Sanremo 2020: la prima serata, minuto per minuto

Rieccoci con il consueto appuntamento: con chi potreste mai rivivere i grandi momenti del Festival di Sanremo 2020? Ma con noi, ovviamente!


20.39 – Primafestival

Una fanciulla con un completo rubato all’armadio di Francesca Cacace e i codini della Principessa Leia ci introduce all’edizione di Sanremo 2020. Meno male che tutto questo non è in Eurovisione. Ora presenta Gigi e Ross con Savino.

Ah, ecco: era il momento per promuovere ‘Altrofestival’ su RaiPlay: ragazzi, un festival parallelo esiste già, aprite twitter.

Scusate ma le interviste pre-festival sono simpatiche quanto la sabbia nel costume: non me la sento di commentarle. Non posso credere che TIM abbia sponsorizzato questo con le mie bollette. Sono più deluso di Ultimo alla finale del Festival lo scorso anno.


20.51 – Eurovisione: Sanremo 2020 inizia

Oramai TIM è sponsor unico, ha pieni poteri.


20.52 – Padre Fiorello

Fiorello vestito da ‘Aggiungi un posto a tavola’ entra dalla platea con tanto di talare. Devo dire che il suo compito è facile: dopo che il povero Ama è stato cazziato da chiunque, potrà anche dire «I carboidrati a pranzo e le proteine a cena!» e si beccherà come minimo un Telegatto e un Nobel.

Scusate: ho sbagliato, l’abito era quello di don Matteo, non di Johnny Dorelli. Perché? Perché Terence Hill fa ascolti ottimi. Ah. Devo dire che si sta ossessionando poco con le cifre e i risultati di ascolti.

Intelligente l’idea di far rispondere a Fiorello alle critiche avanzate al conduttore. Unico problema: bastava esprimersi meglio, una cosa che conviene saper fare se conduci un programma e stai facendo una conferenza stampa.


20.59 – Amadeus

Amadeus deve essere morto e risorto perché lo stiamo evocando con qualche lamentazione funebre. Si sente solo la sua voce rispondere: è un miracolo post-mortem. La moglie non ha fatto un passo indietro ma direttamente marcia indietro e l’ha steso con il suv?

Stiamo assistendo ad un credibile gioco di luci e musica! Considerate che qualche anno fa non erano riusciti a tirare su il sipario. Giuro. Mamma RAI fa passi da gigante.

Il problema è questa giacca, a metà tra l’alluminio da cucina e Barbie astronauta.

Siamo i benvenuti alla 70esima edizione: lo dice due volte perché la battuta gli è piaciuta, come i bimbi iperattivi alla recita di Natale che dicono a ripetizione «Gesù bambino è nato» mentre i genitori urlano «Kevin fai ciao alla mamma».

Parte la storia personale di Amadeus e di come ha costruito il suo sogno. Avrebbe dovuto raccontare una cosa simile Michelle Obama: ci accontenteremo.


21.03 – Fiorello mette ansia

Rientra Fiorello. I due ballano una coreografia incerta, quattro passi come potrebbe accennarli Luca Giurato al sesto whisky in una balera del frusinate.

E niente, Fiorello fa la parte di quello che, in fila dal medico, ti dice «Eh, anche mio zio aveva il tuo stesso problema. Dopo un mese non lo ha avuto più. No, non è guarito, è morto».

Fiorello entra ed esce, vuole l’applauso, la gloria, i fotografi, vuole anche il Festivalbar.


21.07 – Eugenio in via di Gioia VS Tecla

Okay, prima di divertirci dobbiamo mangiare le verdure: i giovani.

La band Eugenio in via di Gioia sfida Tecla.

Il gruppo inizia per primo: sono vestiti da marinai francesi o gondolieri e il frontman ha in testa una terribile cuffia color Simpson. Sembra uno di quei calzini in cui si mettevano i telefonini anni fa, ve li ricordate?

Okay, hanno occhi sbarratissimi. Credo di aver capito cos’hanno trovato ‘in via di Gioia’. Potremmo dire che hanno citofonato al campanello giusto. La canzone è in effetti allegra e fresca: non credo che basti per essere ricordati ma vabbè.

