Università per gli Stranieri, 21 Marzo 2019
Con la partecipazione di Tommaso Montanari; Rosy Bindi, già Presidente Commissione Antimafia; Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana.
La Giornata Nazionale per la Commemorazione delle Vittime della Mafia
Grazie all’attività di Libera, dal 1995 il 21 Marzo è un giorno speciale per l’Italia (oltre a essere dedicata a livello mondiale alle persona con sindrome di Down e alla Poesia). Sfortunatamente, in un giorno così importante ancora una volta arrivano delusioni: il Comune di Siena non ha concesso a Libera di utilizzare ufficialmente Piazza del Campo come meta finale e, invece, il Sindaco di Prato ha approvato la manifestazione fascista che si terrà nella piazza principale oggi.
Tommaso Montanari e l’Art. 9
Il primo intervento è stato quello del normalista, professore e attivista politico Tommaso Montanari (ora ordinario all’Università per gli Stranieri). Citando il moderatore Cesare Fagotti (segretario di Libera Toscana), Montanari ‘giocava in casa’: non solo per la location dell’evento, ma anche per il tema. Il suo intervento, concentrato in cinque minuti, ha fornito ai presenti più informazioni e spunti di riflessione di quanto gli altri invitati abbiano fatto. Cercherò di essere altrettanto sintetica: siamo in un contesto in cui il 47% della popolazione italiana è ‘analfabeta funzionale’ (incapace di fare un riassunto di un documento letto), ma come ci siamo arrivati?
Poco più di venti anni prima che i cosiddetti ‘Diciotto’ si riunirono per apportare gli ultimi ritocchi alla Costituzione nel 1947, il fascismo aveva mostrato come funziona il regime totalitario (vedasi il caso Rosselli a Firenze): bruciando cultura. Fu proprio l’esperienza fiorentina, propone Montanari, che portò Calamandrei a inserire tale concetto nei principi fondamentali della Costituzione (art.9). Siamo l’unico paese ad avere un articolo dedicato al patrimonio culturale tra i principi fondamentali costituenti.
Tutori, non proprietari
Siamo in regressione, da molti anni: Prato il 23 Marzo ce lo dimostra. Ci mostra anche, però, che c’è una controparte. Montanari ha lasciato la conferenza prima dell’ufficiale conclusione, perché si recava proprio a Prato, per parlare di arte e della contromanifestazione fascista. Ci ha ricordato che per Marc Bloch il mestiere dello storico è quello di distinguere il vero dal falso, di sviluppare uno spirito critico; ci ha rinfrescato la memoria sulla successione di culture che hanno popolato il paese e che hanno contribuito alla creazione del relativo patrimonio, prima che qualcuno si permettesse indebitamente di proclamarsene proprietario.
Dobbiamo tutelare il patrimonio culturale perché ne siamo i tutori, destinatari, non proprietari – concetto che Berlusconi ha ribaltato.
Tommaso Montanari
Montanari in sostanza ha, in cinque minuti, chiaramente definito il ruolo di quella parola preziosa insita nell’art. 9, connettore di libertà individuale, arma contro l’ignoranza e quindi la violenza, corso d’acqua che cambia colore grazie agli immissari che incontra. È assodato ormai che è la scuola soltanto la nostra via di uscita. Non possiamo accettare che insegnamenti preziosi come filosofia (ormai considerata lettura di nicchia) siano stati declassati dal Ministero per l’Educazione.
Un saluto da Padova
Rosy Bindi, Presidente della commissione Antimafia della legislatura precedente, ha portato a Siena i saluti dalla piazza centrale della manifestazione di Libera: Padova. La sua presenza è stata cruciale grazie all’apporto della sua esperienza, specialmente del caso della Natività di Caravaggio. Quell’episodio ci ha dimostrato quanto mafia (e aspetti connessi) siano totalmente ‘altro’ da quello che si può definire cultura, sapere. Altrettanto importante è stata la sua frecciata su scottanti questioni che legano mafia e massoneria, “e che ne dica il gran maestro d’oriente che è di questa città”.
Nelle nostre mani
Il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza ci ha portato dati parlanti: in Toscana si concentra il maggior numero di furti di opere d’arte. Con l’aumento sconvolgente di affluenza turistica a Firenze (2016 10 mln, 2017 12,5 mln) anche il commercio inizia a farsi furbo, arrivando a mercificare il bene più importante e totalmente gratuito che abbiamo: il paesaggio. Ed è così che non si può fare nulla contro quei caffè che, collocati nelle piazze centrali delle nostre città, lucrano su tale patrimonio facendo pagare un caffè poco meno di 10 euro.
2017 anno cruciale
Andrea Bigalli, Referente Libera Toscana, ci ha fatto riflettere invece sulla rete: qualcosa di buono ancora c’è se, grazie a questo medium, il 15 Marzo si è verificata una marcia globale partita da una voce di una quindicenne in Svezia. Ma c’è ancora tanto da fare per quanto riguarda la generosità, la bontà (e non buonismo, specifica Bigalli – parola che fa vergognare di essere buoni). Ci riporta anche un’altra informazione interessante: nel 2017 sono usciti più italiani di quanti stranieri sono entrati, ed è stato il primo anno della storia musicale in cui si è venduta più musica vecchia che non nuova. Questo può leggersi solo come inaridimento di una tradizione culturale.
Montanari prima di partire per Prato conclude:
Abbiamo ereditato una biblioteca in un alfabeto che non sappiamo leggere. Voi che cosa fareste?.
Lasciamo che ce la brucino o impariamo l’alfabeto?
Ludovica Carlini.