Proseguono le pagelle uRadiane di questa 75ª edizione del festival, siete prontə a questa seconda tranche? Vi avverto, ci sarà qualche giudizio bollente!

LA CURA PER ME – GIORGIA | LUDOVICO PROIA
voto: 8
Sono passati esattamente 30 anni dalla vittoria di Giorgia a Sanremo con “Come saprei”, brano che l’ha consacrata come una delle voci più straordinarie della musica italiana. Quest’anno, la cantante potrebbe celebrare questo importante anniversario con un altro trionfo, visto che è tra le favorite per la vittoria della 75ª edizione del Festival. Tuttavia, il precedente del 2023 insegna che partire da favorita non garantisce il successo: la sua canzone di due anni fa non ottenne il riscontro sperato.
Il brano con cui Giorgia torna in gara a Sanremo porta la firma di Blanco, un dettaglio che rende il testo particolarmente interessante. Rispetto alla sua proposta del 2023, il testo di quest’anno appare più ricercato e curato, con immagini evocative che raccontano un amore struggente e impossibile da dimenticare.
Frasi come “Non so più quante notti ti ho aspettato” e “Ma scordarti non so ancora come si faccia” trasmettono perfettamente la sensazione di un sentimento che, nonostante tutto, rimane indelebile. Il tema dell’amore che persiste nel tempo è un classico sanremese, ma il modo in cui viene trattato qui lo rende particolarmente sentito e autentico.
Se il testo già promette di emozionare, il vero punto di forza sarà senza dubbio l’interpretazione di Giorgia. La sua voce, tra le più raffinate e potenti del panorama italiano, ha la capacità di trasformare qualsiasi parola in pura emozione. Se la melodia sarà all’altezza della scrittura, questa canzone potrebbe realmente competere per la vittoria finale.
LENTAMENTE – IRAMA | MARIA TERESA FREZZOTTI
voto: 7,5
Filippo Maria Fanti nasce a Carrara nel 1995, in arte Irama, partecipa con Lentamente al suo quinto festival di Sanremo, non calcolando che ha partecipato a Sanremo nella sezione “Nuove proposte” nel 2016.
Negli anni ci ha abituati a canzoni piene di sentimento e malinconia, e anche quest’anno questi due elementi non mancano. In Lentamente Irama si mette a nudo, sembra quasi che parli con chi l’ascolta, come se dicesse: «questo è quello che mi è successo, e te è mai successo?». Livello di struggimento :«È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio/ Speravi che i sensi di colpa finissero/ Ma torneranno quando tornerò / E il tuo sorriso mi mastica/ Ballavi nuda su una canzone classica (na na na) / Non te ne accorgi che hai distrutto tutto lentamente / Ho distrutto tutto lentamente». Io direi 10, voi ?
ECO – JOAN THIELE | CARMINE CALABRESE
voto: 9
Joan Thiele brilla di luce propria, una luce malinconica ed accogliente, la stessa luce che troviamo in “Eco”. Porta per la sua prima volta sul palco di Sanremo una canzone che parla di decisioni e di idee da difendere.
In pieno stile Thiele, il testo del brano ci trasporta in un ricordo, lo fa rivivere e lo restituisce con una delicatezza pungente.
“Eco” ha un testo sincero, che invita a fidarci del nostro istinto e a non avere paura di seguire un’idea. Canzone dedicata al fratello ma che riesce a parlare a tutti e tutte. Riecheggiano forti le parole “se capissi perché contano sempre più le idee…Rimangono negli occhi della gente Hanno più potere della rabbia…Tu difendile”. Parole di una poesia che vuole spronarci a fidarci di noi stessi e ci invita a lasciarci sbagliare, senza aver paura delle insicurezze che intasano i nostri pensieri. Un testo che parla di ansie, e di auto-sabotaggio ed invita nonostante questi momenti bui a difendere quello in cui crediamo.
Per me che seguo Joanita dal giorno zero sarà impossibile trattenere l’emozione quando la vedrò su quel palco. In conclusione sapendo che la produzione è stata affidata a Mace preannuncio che questo sarà il pezzo migliore in gara.
E se ve lo stesse chiedendo
No, questo non è essere fan di un’artista, è esserne innamorati.
