Luigi Polano, figura di spicco del socialismo e del comunismo italiano, nacque a Sassari il 3 aprile 1897, ultimo di otto figli di una famiglia di commercianti con orientamento repubblicano-radicale. La sua formazione politica si sviluppò in un contesto di fermento ideologico, influenzato dalle idee pacifiste e socialiste, e si consolidò soprattutto durante gli anni della Prima guerra mondiale, periodo in cui Polano si schierò apertamente contro il conflitto. Il suo impegno pacifista, e la sua opposizione alla guerra, gli costarono l’arresto nel 1918, ma rafforzarono il suo legame con il movimento socialista.
Durante i suoi primi anni di militanza, Polano si concentrò sulla promozione delle idee pacifiste e socialiste all’interno della Federazione giovanile dei socialisti italiani, di cui divenne segretario per la sezione di Sassari. Grazie alla sua capacità organizzativa e al suo fervore ideologico, Polano ottenne rapidamente un ruolo di rilievo a livello nazionale, entrando a far parte del Comitato esecutivo nazionale della Federazione giovanile socialista.
Il 1921 segnò una svolta decisiva nella sua carriera politica: al congresso di Livorno, Polano aderì alla frazione scissionista del Partito Socialista Italiano che fondò il Partito Comunista d’Italia (PCd’I), guidato da Amadeo Bordiga. In questo passaggio, Polano portò con sé molti giovani della Federazione giovanile socialista, contribuendo a rafforzare le file del nuovo partito con un’importante componente giovanile. Questo evento si inserisce nel più ampio contesto del massimalismo socialista, corrente ideologica che mirava a una rivoluzione immediata e all’abolizione del capitalismo, e che Polano sposò pienamente.
Con l’avvento del regime fascista, Polano subì una dura repressione. Dopo l’arresto, venne sottoposto a domicilio coatto nella sua Sardegna, dove rimase per un lungo periodo. Tuttavia, la sua opposizione al regime non si fermò, e con il consolidarsi del fascismo, Polano decise di trasferirsi all’estero, dove continuò la sua attività antifascista. Durante gli anni dell’esilio, Polano si impegnò a contrastare il regime di Benito Mussolini attraverso il sostegno alle organizzazioni comuniste internazionali.
Negli anni Trenta, Polano partecipò alla guerra civile spagnola, schierandosi con le forze repubblicane contro il generale Francisco Franco. Questa esperienza di lotta armata rafforzò il suo legame con il movimento comunista internazionale e la sua determinazione a combattere i regimi dittatoriali.
Durante la Seconda guerra mondiale, Polano si trasferì in Unione Sovietica, da dove condusse trasmissioni radiofoniche in italiano, con l’obiettivo di contrastare la propaganda fascista in Italia. Le trasmissioni radiofoniche, insieme alla sua attività politica, rappresentarono un importante strumento per mantenere vivo lo spirito antifascista tra i comunisti italiani in patria.
Con la fine della Seconda guerra mondiale nel 1945, Polano tornò in Sardegna, dove assunse il ruolo di segretario della Federazione sassarese del Partito Comunista Italiano (PCI). Questo incarico segnò il suo reinserimento nella politica attiva italiana, in un contesto di ricostruzione post-bellica e di forte mobilitazione politica. Tra il 1948 e il 1968, Polano fu eletto più volte come deputato e senatore nelle file del PCI, consolidando la sua figura di riferimento per il partito, sia a livello regionale che nazionale.
Durante la sua lunga carriera parlamentare, Polano si distinse per il suo impegno a favore dei diritti dei lavoratori e della giustizia sociale, restando fedele agli ideali socialisti e comunisti che avevano guidato tutta la sua vita politica. Il suo operato contribuì a rafforzare la presenza del PCI in Sardegna e a livello nazionale, in un periodo di grandi trasformazioni per l’Italia repubblicana.
Il podcast “A costruire un mondo nuovo. Giovani comunisti verso Livorno (e verso Mosca)”ricostruisce e racconta i percorsi di viaggio verso Livorno, ma anche i percorsi di vita e politici, di alcuni dei giovani protagonisti del momento fondativo del Partito comunista d’Italia avvenuto con il congresso svoltosi al teatro San Marco di Livorno nel 1921.
Questo podcast è stato prodotto nell’ambito di un progetto della Fondazione Enrico Berlinguer in partenariato con la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza e il Centro Servizi Culturali (CSC) di Carbonia della Società Umanitaria, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali.
La direzione scientifica dell’intero progetto è di Luciano Marrocu, storico dell’età contemporanea.
I testi sono stati elaborati dagli storici dell’età contemporanea Valeria Deplano, Luciano Marrocu e Alessandro Pes. Serena Schiffini ha curato la regia e il coordinamento della produzione. Le voci sono di Elio Turno Arthemalle, Michela Atzeni e Leonardo Tomasi. La realizzazione è di Quarantacinque Audiolibri & Doppiaggio di Michela Atzeni. La grafica è di Gabriele Calvisi.
- Puntata I A Mosca, a Mosca
- Puntata II Il viaggio di Umberto Terracini
- Puntata III Teresa Noce
- Puntata IV Luigi Polano
- Puntata V Jules Humbert-Droz. Da pastore di Dio a rivoluzionario di professione
- Puntata VI Giuseppe Berti
- Puntata VII Rita Montagnana
- Puntata VIII Luigi Longo
- Puntata IX il congresso di Livorno
DISCLAIMER: podcast prodotto da Raduni in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.