Presentiamo il primo intervistato per il nostro ciclo di “uRadio intervista“, Lucio Leoni, un cantautore romano post moderno che vuole farci pensare con le sue canzoni-storie.
Lucio Leoni, classe ’81, è uno di quei Romani de Roma che da Roma non ce li puoi scollare.
Cantautore moderno, si approccia alla musica fin dall’infanzia quando la madre decide di iscriverlo a un corso di chitarra classica. Ma basta ascoltare un paio dei suoi brani per capire che lui è un ribelle nato e non è fatto per lo “studio matto e disperatissimo”, bensì per la sperimentazione: viaggiare con e nella musica per riscoprire se stesso e, soprattutto, dare una voce agli altri. Infatti, è complicato definire a parole il suo stile musicale, lui stesso fatica a incastrarsi in un concetto preciso: per dirla tutta, “mixoni strani da cantautore” è come chiama le sue canzoni.
La definizione di cantautore a Lucio però piace e ci si vede bene: in un periodo storico tale in cui la musica pensata e prodotta in casa, scritta e suonata con le proprie mani ha come ripreso a esistere in una forma tutta nuova e originale, le sue canzoni raccontate lo battezzano a nuovo cantastorie della musica italiana. Cantastorie sì, dico bene: prendete uno qualsiasi dei suoi brani e vi immergerete in lunghissimi monologhi viscerali recitati a una velocità allucinante, che spaziano da un argomento assoluto all’altro. Da un viaggio nelle emozioni universali a un passaggio in concetti senza tempo: Lucio ci parla come il saggio del villaggio anche se a lui piace autodefinirsi “un mezzo musicista e un mezzo scemo”.
A me piace pensare ai suoi testi come dei lunghissimi racconti che ci facciamo a noi stessi, nel nostro silenzio. Quando non abbiamo paura di dirci le cose come stanno ammettendo anche errori che difronte ad altri non riconosceremmo mai. E alla fine ti senti libero, svuotato, leggero, come se avessi raggiunto la verità assoluta.
Lucio è così, per lui l’essenza della canzone è il racconto di una storia: è questo che lo rende originale e moderno. Si fa forza dei suoi studi in Scienze dello spettacolo e della sua tesi in “voce e drammaturgia in teatro”, per presentarci un recitato profondo e graffiante.
Oggi torna a fare capolino nelle nostre cuffie con l’album Dove sei part. 1 : lasciata alle spalle la dolcezza melodica, attraverso cui si era fatto conoscere con l’album Lorem Ipsum nel 2015, i temi trattati questa volta sono addirittura più profondi de Il lupo cattivo uscito nel 2017. Leoni ci prende a schiaffi con tematiche forti e suoni stridenti. Ma attenzione: quando i suoi si ammorbidiscono è proprio lì che Lucio ci coglie di sorpresa. Per farci pensare.
Aggiungere altro su di lui sarebbe superfluo quando potete ascoltare i suoi album e, soprattutto, l’intervista che il nostro Beniamino ha realizzato.
Questo 6 giugno preparate le cuffie e entrate con uRadio nel mondo di Lucio Leoni!
Chiara Bellemo
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