VOLEVO ESSERE UN DURO – LUCIO CORSI | FEDERICA PISACANE
GROSSETO MENZIONATA RAAAAAH
Sinceramente mi aspettavo una canzone su quanto faccia schifo vivere in provincia, ma Volevo essere un duro parla, appunto, del desiderio di Lucio di essere un duro «che non gli importa del futuro». Desiderio che non può esaudire, perché «le lune senza buche / Sono fregature / Perché in fondo è inutile fuggire / Dalle tue paure». Il testo non mi dice niente, ma sono felice che abbia menzionato qualcosa di tipico grossetano: le buche.
Piccola nota biografica: conosco persone che hanno rosicato quando Lucio è diventato famoso dentro e fuori Grosseto. Della serie, Lucio Corsi You’ll Never Be Famous.
voto: 5
PELLE DIAMANTE – MARCELLA BELLA | ARINA ZAKHARIAN
“Questa è la pelle di un assassino Bella”
No, questa non è la pelle di un vampiro e Bella infatti è la partecipante di Sanremo 2025. Ma qualcosa di eccezionale sicuramente rimane.
Per la nona volta Marcella torna in gara, ora con il brano che celebra le donne forti e libere, dure quanto i diamanti. La cantante parla delle donne sicure di sé che affrontano le difficoltà della vita a testa alta e con fiducia in se stesse. Il brano, a parte essere l’inno di chi scrive la storia della sua vita, è anche l’esordio di Bella come cantautrice.
La canzone contiene note (ovvio) di ironia che possiamo trovare nella frase “Str**za, forse, ma sorprendente”.
Potremmo non essere vampire con la pelle brillante, ma siamo combattenti con la pelle di diamante.
voto: 10/10
TRA LE MANI UN CUORE – MASSIMO RANIERI | LUDOVICO PROIA
voto: 8,5
Massimo Ranieri è un po’ come quella zia centenaria che ormai dai per dispersa, ma che puntualmente ti ritrovi a ogni cerimonia di famiglia. L’età non è proprio quella, ma anche quest’anno Giovanni Calone “debutta” al Festival di Sanremo, confermando il suo status di colonna portante della musica italiana.
Scherzi a parte, ogni volta che sale su quel palco è un piacere, perché porta sempre con sé brani di grande spessore. La canzone di quest’anno è stata scritta, fra i tanti, anche da Tiziano Ferro e Nek, quindi, ha tutte le carte in regola per essere una bella canzone.
Il testo affronta il tema dell’amore universale, sottolineando l’importanza di preservare e custodire i sentimenti puri come l’amore. La canzone invita a sollevare e proteggere un cuore stanco, riconoscendo le ferite che ha subito e offrendo comprensione e amore incondizionato.
“Tra le mani un cuore” è, quindi, un inno all’amore e alla compassione, un invito a prendersi cura dei cuori altrui con dedizione e rispetto. Quello che mi colpisce del testo è la semplicità diretta delle parole: non ci sono metafore complesse o voli pindarici, ma un linguaggio immediato che arriva dritto a chi lo legge. Se vogliamo trovare un piccolo difetto, è forse la prevedibilità di alcune immagini: il cuore spezzato che resiste, il dolore che diventa forza… temi classici, che però verranno sicuramente riscattati dall’intensità dell’interpretazione che, conoscendo Ranieri, sarà sicuramente magistrale.
NON TI DIMENTICO – MODA’ | LUDOVICO PROIA
voto: 7,5
I Modà sono una delle band italiane più amate nel panorama pop-rock, con uno stile riconoscibile fatto di ballate emozionanti e testi intensi. Il gruppo, guidato dal frontman Kekko Silvestre, ha raggiunto il grande successo tra la fine degli anni 2000 e l’inizio del 2010 con hit come Arriverà, Viva i romantici e Come un pittore.
Negli ultimi anni, però, la band ha attraversato un periodo complesso, soprattutto a causa delle difficoltà personali di Silvestre. Il cantante ha raccontato apertamente di aver affrontato momenti di grande fragilità psicologica, dovuti a un forte stato d’ansia e depressione, che lo hanno portato a mettere in pausa la carriera musicale per un po’ di tempo. Questo ritorno a Sanremo 2025 rappresenta quindi non solo una nuova sfida artistica, ma anche un segnale di rinascita per lui e per i Modà.
