Nikola Tesla: genio visionario e maledetto.

“Era una normale mattina a Central Park per Nikola Tesla. Si rilassava, meditando su qualche idea. Ma il suo sguardo volgeva spesso nei cieli limpidi di New York in cerca di qualcosa: una colomba bianca. Lo raggiungeva ad un suo fischio e si poggiava sulla sua spalla. La sensazione di pace e affetto che provava riusciva a frenare anche i suoi demoni più agguerriti. “


Nikola Tesla è di sicuro una della figure di spicco della storia moderna. Nato nel 1856, divenne celebre tra il XIX e il XX secolo vincendo la Guerra Della Correnti contro Thomas Edison, dando inizio all’Era della corrente alternata. L’inventore è sempre stato una voce fuori dal coro di scienziati e teorici del suo tempo: il suo genio selvaggio, illuminante quanto maledetto, lo rese una figura che ancora oggi genera nelle persone curiosità e riverenza.

Le ricerche incredibilmente attuali.

Molti non sanno che Nikola Tesla è stato capace di immaginare e teorizzare scenari tecnologici che si sono avverati anche più di un secolo dopo la sua scomparsa. Il primo fra tutti è quella del cellulare e del wifi: l’inventore, infatti, riteneva che un giorno lo studio di onde radio e campi elettromagnetici avrebbero cambiato radicalmente la vita di tutti i giorni. Seguono inoltre ipotesi sulla trasmissione dell’energia senza fili, da generatori di corrente fino ad aerei privi di propulsione a carburante. Questo argomento è sempre stato caro a Tesla. Riteneva che avrebbe avuto un enorme impatto a livello sociale, unificando i popoli, portando armonia a livello politico ed eliminando ogni tipo di barriera.

«Era tutto quello che volevo essere. Archimede era il mio ideale.
Ammiravo le opere degli artisti, ma per me erano solo ombre e apparenze.
L’inventore, pensavo, dà al mondo creazioni palpabili, che vivono e funzionano.»

Nikola Tesla.

Quello che rende affascinante la figura di Nikola Tesla è proprio la sua capacità di essere “bizzarro”. Con questa parola non mi limito ad etichettarlo come strano, ma capace di avere una mentalità fuori dagli schemi, imprevedibile, a volte contraddittoria. Non a caso le ricerche dei suoi ultimi anni sono state manna dal cielo per i complottisti di ogni genere. Basti pensare ai suoi studi su una macchina per fotografare il pensiero, il Teslascopio ( progettato con l’intenzione di comunicare con forme di vita aliena) e addirittura un raggio della morte. Per quanto possano far ridere ai più realisti, sono la conferma che la sua genialità proveniva dal non fermarsi ai limiti dell’osservabile e del ragionevole. Ma la vita di Tesla non si ferma solo ai suoi successi scientifici: sono i suoi demoni che più ci avvicinano alla sua personalità.

Le catene dell’ossessione.

Nikola Tesla era schiavo di molti comportamenti ossessivo-compulsivi. Aveva la mania del numero tre e dei suoi multipli, tanto da richiedere di alloggiare solo in una camera d’albergo con un numero divisibile per quel numero (la n° 3327). Aveva un’inspiegabile avversione alla gioielleria, specialmente le perle; prezioso che portò alla chiusura dei rapporti col suo unico amore platonico, Anne Morgan. Inoltre aveva la fobia delle persone in sovrappeso o con obesità, tanto da costringerlo a licenziare una delle sue segretarie, preso dallo sgomento. Col senno di poi si pensa che Tesla potesse soffrire di sindrome di Asperger. Questa ipotesi spiegherebbe anche altri tratti caratteriali come la sua asessualità, la grande memoria, l’ossessione alla ripetizione e la meticolosa capacità organizzativa.

Tesla e le sue ossessioni, tratto da “Vite bizzarre di gente eccentrica” di Hiroiko Araki.

Come ogni mente straordinariamente geniale, Nikola Tesla derivava la sua grandezza da una fonte quasi magica, ma avvelenata. Col passare degli anni il peso di queste manie lo resero sempre più isolato, in balia di amnesie e attacchi di sinestesia (disturbo che lo affliggeva con lampi di luce e allucinazioni). Ma un giorno, quasi come per Noè nel momento più disperato del suo naufragare, un battito d’ali segnò indelebilmente la vita dell’inventore.

La colomba di Nikola Tesla.

Verso i suoi ultimi anni, Tesla inizio a prendersi cura dei piccioni. Non si sa quando, ma un giorno arrivò una colomba bianca che si affezionò molto all’inventore. Se chiamata con un fischio lo raggiungeva poggiandosi sulla sua spalla, anche in mezzo alla folla. Tesla confidò alla sua domestica: “[…] Mi dà una ragione per vivere. La amo come un uomo ama la propria donna”. Negli ultimi giorni della sua vita racconta che, una notte, lo passò a trovare anche sulla finestra della sua camera d’albergo.

Tesla e la sua colomba. Tratto da “Vite bizzarre di gente eccentrica” di Hiroiko Araki.

Nikola Tesla raccontò che, improvvisamente, iniziò a risplendere di luce propria. Interpretò quel fenomeno come un segno di natura spirituale, sfera del quale Tesla si è incuriosito ma sempre distanziato. Per quanto quest’episodio dimostra quanto la lucidità della sua mente fosse ormai quasi a brandelli, l’ho sempre trovato bellissimo e poetico. È per questo che ho deciso di nominare la mia rubrica ispirandomi a questa vicenda, perchè si impegna ad essere come quella colomba, portandovi notizie e ragionamenti scientifici magari inaspettati, ma capaci di allietare le vostre giornate.

“Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c’è netta di­stinzione tra il reale e l’irreale, che le cose appaiono come sembrano solo in virtù dei delicati strumenti fisici e mentali attraverso cui le percepiamo.”

H.P. Lovecraft


Giovanni B. Della Posta.

FontiWikipedia , “Vite Bizzarre di Gente Eccentrica” di Hiroiko Araki, scienzaeconoscenza.it

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