Siamo alle porte di febbraio e, come ogni anno, la preoccupazione di noi studenti è una sola: gli esami.
Tuttavia questo non è soltanto il mese più antipatico e breve dell’anno, ma anche quello in cui si materializza davanti ai nostri occhi una delle esperienze universitarie più affascinanti, ossia l’Erasmus.
“Sì ma che palle, non ci capisco nulla! Come faccio a star dietro tutte le scadenze durante gli esami? Ci sono un sacco di cose da vedere e capire meglio! Ma poi costa andare all’estero, già qui a Siena non so come faccio a sopravvivere un mese… E comunque non mi prenderanno mai, non ho nessuna certificazione linguistica e devo ancora fare il B1 d’inglese!”.
Se anche tu hai detto o pensato anche una di queste frasi allora spero di poterti essere d’aiuto con questo mini-vademecum pre Erasmus! Sia chiaro, non si tratta di un articolo completamente esaustivo (il che sarebbe impossibile vista la vastità dell’argomento), ma di un piccolo input. Il grosso dovete farlo voi!
Il progetto Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, creato nel 1987. Tranquilli: non so a memoria l’acronimo, è la prima frase dell’attendibilissima Wikipedia.
Si tratta di un fantastico progetto che viene portato avanti dalla ultimamente non popolarissima Unione Europea e che dà la possibilità a qualsiasi studente universitario residente in uno Stato membro di poter trascorrere un periodo (variabile dai tre ai dodici mesi per A.A. fino ad un massimo di ventiquattro per ciclo di studi) presso un’università cosiddetta partner, ovvero affiliata alla propria. Chi che vorrà fare domanda per l’Erasmus, potrà farla solo nei confronti di una di queste università partner.
Come per ogni iniziativa che si rispetti, anche qui abbiamo un simpaticissimo Bando di Concorso, ovvero un bel documento pieno di paragrafi e sottoelenchi numerati in cui sono descritti in dettaglio tutti i procedimenti da seguire per candidarsi alla selezione.
Su questo non voglio illudervi: la prima cosa da fare quando si vuole partecipare ad un concorso è LEGGERE IL BANDO. Tutto. Anche la voce 4.5.6.8 in cui si richiede di non avere calzini a pois verdi (questo è uno dei motivi per cui sono stato escluso dal bando Erasmus dell’anno scorso).
Battute a parte, è veramente importante consultarlo e scaricarlo a questo link. il mio consiglio, inoltre, è quello di stamparlo, non perché sia un anti-ecologista convinto, ma semplicemente perché credo sia molto più semplice per chiunque rileggerlo ed annotarsi scadenze e date su di un pezzo di carta (e col fronte/retro sono solo cinque fogli).
La seconda cosa da fare quando si ha in mano un bando è verificare, appunto, le date e le condizioni di validità dello stesso. Occorre farsi domande come: “Questo è il bando giusto per me che sono uno studente della Triennale? Quando scade questo bando? Ma se voglio fare un double degree devo guardare qui? Quante possibilità ho di essere preso?” e un sacco d’altre.
Troverete tutte le risposte nel suddetto file pdf, ma intanto provo a sintetizzare:
Abbiamo a tre criteri distinti:
Oltre a questi criteri di selezione ricordate che potrete scegliere soltanto tre università di destinazione, quindi consultando la tabella della vostra area di studi (sono tutte disponibili qui).
Tenete conto dei vari aspetti che differiscono l’una dall’altra: periodo di permanenza, conoscenza linguistica richiesta, affinità col vostro percorso di studi sono forse i più importanti. Ve ne sono altri, come la città o il paese di destinazione, che non vanno comunque sottovalutati.
Infine la parte che sicuramente interesserà (non a torto) i più, ovvero i contributi economici. Sappiate che QUALSIASI studente Erasmus ha diritto ad un contributo economico.
Questo si differenzia in base alle destinazioni (consultate la tabella presente nel bando), ma che comunque oscilla tra i 230 e i 280 € mensili, più un contributo ministeriale di 3.50 € al giorno per tutta la durata del soggiorno. Sono inoltre previsti ulteriori aiuti economici per gli studenti disabili e quelli che riusciranno ad ottenere un alto numero di CFU durante la loro permanenza.
Riguardo alla liquidazione di tali benefici vi rimando direttamente al bando. Per il momento sappiate che non vi verrà dato tutto immediatamente. Una parte dei contributi è vincolata a requisiti di merito ex-post che verranno verificati al vostro rientro.
Questi sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione per la compilazione del bando, ma ribadisco l’essenzialità della lettura dello stesso. Importante sarebbe tenere a mente i contatti dell’ufficio Divisione Relazioni Internazionali. Per qualsiasi dubbio, dev’essere il vostro punto di riferimento:
Sperando di aver chiarito qualche dubbio, il mio auspicio è quello che in futuro l’Erasmus diventi una tappa obbligatoria della carriera accademica di ogni studente europ. Nel frattempo, sarebbe sicuramente positivo che la maggior parte di noi facesse un’esperienza di questo tipo.
In nessun altro continente è così semplice poter studiare e vivere in un paese diverso dal proprio. Credo che sia qualcosa di cui dovremmo sempre ricordarci quando parliamo d’Europa.
Francesco Frisardi.
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