Il testo di “Non ti dimentico” si muove su un tema caro ai Modà: l’amore perduto e il rimpianto che ne deriva. Il protagonista della canzone si confronta con un passato che continua a tormentarlo, tra il desiderio di andare avanti e l’impossibilità di dimenticare davvero.
A colpire sono le immagini evocative che arricchiscono il brano, come il riferimento a un quadro di Kandinsky per descrivere la confusione emotiva o la metafora della musica che squarcia il petto.
Dal punto di vista stilistico, la canzone segue la tradizione del gruppo: melodrammatica, intensa, carica di pathos. Se da un lato questa coerenza è un punto di forza, dall’altro può risultare prevedibile per chi conosce bene il loro repertorio. Tuttavia, la capacità di trasmettere emozioni resta il vero punto di forza del testo, che riesce a toccare corde profonde senza scadere nella banalità. Dunque, un testo struggente e ben costruito, che non si discosta molto dalle precedenti ballate dei Modà, ma che riesce comunque a emozionare grazie alla sua autenticità.
SE T’INNAMORI MUORI – NOEMI | ROSALIA PANEPINTO
voto: 8,5
Noemi, la cantante più sottovalutata dagli italiani. Non è mai arrivata sul gradino più alto del podio, nonostante le sue numerose partecipazioni al Festival. Stavolta, però, i presupposti per una rivincita ci sono tutti: testo e musica firmati da Mahmood, Blanco e Michelangelo. Insomma, ci aspettiamo solo BRIVIDI. Letteralmente.
Il testo racconta una storia d’amore, come molte altre canzoni in gara. Nessuna novità, direte voi. Ma qui si parla della fragilità e della vulnerabilità che comporta amare e abbandonarsi totalmente all’altra persona. Un invito a lasciarsi andare completamente alle emozioni, perché in fondo ne vale sempre la pena.
Ora bisogna solo capire come funzionerà con la musica. Per il resto, Noemi può vincere tutto con la sua voce!
Frase del testo:
“ La sensazione che se ti innamori muori, serenamente”.
BALORDA NOSTALGIA – OLLY | ROSALIA PANEPINTO
voto: 8
Partendo dal presupposto che Olly, all’anagrafe Federico Olivieri, faccia parte della scuderia della famosissima Marta Donà, una delle manager più forti in Italia, è quindi naturale aspettarsi grandi risultati. Per chi non la conoscesse, Marta non è mai scesa sotto al podio di Sanremo con i suoi artisti: basti pensare ai Måneskin, Marco Mengoni, Angelina Mango e Francesca Michielin, quest’ultima arrivata seconda per ben due volte.
Secondo me, stavolta, nonostante la presenza della Michielin in gara, la Donà punterà tutto su Olly, che nel 2024 si è rivelato uno degli artisti pop più interessanti, conquistando sia grandi che piccoli. Il suo brano, come molti brani in gara, parla di una storia d’amore, ma questa volta è un amore finito, pieno di nostalgia per i momenti condivisi. Ma nonostante tutto è sempre TUTTA VITA vissuta.
Olly ha un’incredibile dote: scrive come vive, in modo semplice e diretto. Le sue immagini sono così nitide, fotogrammi di vita quotidiana che sembrano ricordi condivisi. E si sa, scrivere in modo semplice, alla fine, è la cosa più difficile.
Sono molto curiosa di ascoltare la produzione di Jvli, suo grande amico e compagno di avventure professionali.
Ma, alla fine, mi chiedo: vincerà?
Secondo me, almeno tra i primi tre lo vedremo.
Frase del testo:
“Ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena”
IL RITMO DELLE COSE – RKOMI | BIANCA FREZZOTTI
voto: 4
Rkomi, all’anagrafe Mirko Manuele Martorana, classe ’94, ormai rap affermato nel panorama nazionale, è la seconda volta che partecipa al festival di Sanremo. Quest’anno ha deciso di ritornare con Il ritmo delle cose, una canzone elettro-pop radiofonico, che racconta un grandissimo bisogno dell’artista di accogliere il disordine, invece di evitarlo, e di trovare il modo di affrontarlo con i suoi tempi… Diciamo che dal testo non c’è riuscito molto… Puntiamo sulla melodia, sperando che sia coinvolgente e che ci faccia distrarre dal testo.
