Vítězslava Kaprálová, un talento ingiustamente sconosciuto

Ancora una volta Quattroequaranta vi terrà compagnia durante la domenica, l’ultima di maggio tra l’altro, una domenica carica di voglia di andare al mare e ansia per gli esami. Oggi faremo la conoscenza di Vítězslava Kaprálová (Brno, 1915 – Montpellier, 1940), giovanissima compositrice cecoslovacca completamente dimenticata dalla storia.

Vítězslava Kaprálová

Nata in una famiglia di musicisti, compone per la prima volta ad appena nove anni e a quindici entra nel Conservatorio di Brno dove studia composizione e direzione d’orchestra. Nel nostro secolo è normale che una ragazza studi musica a livello professionale, ma un centinaio di anni fa era qualcosa di assolutamente fuori dal comune (abbiamo parlato di donne e musica classica in questo articolo). E questa si è messa addirittura a dirigere e comporre! La Kaprálová continuò poi i suoi studi a Praga e vinse addirittura una borsa di studio a Parigi. Ha diretto la Filarmonica Ceca (1937) e la BBC Symphony Orchestra (1938) interpretando la sua Sinfonietta militare (YouTube e Spotify).

Non pensiate che la Kaprálová sia stata vittima di qualche forma di discriminazione: il pubblico era incuriosito da una così giovane ragazza con una bacchetta in mano, ed è stata accolta da un grande applauso fiducioso e incoraggiante. La Sinfonietta è una tra le innumerevoli testimoni del pesantissimo clima di tensione che galleggiava sopra le teste delle persone negli anni Trenta. Tutti correvano da una parte all’altra: gli uomini e le donne ai propri lavori, i banchieri e i risparmiatori agli sportelli, le nazioni verso l’abisso dei totalitarismi. Tutti sapevano quello che sarebbe successo di lì a pochi anni e tutti facevano comunque finta di non vedere.

Purtroppo il suo talento e la sua operosità vennero sprecate: muore infatti ad appena venticinque anni, forse di tubercolosi, lasciando un incredibile patrimonio di composizioni. La Kaprálová è nota soprattutto per le sue canzoni, di stampo folkloristico, e rigorosamente in ceco. Sono composizioni perlopiù brevissime, adatte ad essere cantate in un salotto durante un ricevimento. Questo non deve però farci pensare che siano banali: posseggono infatti una musicalità estrema e una grazia semplicissima. Ascoltiamo una di queste canzoni, Ninnananna, dalla raccolta Una mela in grembo (YouTube e Spotify). Le note sembrano un minuscolo ricamo su un fazzoletto di lino. Sia la voce che il pianoforte vengono ridotti al minimo essenziale. E’ la grande sfida del modernismo novecentesco: rendere minuta e semplice ogni melodia. Per sempre, dalla raccolta omonima (YouTube e Spotify), è molto più cupo e meditativo. Mi piace pensare che abbia scritto questa raccolta per il suo insegnante ed amante, il compositore e connazionale Bohuslav Martinů. La loro storia d’amore non era semplice, prima di tutto perché lei non aveva ancora vent’anni e lui ne aveva più di quaranta; inoltre Martinů era pure sposato. Incapace di lasciare la moglie, i due si separarono per sempre quando la Kaprálová si sposò, nel 1940, con Jiří Mucha, figlio del noto pittore dell’art noveau Alphonse Mucha.

Non solo canzoni, ma anche opere per pianoforte solista. La Sonata appassionata (YouTube e Spotify), per esempio, è universalmente riconosciuta come uno dei pezzi più importanti della Kaprálová. Mi ricorda un po’ Beethoven, se devo esservi sinceri. E’ una musica molto rilassante, in alcuni punti quasi onirica. Se siete mai stati a Praga vi sembrerà di camminare sul Ponte Carlo in una sera di marzo, col tramonto dietro alle innumerevoli case e le nere statue che vi sovrastano, quasi come se stessero per muoversi.

Vi lascio esplorare un po’ questa geniale compositrice. Quattroequaranta vi saluta con un annuncio: domenica prossima compiremo il nostro ultimo viaggio prima di salutarci per le vacanze estive. Su, non siate tristi, e non perdetevi l’articolo di domenica prossima!

Federica Pisacane

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