La stagione teatrale 2016-2017 del Teatro dei Rinnovati è stata inaugurata ieri sera, 1 novembre, con lo spettacolo “The Pride”, diretto e interpretato da Luca Zingaretti, con Maurizio Lombardi, Valeria Milillo e Alex Cendron.
“The Pride”, che sarà in scena a Siena fino al 3 Novembre, è un’opera del 2008 dello sceneggiatore Alexi Kaye Campbell. Il testo, pluripremiato e accolto con notevole favore di critica nel Regno Unito, presenta due storie, ambientate rispettivamente nel 1958 e nel 2015, ma interpretate dagli stessi personaggi, con una struttura di piani temporali a specchio, che talvolta si sfiorano.
Nel 1958, Sylvia lavora come illustratrice per Oliver, uno scrittore di romanzi per ragazzi, dalla personalità carismatica, nutrita da viaggi esotici ed esperienze epifaniche. Sylvia organizza una cena per far incontrare il suo datore di lavoro e suo marito, Philip, uomo irrigidito da una routine sterile, sotto la quale ha sepolto le sue aspirazioni.
Nel 2015, Sylvia è amica di Oliver, giornalista omosessuale, il quale sta affrontando la dolorosa separazione da Philip, suo compagno e fotoreporter appassionato di Medioriente. Philip, infatti, stanco dei tradimenti di Oliver e della sua ossessione per il sesso anonimo, non è più disposto a investire emotivamente nella relazione, ma Sylvia cerca di intercedere per far ristabilire il rapporto.
Nell’interpretazione eccelle Maurizio Lombardi, che scivola da un piano storico all’altro, attraverso il duplice ruolo di Oliver, con una magnifica resa delle differenze e similitudini fra i due personaggi, veicolata specialmente da una corporeità piena e da un’aderenza interpretativa notevole.
Luca Zingaretti risulta talvolta leggermente più stucchevole, in parte perché il ruolo di Philip del 1958 lo richiede, ma sembra non riuscire a spogliarsi del tutto dal manto oppressivo di quell’epoca quando interpreta il Philip del 2015. Di notevole intensità, però, l’ultimo incontro fra Philip e Oliver del 1958, in cui Zingaretti oscilla tra dolore e violenza, in una trascinante sequenza drammatica.
La scenografia, semplice e misurata, permette l’agile slittamento tra i due piani temporali, talvolta con sovrapposizioni interessanti. La regia è riuscita a imprimere un ritmo abbastanza sostenuto a un testo che, tuttavia, risulta vagamente ridondante.
The Pride è un’opera sull’amore, sulla fiducia e sul recupero di se stessi, che non induce ad una riflessione politica sull’omosessualità, ma riporta la scelta dell’orientamento sessuale ad un piano intimistico e legato alle vicende personali.
Per coloro interessati a vedere lo spettacolo, sul sito del Comune di Siena è ancora possibile acquistare i biglietti per la replica di questa sera e dell’ultima messa in scena di domani, 3 Novembre.
Valentina Carbonara
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