Tocca a Tecla, canta 8 Marzo ed è subito Sanremo. La vita è un viaggio, come le rondini, resilienza, altre frasette motivazionali. Si parla di donne, ci vuole forza e coraggio. L’effetto ‘sermone scaricato da www.siamocristiani.it’ è dietro l’angolo e ci sono un po’ troppe rime baciate/scontate.

Dal dolore si può trarre una lezione/ci vuole forza e coraggio: avesse aggiunto ‘Crederci sempre, arrendersi mai», avrebbe recitato l’80% dei testi dei libri autobiografici di Simona Ventura.

Vince Tecla: giovanissima, testo banale. Gigliola Cinquetti sei tu?


21.20 – Fadi VS Leo Gassman

Amadeus si sente un fratello maggiore per questi cantanti. Leo Gassman è un ’98, Amadeus è del ’62: un fratello molto maggiore. Molto molto. Molto molto molto.

Fadi, completo color senape, voce e chitarra, ha un ottimo sound ma non distinguo le parole. Deve essere un problema mio, sia chiaro. Sarà un inequivocabile sintomo dell’incombere della vecchiaia, dopo l’improvviso interesse per “Elisir” di Michele Mirabella e per i cantieri edili in città.

Sono in due, sulle strade di Bologna. Ho capito e memorizzato solo questo. Okay, poi mi vado a leggere il testo e lo riascolto, prometto. Magari coi sottotitoli (?)

Tocca a Leo Gassman, che peraltro canta un testo proprio. Non diremo nulla su suo padre (e suo nonno): non siamo a StudioAperto. Però una giacca dall’armadio paterno la poteva prendere.

Beh, il testo mi sembra bellino: non sarà Mogol ma la canzone nel complesso è molto coinvolgente e mi fa venire voglia di riascoltarla. Poi tutti ora battono le mani e Leo tiene molto bene il palco. Gliela gufo: farà strada.

Con il 54% vince meritatamente Leo Gassman. Bravo.

Fadi saluta tutti e ha il piglio di chi adesso ci invita a bere una birra davanti ad una piada con lo squacquerone.


21.36 – Tiziano Ferro nel blu dipinto di blu

Torniamo dalla pubblicità. Giusto il tempo di verificare se nei minuti di diretta abbiamo fatto qualche battuta sessista e torniamo (lo prometto, poi la chiudo con l’affaire ‘donne bellissime’).

Amadeus ci spiega come ha irretito Tiziano Ferro e lo ha chiuso nello scantinato dell’Ariston, costretto a tornare tutte le serate. Per metterlo a proprio agio, lo si fa cantare un brano veramente poco iconico e sanremese: ‘Nel blu dipinto di blu’.

Tiziano Ferro è intonato ed è pure in doppio petto. Ha i denti così bianchi che Lorella Cuccarini, colpita in pieno nell’occhio sinistro dal riflesso di un faro sul canino del cantante, ha perso cinque diottrie.

Sanremo potrebbe finire qui, abbiamo un vincitore.

Tornerà più tardi. Meno male.


21.43 – Irene Grandi quando canta

Arriviamo alla gara. Tra poco entrano le vallette, ma non subito. Forse perché camminare all’indietro è difficile? Okay la smetto.

Quinta volta al festival per Irene Grandi, che fa le scale con la scioltezza di una che cerca le altre quattro volte ha usato una controfigura.

Devo dire che, dopo qualche anno sottotono, sembra anche aver ritrovato la voce! Il testo è palesemente di Vasco, con i pregi e i difetti: parole ripetute quelle cinque o sei mila volte in modo che ti restino impresse da qui all’eternità, qualche verso gutturale qui e là sbrodolato senza motivo apparente.

Meglio di ‘La cometa di Halley’, che, per inciso, su RDS passano continuamente. Ancora. Dal 2010. Già.

Ah, le è rimasto il gusto per l’ombretto forte. Ho letto che preoccupa fortemente Greenpeace la questione dello smaltimento del beauty-case degli artisti a Sanremo. Pare che ora la maggior parte di essi giaccia in una grotta nei pressi di Novate Mezzola, assieme a trentuno bidoni di scorie radioattive e a diciotto rocche di extension usate di Daniela Santanchè.


