Nel gennaio del 1921, Jules Humbert-Droz, un giovane svizzero di meno di trent’anni, fu inviato dall’Internazionale Comunista a presenziare al XVII Congresso del Partito Socialista Italiano (PSI) a Livorno. Già attivo da tempo nel movimento comunista internazionale, Humbert-Droz ricopriva il ruolo di osservatore per conto del Comintern, noto come “Occhio di Mosca”. La sua missione era monitorare la situazione e garantire che il PSI rispettasse le direttive imposte dall’Internazionale, in un contesto politico caratterizzato da divisioni profonde all’interno del partito socialista.
La carriera di Humbert-Droz, prima del suo impegno rivoluzionario, era piuttosto insolita. Cresciuto in Svizzera, aveva studiato teologia e per un breve periodo aveva svolto il ruolo di pastore presso una comunità protestante del Giura. Tuttavia, la sua adesione al marxismo e alla causa rivoluzionaria lo allontanarono dalla vita religiosa, facendolo diventare uno dei militanti più attivi del Comintern. Nel gennaio del 1921, era chiamato a partecipare a un momento cruciale della storia del movimento socialista italiano.
In viaggio verso Livorno, dove si sarebbe svolto il congresso, Humbert-Droz rifletteva sulle implicazioni di una possibile adesione del PSI ai “21 punti” imposti dall’Internazionale Comunista, condizioni essenziali per l’ingresso di un partito nell’orbita comunista internazionale. Giacinto Menotti Serrati, leader della frazione massimalista del PSI, era disposto ad accettare queste condizioni, ma esitava a separarsi dai riformisti guidati da Filippo Turati, che rappresentavano una parte significativa del partito.
Le tensioni interne al PSI erano già evidenti: da un lato, i riformisti come Turati difendevano una visione più moderata del socialismo, incentrata su riforme graduali all’interno del sistema parlamentare; dall’altro, i comunisti radicali, guidati da Amadeo Bordiga, respingevano qualsiasi forma di compromesso con i riformisti, vedendo nella rivoluzione un passaggio necessario e inevitabile.
Il XVII Congresso del PSI si tenne al Teatro Goldoni di Livorno, e Humbert-Droz partecipò come ospite internazionale. Sebbene il suo intervento pubblico fosse limitato, seguiva con attenzione i dibattiti. Il delegato ufficiale del Comintern, l’ungherese Mátyás Rákosi, intervenne per ribadire la posizione di Mosca: chiunque avesse sostenuto la mozione di Serrati sarebbe stato espulso dall’Internazionale Comunista. Questo intervento contribuì a rafforzare la spaccatura tra le varie anime del partito.
Durante il congresso, si delinearono con maggiore chiarezza tre posizioni: i riformisti, rappresentati da Turati, difendevano una linea di collaborazione con le istituzioni democratiche; i massimalisti di Serrati cercavano un compromesso tra rivoluzione e partecipazione politica istituzionale; infine, i comunisti intransigenti, capeggiati da Bordiga, chiedevano l’espulsione immediata dei riformisti e l’adesione piena e incondizionata alle direttive di Mosca.
Le divergenze si rivelarono insanabili e il 21 gennaio 1921, la frazione comunista di Bordiga abbandonò il congresso per fondare il Partito Comunista d’Italia (PCd’I). La scissione segnò un passaggio cruciale nella storia della sinistra italiana, separando definitivamente il socialismo riformista da quello rivoluzionario.
Jules Humbert-Droz, osservatore e rappresentante del Comintern, tornò a Mosca dopo la scissione con la consapevolezza che il PCd’I fosse nato nel rispetto delle direttive sovietiche. La sua presenza a Livorno rappresentava il controllo esercitato dall’Internazionale Comunista sui partiti socialisti e comunisti europei, un controllo che mirava a creare una rete di organizzazioni fedeli alla strategia rivoluzionaria sovietica.
Il podcast “A costruire un mondo nuovo. Giovani comunisti verso Livorno (e verso Mosca)”ricostruisce e racconta i percorsi di viaggio verso Livorno, ma anche i percorsi di vita e politici, di alcuni dei giovani protagonisti del momento fondativo del Partito comunista d’Italia avvenuto con il congresso svoltosi al teatro San Marco di Livorno nel 1921.
Questo podcast è stato prodotto nell’ambito di un progetto della Fondazione Enrico Berlinguer in partenariato con la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e il Centro Servizi Culturali (CSC) di Carbonia della Società Umanitaria, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
La direzione scientifica dell’intero progetto è di Luciano Marrocu, storico dell’età contemporanea.
I testi sono stati elaborati dagli storici dell’età contemporanea Valeria Deplano, Luciano Marrocu e Alessandro Pes. Serena Schiffini ha curato la regia e il coordinamento della produzione. Le voci sono di Elio Turno Arthemalle, Michela Atzeni e Leonardo Tomasi. La realizzazione è di Quarantacinque Audiolibri & Doppiaggio di Michela Atzeni. La grafica è di Gabriele Calvisi.
- Puntata I A Mosca, a Mosca
- Puntata II Il viaggio di Umberto Terracini
- Puntata III Teresa Noce
- Puntata IV Luigi Polano
- Puntata V Jules Humbert-Droz
- Puntata VI Giuseppe Berti
- Puntata VII Rita Montagnana
- Puntata VIII Luigi Longo
- Puntata IX il congresso di Livorno
DISCLAIMER: podcast prodotto da Raduni in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.