LA MUSICA COME NECESSITÀ: THE LAST TO KNOWS

Si apre oggi Focus on, la rubrica di uRadio che vuole raccontarvi le band senesi. Le sentiamo suonare nei locali, ne troviamo i loghi sulle locandine affisse in facoltà, i loro membri sono nostri compagni di bevute al solito bar: ma quanto sappiamo davvero sulla loro storia, la loro musica ed i loro progetti?

Avremo l’opportunità di fare una chiacchierata con alcuni di questi gruppi: il risultato sarà un breve ed informale approfondimento, che speriamo riuscirà a stuzzicare la curiosità sulla realtà musicale che ci circonda.

Questa settimana apriamo con i The Last to knows.

 

The Last to knows sono una band country-garage, composta da Mattia Neri (voce e chitarra acustica), Giorgio Fatica (chitarra elettrica), Gabriele Falsetti (basso), Simone Nati (batteria) e Michele Borgogni (armonica).

L’idea di partenza nasce circa nove anni fa, da Mattia, Gabriele e Michele. Simone e Giorgio si sono aggiunti in un secondo momento, andando a completare, col loro apporto, la formazione attuale. Ogni membro della band proviene da studi ed influenze musicali diverse: punk, rock classico, rock and roll, blues. La scelta di dedicarsi ai suoni country è stata naturale, è bastato guardare indietro : in altri termini, le ispirazioni artistiche dei Last to knows sono le stesse che hanno fatto nascere la musica che ognuno di loro era solito ascoltare e suonare. Artisti come Bob Dylan e Neil YoungGuy Clark o Seasick Steve (e tanti altri…) diventano base di partenza, a cui aggiungere le sonorità più sciolte e grintose del punk-rock. Non solo country e folk texano, quindi, nelle sonorità dei Last to knows.

 

Le propensioni e le peculiarità di ogni membro del gruppo sono il giusto stimolo per creare. Testi e linea musicale sono scritti da Mattia, ma i brani non sarebbero gli stessi senza gli arrangiamenti, che nascono invece dal lavoro di tutti. È così che si sviluppa la dimensione “garage” della band, quella che ritroviamo nell’ascolto live ai loro concerti.

Sono molte le modalità in cui si può suonare dal vivo: c’è il grande palco, che smuove le masse; c’è il palco acustico, per un ascolto più intimo (o quasi intimistico); e c’è il palco medio, grazie al quale la distanza con il pubblico c’è,ma è tale da permettere lo scambio di emozioni fra chi suona e chi ascolta. Nella loro storia, i Last to knows hanno potuto esprimersi in ognuna di queste modalità, ma quella che sentono a loro più congeniale è l’ultima. Il palco medio (quello dei locali in cui è possibile non solo ascoltare musica live, ma anche farlo in modo partecipato) permette a chi suona di dialogare, sicuramente con il pubblico, ma anche con i propri compagni. Solo così ciascun brano sarà diverso e nuovo ogni volta, per un concerto irripetibile.

 

Divertirsi a riarrangiare le proprie canzoni; guardarsi, capirsi e far parlare gli strumenti: non è solo una tecnica per rendere più dinamica una serata dal vivo, ma una vera e propria scelta stilistica. I Last to knows hanno, infatti, inciso così il loro album: Divide. Utilizzando la registrazione in analogico (invece che in digitale) hanno voluto rendere reali, anche nel disco, le atmosfere calde del loro sound, suonando e registrando all’impronta. Questo è stato possibile presso lo Outside inside studio di Matt dei Mojomatics, a Monte Belluna, in provincia di Treviso: non una semplice sala di registrazione, ma un luogo di scambio e crescita musicale (un posto figo, insomma).

Divide vuol dire divisione: la ritroviamo nell’album, a livello sia tematico che musicale. La struttura è quella propria dei vinili, suddivisi in un lato A ed in un lato B. Così, l’ascoltatore viene portato in due diverse dimensioni: una più ottimistica e dai ritmi country (nelle prime cinque tracce); l’altra più “scoscesa” e rockeggiante (nelle altre cinque).

