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Seasick Steve – “Sonic Soul Surfer”

Un uomo di 74 anni può passare il tempo in molti modi diversi. Non moltissimi, siamo d’accordo, ma siamo anche sicuri che l’incidere dischi e il girare per i palchi di mezza America (e anche di più) sia l’ultima cosa che vi è venuta in mente. Ebbene, il vecchio Seasick Steve passa il tempo in questa maniera. E anzi, sembra che il bluesman di Oakland stia andando incontro ad una seconda giovinezza, vista la grande quantità di album che sta pubblicando nell’ultimo periodo: ben 7 dal 2004. Neanche un mese fa, viene dato alle stampe Sonic Soul Surfer: oltre ad una cover piena di S, cosa troveremo in questo disco?

L’ascolto, lo diciamo subito, è subordinato ad una condizione preliminare: questo è un album fortemente caratterizzato. In che senso? Nel senso che è pervaso, dall’inizio alla fine, da un tipo di sonorità ben preciso, che poi è per certi versi il credo praticato dal nostro Steve. Parliamo di un country rock con decise venature blues, che rievoca atmosfere bucoliche e paesaggi assolati del sud degli USA, ma che giustamente non piace a tutti. Non aspettatevi dunque un album eterogeneo, con soluzioni stilistiche spiazzanti o cambi di genere improvvisi. Il buon Seasick Steve qui fa quello che sa fare meglio, senza il rischio di sbagliare. Fatta questa doverosa premessa, passiamo al succo del discorso: com’è questo Sonic Soul Surfer?

Di sicuro gli amanti delle sonorità appena citate troveranno pane per i loro denti. Questo è un album sincero e in qualche modo romantico, che riporta alla mente un certo modo di fare musica non subordinato a logiche di mercato, ma unicamente all’ispirazione dell’artista. E il nostro Steve ci sa ancora fare, come dimostrano molti dei brani contenuti in Sonic Soul Surfer. Prendiamo Bring It On: un’esplosione di calore e riff di sapore country, con la calda voce del vecchietto di Oakland a caratterizzare il tutto. Anche la successiva e più cadenzata Dog Gonna Play si fa apprezzare non poco; così come le divertenti Summertime Boy e Barracuda ’68, quest’ultima in grado di richiamare certi Dire Straits. Ma c’è anche spazio per dei brani più lenti e riflessivi: ad esempio, la bucolica In Peaceful Dreams, o la bellissima Right On Time. Elemento ricorrente in tutta la tracklist è l’inconfondibile timbro di Steve, davvero emozionante e con una capacità interpretativa invidiabile: gli anni passano, ma la sua voce sembra non cambiare mai.

Sembra quasi di vederlo, sulla veranda della sua casa in mezzo al nulla americano, con la sua chitarra, a suonare le canzoni di questo album. Seasick Steve è un artista vecchia maniera, di quelli genuini e che non compongono niente se non gli esce dal cuore. E Sonic Soul Surfer ne è la prova: un disco piacevolissimo e suonato con una passione davvero unica. Se siete amanti di certe sonorità, date una chance a questo album: vi attende un viaggio in praterie bruciate dal sole, su strade in apparenza infinite, semplicemente chiudendo gli occhi.

 

Giacomo Piciollo

 

 

G.Piciollo

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