Perché spostiamo le lancette per l’ora legale?

Il 31 Marzo tutta l’Italia si preparerà a spostare le lancette dei propri orologi di un’ora in avanti per passare all’ora legale. Ma da dove viene questa convenzione e perché si pensa di eliminare l’ora solare?

Il tempo è denaro!

La prima idea di passare all’ora legale fu proposta da Benjamin Franklin a Parigi verso la fine del XVIII secolo. Sostenuto dal suo amore per la scienza, il suo obiettivo era quello di ottimizzare le ore di lavoro e risparmiare sui costi per l’illuminazione. Per quanto il suo suggerimento non fu considerato all’inizio (fu applicato solo nel 1907), limitatamente a quel periodo storico sarebbe stata un’ottima idea. I costi della luce erano limitati ai soli momenti di oscurità per via dell’utilizzo di lampade a olio e candele; l’assenza di orologi e ferrovie non avrebbe arrecato nessun problema per il cambio. Inoltre, con l’avvento della Prima Rivoluzione Industriale, bisognava sfruttare al meglio le ore diurne per assecondare il nuovo tipo di ritmo lavorativo. Col tempo però tutti i benefici del cambio dell’ora si sono annullati, a causa della presenza di dispositivi elettronici che spendono energia indipendentemente dall’ora del giorno. Come se non bastasse, i cittadini di gran parte dei paesi del nord Europa vogliono abolire il passaggio all’ora legale in quanto particolari vittime dei suoi svantaggi.

Quando anche l’ora si fa obsoleta.

Messe da parte le problematiche energetiche, ci sono altre cause che minano il mantenimento del cambio dell’ora. Innanzitutto, per quanto possa considerarsi un passaggio ormai consueto, quasi metà dei paesi del mondo non utilizza il cambio dell’ora, rendendola già meno necessaria di quanto pensassimo. Ma sono altri i motivi che stanno portando alla soppressione di questa convenzione. I paesi del nord Europa hanno infatti avanzato la proposta di abolire il cambio per i vari effetti negativi sul comportamento e benessere dei loro cittadini. Diversi studi hanno ipotizzato che alla base degli aumenti di squilibri nell’umore e nel corpo, di disturbi del sonno e dell’incidenza degli attacchi cardiaci ci sia proprio il passaggio da un orario all’altro.

Cambierà qualcosa qui in Italia?

Il problema dell’abolizione dell’ora solare è trascurabile per paesi come l’Italia, essendo tra i pochi a non essere molto influenzata dai danni del cambio dell’ora. A seguito di un rinvio della decisione al 2021 da parte Commissione dei Trasporti e del Turismo del Parlamento europeo, stati dell’Unione come il nostro hanno ancora tempo per prendere una decisione a riguardo. Nel caso si arrivasse a una conclusione positiva bisognerà comunque studiare un piano per non danneggiare i mercati e poter coordinare tutte le varie realtà della comunità europea.


Giovanni B. Della Posta.

Fonti: Focus, termometropolitico.it

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