Non ascoltate le sirene: 11 tattiche di manipolazione oscura

Come dei moderni Ulisse incantati dalle sirene, Gianluca Magi in Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, edito da Piano B, ci esorta a trovare delle strategie per difendersi dalle manipolazioni dell’infodemia, della propaganda politica, degli slogan pubblicitari

Goebbels, ovvero l’uomo dietro il Mostro

Tutti sanno chi fosse Hitler, pochissimi hanno chiaro quanto la fortuna di Hitler, prima fallito come pittore e in un primo tempo anche come putschista, fosse in debito con il genio malefico di Joseph Goebbels.

Goebbels, anch’egli apparentemente un fallito prima della nascita del nazismo, era un uomo fisicamente malandato, dal piede equino, che non rappresentava certamente l’idea del tedesco “ariano”, eppure smanioso di fare grandi cose, per dimostrare le sue potenzialità a tutto il mondo. Un genio del Male, un caso clinico freudiano, che, peraltro con un retroterra di buoni studi, seppe coniugare le capacità oratorie della cultura classica (Demostene, Cicerone) e il misticismo biblico (la figura del Messia) con i moderni strumenti dei media. Tramite la stampa, la radio più di ogni altra cosa, ma anche la cinematografia, la parola doveva essere propagata con ogni mezzo possibile, ripetuta, manipolata, o creata da zero.

Bisognava creare una nuova razza, un nuovo volk, ma soprattutto fare del tedesco una nuova lingua per comandare gli uomini e nella notte della ragione rinchiuderli tutti. Altro che Signore degli Anelli, queste sono le tattiche della manipolazione oscura.


Una discesa nel Maelstöm

Il saggio di Gianluca Magi, storico delle idee e delle religioni, non vuole essere un libro di storia della Seconda Guerra Mondiale. Il suo approccio transdisciplinare consente di andare oltre la figura di Goebbels, arriva al cuore del presente, perché ora più che mai viviamo con i media, per i media, attraverso i media, e ne siamo ammaliati, avvelenati e, in definitiva, resi schiavi. Ciò che più desidera Magi con le sue parole è far sì che ci si protegga “dalla Trinità del Potere: il Male, la Stupidità e la Menzogna”. Serve, dunque, un distacco razionale per uscire da questo Maelstöm mediatico, un gorgo che ci risucchia verso un mondo altro, in cui non ci si raccapezza tra verità e finzione.


Comunicare è manipolare

Non si tratta di destra o sinistra, la manipolazione va al di là delle questioni politiche. Non c’è bisogno di avere a che fare con la propaganda politica per riconoscere nelle 11 tattiche   degli elementi ai quali siamo sottoposti quotidianamente, come la pubblicità, come le dinamiche di potere all’interno di un gruppo di persone, si tratti di un ufficio o di una classe scolastica.

Le 11 tattiche sono presentate da Magi sotto forma di princìpi, poi spiegate, messe alla prova con esperimenti, ed infine illustrate tramite dei film famosi.

“Semplificazione e nemico unico”: la prima tattica funziona con lo stratagemma del capro espiatorio, nel caso di Hitler ovviamente gli ebrei. Oggigiorno potremmo dire, per fare un esempio, gli immigrati o i musulmani per la destra, gli haters e i boomer retrogradi per la sinistra. L’esperimento è quello dell’effetto Lucifero, messo in atto nel 1971 dal Dipartimento di Psicologia di Stanford, in cui si divisero 24 studenti tra guardie e prigionieri. Nessuno degli studenti selezionati aveva mai manifestato segni di sadismo o psicopatia, eppure, dopo meno di una settimana, l’esperimento venne sospeso perché le “guardie” avevano dimostrato di essere capaci di estrema crudeltà appena si era dato loro il potere contro degli individui sottomessi. Questa storia vera è raccontata nel film Effetto Lucifero. The Stanford Prison Experiment (2015), di Kyle Patrick Alvarez.

Non vorrei qui spiegare le altre dieci tattiche, ma è importante sottolineare come ogni tattica corrisponda a dei fenomeni quotidiani, per i quali le uniche vie di scampo sono una facoltà di pensiero critico (per riconoscere le fake news), educazione ai media (ahimè non contemplata a scuola) e conoscenza delle strategie di marketing (perché siamo tutti consumatori).


Perché dobbiamo leggere Magi

È passato un anno dalla pubblicazione del saggio di Gianluca Magi, edito dalla casa editrice indipendente Piano B. Eppure un simile testo, che dovrebbe essere letto da tutti, soprattutto dai giovani, non è stato pubblicizzato sufficientemente: non solo, ma prima della pubblicazione stessa, è stato tenuto in censura preventiva per sei mesi, fatto che ha dell’assurdo, considerato lo scopo del libro e le tematiche trattate.

Per concludere, oltre che di comprare assolutamente il libro, vorrei anche consigliare altre due pubblicazioni recenti: #Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole di Federico Faloppa, edito da UTET, e Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio di Claudia Bianchi, edito da Laterza.

Lavinia Consolato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *