chiamati Mer) ve ne sono tre – Bosmer (dei Boschi), Altmer (Elfi Alti) e Dunmer (Elfi Scuri); poi vi sono le tre tipiche razze di umani, cioè i Nords (i Vichinghi della situazione, visto che Skyrim è la loro fredda regione), gli Imperiali (la brutta copia dei Romani e il loro impero) e i Redguard (gli arabi, se vogliamo chiamarli così) ; sarà interessante scoprire che vi sono altre due razze, antagoniste e particolari – i primi (a cui appartiene la mia fedeltà e il mio cuore!) sono i Khajiit, dei felini antropomorfi; i secondi sono gli Argoniani (rettili antropomorfi). La mia scelta è stata immediata sul Khajiit, già pronta ad impostare il mio gioco sulla loro furtività e abilità nelle arti dell’Ombra.

 

Una volta dato un nome al nostro personaggio, si entra nel vivo della Storia!

Una Storia che riesce a trasmetterti un pò di quella magia tipica dei Miti antichi mai del tutto dimenticati, che riesce a trasmetterti lo stupore dell’incredibile paesaggio a disposizione da esplorare e la meraviglia dei dettagli. Case completamente esplorabili, intere lande a tua disposizione sempre piene di pericoli, situazioni locali diverse tra di loro e un’intelligenza artificiale spesso criticata ma per nulla banale nè scontata. Basta giocare abbastanza per scoprire che, tutto sommato, spesse volte gli atteggiamenti dei personaggi del gioco sono realistici e ben tracciati. La Storia vera e propria ti cala nella figura leggendaria del Sangue di Drago, essere capace di parlare nella stessa lingua degli Antichi e usarne il potere. Capace di sfruttare le loro parole in degli Urli, attraverso i quali sarà capace di congelare, sputare fuoco, scatenare tempeste e molto altro.Lasciamo da parte la coerenza del fatto che difficilmente un Khajiit sarebbe Sangue di Drago di una terra di Vichinghi, il gioco ha previsto anche questo! Non è infatti obbligatorio seguire la storia principale (certo ti perderesti le cose più belle!), perchè si possono fare tantissime altre cose all’interno del gioco: è possibile infatti unirsi alle numerose Gilde presenti e seguire la loro singolare, unica storia. Se vuoi essere Mago allora l’Accademia sarà il posto ideale per te, la Gilda dei ladri se preferisci borseggiare in tutte le città, i Compagni se preferisci combattere i giganti come nelle vecchie saghe norrene, Confraternita Oscura se vuoi diventare l’Assassino più abile e i Bardi se… beh, in effetti non ho mai capito a cosa servissero i Bardi – visto che, ahimè, gli strumenti che trovi in giro per Skyrim non li puoi suonare. Sarà perchè hanno l’abitudine di perdere pergamene nei Dungeon pieni di nemici e tu sei l’unico in un’intera regione abbastanza sveglio da andare a rischiare la vita per recuperarle!

Seguendo la storia principale sarà impossibile non iniziare ad amare ogni dettaglio di questo gioco meraviglioso. A partire dalla convocazione dei Barbagrigia, saggi uomini in cima alla montagna che aspettavano l’arrivo del Sangue di Drago, alle singole tappe delle missioni, seminate lungo il percorso per permetterti di crescere e conoscerti meglio. Il punto chiave è proprio questo, conoscere sè stessi e il mondo che ti circonda. I draghi saranno pronti ad attaccarti per le strade di punto in bianco  per difendere il loro Sire: Alduin, drago nero pronto a tutto per poter porre fine alla tua vita e seminare terrore tra gli abitanti della regione. Tuo il compito di trovarlo, inseguirlo ovunque, persino a Sovngarde (il Paradiso vichingo, un pò a stampo Walhalla), dove le anime guerriere dei morti combatteranno al tuo fianco!

DragonAndAuroraÈ un mondo tutto tuo da esplorare, da girare a piedi o a cavallo: paesaggi mozzafiato celano insidie e pericoli, minacce sempre nuove e diverse, che rendono il mondo realistico e profondo. Sono presenti molti elementi della mitologia norrena, come la testardaggine dei Nordici, i loro miti, alcune delle loro divinità e modi di costruire le città. Vi sono centinaia e centinaia di libri sparsi per le biblioteche e per i paesini, possibili da aprire e da leggere; migliaia di ingredienti alchemici sparsi per i boschi e le pianure, utilizzabili per l’alchimia; centinaia di oggetti possibili da prendere, gettare, usare, lanciare. La vastità di scelte e di azioni di Skyrim probabilmente non ha precedenti, rendendo l’esperienza del giocatore davvero unica e splendida ogni volta che si decide di giocare. Anche chi, come me, ha già finito la storia principale almeno una decina di volte; anche chi, come me, ha ormai giocato così tanti anni a questo titolo da poter letteralmente dire di conoscerne ogni dettaglio a memoria – Ebbene sì! Anche quelli come me, tornano sempre su Skyrim un’altra volta. Perchè? Perchè dopo che hai giocato così tante volte hai iniziato a dimenticare le emozioni che hai provato la prima volta che hai ucciso un Drago o completato la missione principale: hai dimenticato, ma è proprio adesso che inizi a notare cose che forse prima non avevi avuto tempo di scoprire. La forza di un coro dietro la musica dell’attacco da parte di un drago e l’adrenalina che riesce a trasmetterti (oo la uso come sveglia, così sono certa di alzarmi con il piede giusto!); la poesia nel  rumore dei tuoi passi sulla neve e la voce esotica dei Khajiit della carovana che ti tengono compagnia lungo la strada; la spiaggia più a nord, dove vi è solo ghiaccio e soffice neve cadente dal cielo,appena sotto i colori dell’aurora boreale; il bosco più verde e ricco di vita, dove ti nascondi con l’arco per aspettare la prima preda, pronto a fare campo e sopravvivere un’altra notte.

Questo e molto altro ancora Skyrim è disposto a darti, chiedendo in cambio la tua pazienza: saprà rapirti e conquistarti il cuore come se fosse una splendida walchiria dai capelli biondi e gli occhi azzurri – e quando crederai di essere sfuggito, ti renderai conto che sei cambiato. Hai messo su muscoli, ti sei forgiato un’armatura con le tue stesse mani e hai raccolto gli ingredienti per le pozioni di cura; ti sei ritirato per un pò, lontano dal caos cittadino per cercare pace e bere idromele. Magari ti sei sposato con questa stessa valchiria, scegliendo però di essere libero e di poter andare via, qualche volta, quando hai sentito che il freddo del Nord era troppo forte. E, infine, sei tornato.

E tornerai sempre.

Adria Necula

 

 

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