Il disco è uscito nel 2013, da allora la band non si è fermata un attimo, lavorando per farlo e farsi conoscere. Esempio di questo impegno è il videoclip del singolo “Salvation train”. Lo scenario sono i binari di prateria; il protagonista è un giovane musicista, che spera di prendere il treno che lo porti a realizzare i suoi obiettivi. Nell’attesa, però, si addormenta e sogna: ecco che diventa un pastore, che con la sua voce infonde speranza in chi l’ascolta. Il risveglio è però brusco per l’artista, che vede passare quel treno, che forse non tornerà.

Il video è stato girato in località “la Befa”, grazie alla supervisione del regista di documentari Franco Gugel e all’aiuto della compagnia teatrale QKK.

The Last to knows 1

Per promuovere l’album i LtK hanno tenuto una serie di concerti, a Siena e non solo. Sono molto legati alla città in cui vivono e suonano abitualmente, ma non vogliono certamente precludersi orizzonti diversi.

Per quanto il rapporto con il loro pubblico abituale sia sempre ottimo, i musicisti percepiscono una certa chiusura nel panorama musicale senese, o meglio sarebbe stimolante avere una maggiore osmosi, un interscambio di idee con sempre più artisti. Probabilmente questo non è facilitato dalla mancanza di stabilità delle band, formate spesso da studenti di passaggio, per i quali, quindi, non è facile costruire progetti a lungo termine.

La voglia di fare e la curiosità è comunque sempre tanta, quindi Mattia e gli altri non si scoraggiano, ed aggiungono al desiderio di una Siena più aperta quello di spingersi oltre le mura della nostra città. Questo li ha invogliati ad organizzare un mini-tour fra Nord Italia ed Austria, che si è tenuto a marzo scorso. Quattro tappe per quattro serate elettrizzanti, in locali densi di fascino underground. L’impatto con il nuovo pubblico è stato particolarmente stimolante, come pure la possibilità di venire in contatto con altri gruppi, nazionali ed internazionali.

 

I Last to knows si sono divertiti in tour, come del resto sempre fanno quando imbracciano i loro strumenti. Ma forse c’è qualcosa di più, forse non è semplice divertimento. Per ognuno di loro la musica è un’ esigenza naturale, che li assorbe completamente. Spendono la maggior parte del loro tempo e dei loro sforzi per la musica. Suonare è fatica e impegno, ma non si può farne a meno, perchè è una fede, una necessità.

Non si sa cosa sarebbero Mattia, Giorgio, Simone, Michele e Gabriele senza la loro fede musicale. Quello che sappiamo è che è grazie a questa necessità che sono un gruppo affiatato. Non c’è nulla che unisca le persone più di un ideale comune: la passione condivisa diviene progetto da realizzare insieme. E allora certo che ci si diverte, certo che si diventa amici, certo che si diventa una band.

 

Amore totalizzante per la musica, complicità e rock and roll: questi i segreti del successo dei Last to knows, che continuano a lavorare e scrivere insieme. Ben presto sarà pronto il nuovo disco, che parlerà di ricerca ed avrà sonorità rock più forti. La strada percorsa finora è servita ad imparare ed a conoscersi sempre meglio, il nuovo album sarà la consacrazione di quel legame ormai solido fra tutti i membri del gruppo. Viste le premesse, siamo certi che non deluderà le aspettative.

 

Nell’attesa dell’uscita del nuovo lavoro, non fatevi sfuggire l’occasione di ascoltare Divide! Per tutte le informazioni visitate il loro sito.

Ma non è tutto: tirate fuori gli stivali texani, perchè i Last to knows ci aspettano questa sera, 25Aprile, alla Corte dei Miracoli, per l’evento “25 Aprile al manicomio”: musica live (si esibiranno anche Sweet Jane and Claire e Delay Lama), buon cibo e tanta bella gente, in uno dei luoghi del cuore di molti di noi.

Focus on vi saluta e vi dà appuntamento alla prossima avventura musicale!

 

Loredana Leo

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