21.56 – Arriva la Leotta

Diletta Letta è bella e simpatica, laureata in giurisprudenza. Sa anche contare fino a 15 perché ci informa sulla percorrenza della scalinata.


21.59 – Masini stecca?

Torna Marco Masini, per la milionesima volta sul palco di Sanremo.

Premio come migliori attori non protagonisti ai due conduttori, che fingono disinvolti di non essersi accorti che i capelli di Masini sono credibili quanto quelli di Platinette

Gli acuti di Masini sono peggiorati e giustamente omaggia il suo passato canoro farcendo il testo di un paio di parolacce.

Okay, dai, non ditemi che era voluto questo «BastaaaAAAAaaaAaAaA».

Ho alzato il volume perché non sentivo Fadi e ora ho l’acufene.


22.03 – Se avete detto ‘la sovranista’ vi arriva a casa un pesce rosso

La prossima artista ha una carriera lunghissima e milioni di dischi venduti. Tina Turner? No, la versione piemontese, Rita Pavone. Tina Tonné.

Considerazione preliminare. Rita Pavone è la dimostrazione di quanto a certe star vada regalato un social media manager, perché evitino di scrivere affermazioni che possono segnare il canto del cigno di una carriera.

Soprattutto lei, che ha sempre avuto l’aria simpatica di quella che ti invita a cena e te la ritrovi nel tinello a girare la polenta o a bere barbera mentre si gioca la casa a tresette

I primi piani sono impietosi ma la voce c’è tutta: sembra travolta da scariche elettriche. Vai Rita, meno twitter, più ore in studio di registrazione. Si china per terra e si rialza con scatto felino: capisco che è alta un metro e un carciofo ma è oggettivamene uno sforzo atletico svolto con scioltezza encomiabile per una settantenne.

Ultima cosa: la preferivo rossa. Questa chioma alla Enzo Paolo Turchi non è il massimo.


22.11 – Rula bacchetta Amadeus

Amadeus dice quattro cose con l’accento di uno che i dischi di John Peter Sloan li ascolta mentre si lava i denti ed introduce Rula Jebreal. Con spirito giornalistico, le chiede se preferisce Sanremo o il G7. Lei ha la faccia di una che vorrebbe dirgli la verità ma non vuole ferirlo.

Amadeus chiede un consiglio: lei, taglientissima, replica che è meglio fare un passo in avanti e cercare di non fare gaffe. L’unica cosa che può fare Amadeus è chiedere una penna: non per prendere appunti ma per scriversi ‘tonto’ sulla fronte.


22.14 – It’s Lauro bitch

Lauro entra vestito come Lord Voldemort o Dracula, solo che con più fiocchetti dorati sparsi qua e là su questa larga cappa.

Scherzavo. Si è tolto il mantello. Sotto c’è una tutina che viene direttamente dal guardaroba di Jennifer Lopez al Superbowl. Bene, viene difficile concentrarsi su quello che sta biascicando al microfono perché questa specie di cotta di maglia lascia intravedere quella che spero sia la forma degli slip. Sotto ad un paio di vistose maniglie dell’amore.

Chiudete l’eurovisione. Sembra un costume da bagno da uomo anni ’20, realizzato con gli scarti dei vestiti di Mariah Carey.

Le gambe della Berté lo scorso anno, in confronto, erano scolpite da Michelangelo.

Non dico che l’outfit è brutto. Dico solo che Lauro dovebbe finire davanti al tribunale dell’aia e chiedere scusa all’umanità. La canzone la riascoltiamo meglio quando mi sarò tolto questa immagine dalla retina, eh?


22.21 – Diodato. Apperò

Diodato peserà 50 kg cappotto compreso e tira fuori una voce interessantissima. Un po’ cupetto nell’insieme ma la canzone mi piace. Ha un non so che di Alex Britti.

Sembra l’antitesi dell’esibizione precedente: vestito a lutto, deve aver capito che il look da suora funziona. La Bignardi c’ha fondato una carriera.

La canzone ti fa venire voglia di conoscere il testo per poterlo cantare a squarciagola insieme a lui. Ovviamente prima di ricordarti che sei stonato e che il massimo che ti puoi permettere è di canticchiare la suoneria del gattino Virgola.


