Rita Montagnana, nata il 6 gennaio 1895 a Torino in una famiglia ebrea di tradizione socialista, fu una delle figure centrali nella lotta per i diritti delle donne in Italia, oltre che una protagonista del movimento comunista nel periodo tra le due guerre. Già dalla sua adolescenza, Montagnana prese parte alle lotte operaie e iniziò a interessarsi alla condizione delle lavoratrici, dimostrando un impegno precoce e deciso nel difendere i diritti delle donne, sia dentro che fuori il contesto politico.
Poco dopo la fondazione del Partito Comunista d’Italia (PCd’I) nel 1921, Montagnana venne inviata a Mosca come rappresentante delle comuniste italiane alla II Conferenza Internazionale Femminile. Questo evento segnò un momento fondamentale per la sua crescita politica, permettendole di entrare in contatto con le principali esponenti del movimento femminile comunista internazionale e di acquisire una prospettiva globale sulla lotta per i diritti delle donne. Mosca divenne, da quel momento, un luogo chiave nella sua formazione e nelle sue attività future.
Nel 1924, Montagnana sposò Palmiro Togliatti, uno dei leader più influenti del comunismo italiano, con cui condivise gran parte delle sue battaglie politiche. Due anni dopo, seguì il marito a Mosca, dove entrambi proseguirono la loro attività politica in esilio. Durante questo periodo, Montagnana approfondì il proprio impegno comunista frequentando la scuola leninista, una delle poche donne italiane a farlo, dimostrando così una dedizione unica alla causa rivoluzionaria.
Dopo un periodo trascorso a Parigi negli anni ‘30, Montagnana tornò a Mosca nel 1934, dove continuò a svolgere attività politica e propagandistica. Partecipò alla Guerra Civile Spagnola, un’esperienza che consolidò ulteriormente il suo ruolo di militante internazionale. Rientrata in Unione Sovietica dopo la sconfitta dei repubblicani, Montagnana si dedicò alla diffusione di programmi radiofonici antifascisti attraverso Radio Mosca e Radio Milano Libertà, cercando di tenere alta la resistenza italiana contro il fascismo.
Nel 1944, con la caduta del regime fascista e l’inizio della Resistenza italiana, Montagnana tornò in Italia, dove contribuì alla fondazione dell’Unione Donne Italiane (UDI), un’organizzazione nata per promuovere i diritti delle donne e sostenere la loro partecipazione attiva alla vita politica e sociale del Paese. La sua visione femminista e il suo impegno comunista si concretizzarono ulteriormente con la sua elezione all’Assemblea Costituente nel 1946, dove lavorò per garantire il riconoscimento dei diritti delle donne nella nuova Costituzione italiana.
Tra il 1948 e il 1953, Montagnana fu anche senatrice della Repubblica, continuando a portare avanti la battaglia per i diritti civili e sociali delle donne in un’Italia in trasformazione. Tuttavia, con il passare del tempo e a causa delle tensioni politiche e personali, Montagnana si ritirò gradualmente dalla vita pubblica. Dopo la separazione da Togliatti, decise di concentrarsi sulla cura del figlio malato, lasciando alle spalle l’attivismo politico che aveva caratterizzato gran parte della sua vita.
Il podcast “A costruire un mondo nuovo. Giovani comunisti verso Livorno (e verso Mosca)”ricostruisce e racconta i percorsi di viaggio verso Livorno, ma anche i percorsi di vita e politici, di alcuni dei giovani protagonisti del momento fondativo del Partito comunista d’Italia avvenuto con il congresso svoltosi al teatro San Marco di Livorno nel 1921.
Questo podcast è stato prodotto nell’ambito di un progetto della Fondazione Enrico Berlinguer in partenariato con la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e il Centro Servizi Culturali (CSC) di Carbonia della Società Umanitaria, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
La direzione scientifica dell’intero progetto è di Luciano Marrocu, storico dell’età contemporanea.
I testi sono stati elaborati dagli storici dell’età contemporanea Valeria Deplano, Luciano Marrocu e Alessandro Pes. Serena Schiffini ha curato la regia e il coordinamento della produzione. Le voci sono di Elio Turno Arthemalle, Michela Atzeni e Leonardo Tomasi. La realizzazione è di Quarantacinque Audiolibri & Doppiaggio di Michela Atzeni. La grafica è di Gabriele Calvisi.
- Puntata I A Mosca, a Mosca
- Puntata II Il viaggio di Umberto Terracini
- Puntata III Teresa Noce
- Puntata IV Luigi Polano
- Puntata V Jules Humbert-Droz
- Puntata VI Giuseppe Berti
- Puntata VII Rita Montagnana
- Puntata VIII Luigi Longo
- Puntata IX il congresso di Livorno
DISCLAIMER: podcast prodotto da Raduni in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.