22.30 – Anche quest’anno, siamo tutti amici

Torniamo dalla pubblicità. Secondo me, dietro le quinte Amadeus si sta spendendo tutto il credito in sms per televotare Lauro, altrimenti il programma diventa avvincente quanto ‘Tg2 parlamento’.

Ah scherzavo: oggi vota la misteriosa #demoscopica.

E, tra l’altro, non c’è eliminazione per i Big! Pare che Amadeus l’abbia proposta alle case discografiche aggiungendo «Beh ma ci sono i ripescaggi» e che qualcuno gli abbia fatto capire che ad essere ripescato sarebbe stato il suo corpo nel fiume Po entro una settimana dalla finale.


22.32 – Le Vibrazioni

Le Vibrazioni giocano la carta «Dirige l’orchestra il maestro Peppe Vessicchio». Dopo questa frase, il pubblico sanremese è in visibilio e quando parte il primo accordo, è già alla sesta ola.

La canzone s’intitola proprio ‘Dov’è’: ma sul podio, amici miei, davanti ai musicisti, con la bacchetta da direttore d’orchestra in mano!

La canzone mi pare molto radiofonica. Dietro, un simpatico signore riporta tutto il testo con il LIS.

Non voglio essere scortese ma l’effetto è un po’ quello della Melevisione, quando Tonio Cartonio faceva tutti i gesti per spiegarti come costruire lo shuttle con i tubetti di cartoncino dello Scottex.


22.37 – Leotta è coraggiosa

Non seguo i programmi sportivi della Leotta ma spero sia più convincente di questo suo siparietto in cui finge d’intervistare da cronista sportiva Amadeus/Amadinho.

Parla come fosse un navigatore satellitare, ha lo stesso grado di interazione con Amadeus che potrebbe avere una zingara montenegrina specializzata in cartomanzia con Csaba dalla Zorza, ripete a memoria dei testi che io mi rifiuterei di ripetere in presenza d’altri – pure se fossero il mio esercizio quotidiano di logopedia. Coraggiosa.


22.40 – Momento nostalgia (canaglia)

Sanremo è quella cosa meravigliosa per cui ti aspetti scenda le scale Céline Dion ma approda sul palco Romina Carrisi. Con il solo compito, tra l’altro, di presentare mamma e papà, cioè Albano e Romina.

Romina comunque ha la collezione di caftani più ampia del mondo. Stasera ha optato per il bianco: generalmente la infilano in abiti a fiorelloni il cui tessuto era stato precedentemente scartato per gli ombrelloni dello stabilimento ‘Sky Garden Beach’ a Torvaianica.

Albano, invece, vive da anni del cibo che produce nella sua tenuta e ha il fisico di uno che a colazione potrebbe intingere le gocciole nel Cif liquido senza soffrire nessun tipo di marasma intestinale.

Danno ovviamente inizio al repertorio di greatest hits e straordinariamente si sente cantare anche Romina, che di solito ha invece ha il ruolo fondamentale di Repetto negli 883 o di Filippa a ‘Che tempo che fa’.

E niente, questi due, dopo 25 anni, a Sanremo 2020 presentano un inedito. Che voglia! Per dire, io non ho nemmeno 25 anni e spesso non ho voglia di pettinarmi la mattina.

Il testo è di Malgioglio, presente in sala, vestito come Carla Gozzi e seduto accanto alla famiglia di Amadeus. Parentesi  Malgioglio: ma questo come fa a fare il paroliere? E soprattutto: nell’anno in cui ha scritto ‘L’importante è finire’ per Mina, da quale regione della Colombia arrivava il crack che faceva scrivere a uno che parla come Flavia Vento dei testi che sembrano usciti dalla penna di Mogol?

Ritmo spagnoleggiante come l’ultimo Malgioglio ci ha insegnato, quello che si è innamorato ma di tuo marito: Albano e Romina in salsa ‘La Isla bonita’, pare anche un po’ in playback.

Albano ha la faccia divertita e annoiata di uno che non ha capito perché deve cantare questa roba quando ha un repertorio migliore e un olivo da potare a Cellino San Marco.


22.57 – Pubblicità

Avete Visto? lo spot sanremese di Amazon Prime ha come protagonista Fedez.

Ora può tornate a ripassarsi a biro i tatuaggi mentre Chiara Ferragni pensa a dominare il mondo.


23.02 – Conduzione traballante

Scambi di battute tra Fiorello e Amadeus che continuano a fingere che nulla sia preparato. Ora cantano ‘People from Ibiza’. Voi immaginatevi Bongiorno e Baudo fare lo stesso.

Arriva Diletta Leotta, vestita da Sandy alla fine di ‘Grease’. Stiamo veramente valorizzando la presenza femminile: dice sei parole, sparisce e si cambia d’abito.


23.05 – Anastasio è arrabbiato

Anatasio canta ‘Rosso di rabbia’, con indosso un maglione bianco come la neve.

Comunque, senza i precedenti dello scorso anno (Lauro, Mahmood, per dire) questa canzone non sarebbe mai arrivata sul palco dell’Ariston. Il che ha i suoi lati positivi e negativi, certo.

Non è il mio genere ma io sono sempre quello che ha capito una parola su 12 del testo di Fadi ma sa tutte quelle di ‘Nostalgia canaglia’.


23.09 – Tiziano Ferro, almeno lui nell’universo

7 cantanti su 12 si sono esibiti. Coraggio, forse riusciamo a finire prima che inizi ‘La prova del cuoco’.

Canta di nuovo Ferro.

Non ci sono affatto due pesi e due misure, eh: Fiorello può fare battute ardue e assolutamente non scontate sulla lunghezza del naso di Amadeus, un terreno impervio e mai praticato. Tiziano Ferro, invece, deve cantare ‘Almeno tu nell’universo’.

Credo sia una delle poche voci maschili a poterlo fare, e non perché coltivi un evidente lato femminile. Per dire, anche Malgioglio ha un lato femminile: la sua tipica sensibilità che è il giusto mix tra quella di Lady Mcbeth e quella di Anna Maria Franzoni.

Va detto che verso la fine s’è un po’ perso. Non sembra esserne felice. La commozione è tanta.


23.18 – Specchio specchio delle mie brame

Amadeus chiama sul palco Diletta Leotta: perché insiste su questa storia del ‘bellissima’?

Ecco perché. Arriva il monologo sulla bellezza, giustamente recitato dalla finalista a Miss Muretto 2006: che lei sia consapevole di sé lo sanno tutti quelli che sono capitati sul suo profilo Instagram.

Diletta ci fa conoscere sua nonna, in prima fila all’Ariston. Scatta anche per lei il momento FaceApp, per cui la vediamo tra 56 anni. Ora ci spiega che sua nonna è vecchia e felice, dunque anche lei non ha paura delle rughe. Ah. Nessun luogo comune, affatto.

Lei non ha paura di invecchiare. Splendido. Perché non mi sembra coraggioso detto da una ventottenne? E per giunta bella? Cioè, lo dicesse Arisa capirei, ecco.

Nel dubbio, arrivano i fiori di Sanremo anche per nonna Leotta.

Mah. Abbiamo la consigliera di Macron dietro le quinte e il monologo serio ed impegnato ce lo fa Diletta Leotta? Bellezza, età, felicità, lavoro, un po’ troppo perché non ne sia uscito un minestrone un po’ insipido.


23.32 – Favino & friends

Torna sul palco Favino, conduttore due anni fa ed ospite lo scorso anno. Arrivano poi altri dodicimila attori, il cast di ‘Gli anni più belli’ e tutti insieme cantano ‘Tu come stai?’ di Baglioni. Insieme, tra l’altro, ad Emma.

Cosa c’entri tutto questo a Sanremo 2020 non lo so: sono carini, nonostante qualche stecca evidente.

Queste mega-marchette sono alle volte un po’ fuori contesto.


23.42 – Elodie vuole soldi nel Barrio tra le rapide

Amadeus chiama sul palco Rula Jebreal, dimostrando che il problema non è il sessismo ma la povertà lessicale. Dopo mesi di prove, Rula è ‘Bella, elegante’. Stop. Ripete come fosse un mantra che tutto è ‘Meraviglioso’. Segnalo che il dizionario dei sinonimi è anche online.

Canta Elodie, che ha quasi lo stesso taglio di Lauro ma è vestita meglio. Comunque la sua canzone ha dietro Mahmood & Dardust, gente che potrebbe portare in cima alle classifiche il foglietto illustrativo dell’Imodium solubile. 

Lady Marracash deve essersi svegliata dal parquet appiccicoso di quest’estate. Non si sa cosa le abbia detto Siri ma se la risposta alla domanda ‘Perchè?’ è questa canzone, vedo che Apple evolve bene con i soldi dei nostri dati personali.

Stile molto Mahmood: personaggio mitologico a casaccio, voce che sale e scende. Perché non la canta lui? Ah già, è occupato a scattarsi foto seminudo da postare su insta.


23.48 – Rula Jebreal

Per il monologo serio, aspettiamo che siano andati a dormire in molti. Benissimo.

Si parla di donne che hanno subito violenza sessuale, abusi e violenze (1 ogni 15 minuti!). Tiene due testi in parallelo: da un lato, ‘La cura’, ‘Donna cannone’ di De Gregori, poi ‘Sally’ di Vasco, dall’altro parole durissime su una piaga sociale che ha caratteristiche purtroppo endemiche.

Parla di sua mamma, delle violenze subite prima del suicidio.

Del senso di colpa che schiaccia le donne, racconta anche la storia terribile di Franca Rame. Affronta anche l’orrenda questione dell’ «Eh ma com’era vestita quella notte?». Tra il pubblico, la figlia.

Brava, diretta, eloquente. Commossa e commovente.


00.05 – Morgan e Bugo

Torna Diletta Leotta: Amadeus cerca di fare i complimenti a sua nonna e non trova aggettivi per descriverla. Nè ‘bella’, né ‘elegante’, né ‘meravigliosa’ funzionavano, credo.

Ah ecco Morgan e l’amico, Bugo.

Domanda preliminare: Morgan adesso ha una casa? I parenti saranno felici di vederlo sotto al tetto dell’Ariston, al caldo. 

Comunque, davvero, a volte ritornano. Era stato escluso dal festival anni fa, poi ha iniziato a dire che i talent sono il male del secolo dopo il corona virus e gli zigomi farlocchi di Annamaria Bernini. Mentre faceva il giurato ad un talent, ovviamente.

Deve evidentemente avere un folto pubblico che lo sostiene, anche se credo che non venderebbe più dischi nemmeno se l’ultima traccia contenesse la spiegazione dettagliata di come trasferire il saldo di Flavio Briatore sul proprio conto corrente dal computer di casa.

Spoiler: non comprerò il disco di cui questa canzone sarà il singolo. Si agitano sul palco perché sono sperimentali o perché sperimentano con qualche funghetto messicano?


00.13 – Emma canta. Perché?

Dobbiamo andare a cercare Emma per farla cantare. Già ci hanno bidonato tutti, dalla Bellucci a Jovanotti: chi viene almeno faccia ciò per cui è stato pagato.

Vi ricordo che Emma ha pure condotto il festival, insieme con Arisa. Già, l’anno in cui Arisa ha strillato al mondo che il dottore le aveva rifilato degli ‘anestetici’.

Ora Emma canta una canzone sentita e risentita: perché?

Ah, una comunicazione. Dopo l’ingresso in studio di Emma, il ministero dei trasporti ha apportato una modifica sostanziale al codice della strada: chiunque sosti presso la corsia d’emergenza autostradale, non deve più indossare il giubbotto catarifrangente per segnalare la sua presenza ma ha l’obbligo di sventolare uno straccio che brilli quanto il vestito di Emma stasera.

Ora Amarcord dei suoi successi sanremesi e no. Mah!

Ragazzi, il momento Emma sta proseguendo: in mondovisione, i due escono dall’Ariston per andare insieme in Piazza Colombo. Un gesto rivoluzionario, che smuoverà la scacchiera del conflitto tra Israele e Palestina.


00.34 – Colombo who?

Dopo il TG1, stanno ancora camminando. Sanremo 2020 sarà ricordato perché Emma sale sul palco (‘molto bello’: Amadeus e l’aggettivazione) in piazza. Ah.

Wow. Emma ha raggiunto Piazza Colombo, un nome che trasmette anche il senso di avventura e scoperta di questa passeggiata per Sanremo


00.37 – Alberto Urso

La scena italiana e mondiale in fatto di lirica è stipata dai tre fanciulli di ‘Il volo’: Alberto Urso riuscirà a levarceli di torno? Cioè, a ritagliarsi una fetta di mercato?

La speranza c’è: è un ragazzo abbastanza coraggioso da essersi scelto Ornella Vanoni per la serata cover. Una che se le girano i cinque minuti ti molla una cinquina, si prende il cane in braccio e torna a Milano. E che certamente non ha voglia di venire AGGRATIS.

Canzone da Claudio Villa. Non mi ha convinto molto.


00.45 – Tocchiamo Ferro

Terza canzone, terzo cambio d’abito per Ferro. Brano del suo repertorio? Vista l’ora, speravo mi tirasse su con ‘X-dono‘, ma mi accontento di ‘Accetto miracoli’.

Riflessione: compierà 40 anni. Non so per voi, ma lui per me è sempre stato sui quaranta. Pensateci: non era una canzone da mezza età ‘Alla mia età’? Ecco, aveva 29 anni. Alla sua età. E sfornava già successi da dieci anni. Mortacci tua, Tiziano.


00.51 – Riki e il suo ciuffo

Hanno descritto la carriera di Riki come se cantasse da quando Rita Pavone recitava in ‘Gian Burrasca’. Però è del ’92 ed in attività da tre anni. Calmini.

Completo un po’ largo e scarpe da ginnastica, canta ad occhi chiusi: credo abbia un grande seguito di giovanissime che apprezzeranno e scriveranno le frasi delle sue canzoni sui diari. Come succedeva con i Sonohra per le mie coetanee.

Non capisco il senso di questo autotune ogni tanto ma è tardi e non ho le energie mentali per rispondere a questa domanda.


00.56 – Jessica Notaro

Che bello ospitare Jessica Notaro, davvero. Lei è veramente una donna incredibile. Però ragazzi, non all’una meno cinque! Vi vediamo in pochi: lasciatele il giusto spazio, diciamo due ore prima! Abbiamo speso due ore su Emma che valorosamente raggiunge piazza Colombo.

Jessica è pure brava a cantare. A parte che, per la storia che rappresenta, potrebbe salire sul palco, recitare la tabellina del sette, poi scendere e tornare a casa.


01.04 – Gualazzi’s back

‘Carioca’ il titolo della canzone, che promette bene. Anche se non capisco perché lui si sia vestito da Elton John.

Devo dire che il brano ad un certo punto decolla: certo, la sfortuna è di passare a quindici minuti dalla sigla di ‘Unomattina’.

Adesso mi immagino Raffaella Carrà uscire dal piano e scuotere il caschetto biondo, strillando ‘Eppaaaaah’.


1.08 – Tra poco la classifica

Era l’ultimo cantante in gara. Cosa s’inventeranno per tenerci in piedi ancora altri venti minuti?

Ricompare anche Fiorello: dice che dietro le quinte sta svegliando le salme. Avrei bisogno di un pizzicotto pure io.

Cosa ce ne facciamo di una classifica se non eliminiamo nessuno? Vale la pena direttamente dire l’ultima serata chi sono i primi tre e fare lo spareggio. No?


1.18 – Classifica

Collegamento con l’altrofestival, fotomontaggi con il corpo di Lauro e la testa di Amadeus che ci tormenteranno per l’avvenire.


Arriva la classifica della #demoscopica

12. Bugo e Morgan (ma dai)

11. Riki (carino ma anonimino, troppo ino)

10. Rita Pavone (solo?)

9. Achille Lauro (non so, non ho ascoltato la canzone)

8. Anastasio (stiamo a vedere)

7. Raphael Gualazzi (merita di più)

6. Alberto Urso (non male)

5. Marco Masini (com’è arrivato fin qui?)

4. Irene Grandi (addirittura?)

3. Diodato (bravo)

2. Elodie (coppia Mahmood-Dardust e voce adatta)

  1. Le Vibrazioni (non me l’aspettavo)

Okay, ce l’abbiamo fatta. Mi raccomando: non perdetevi il commento di domani: scopriamo insieme cosa sarà successo nella seconda puntata del festival!


Mattia Barana.

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