L’era dei Jolly: come il futuro sarà dei Multipotenziali.

In un’epoca che ci lascia intuire che molti lavori specializzati o meccanici saranno rimpiazzati da robot ad alta precisione, l’umanità sfodera nuovamente la sua innata adattabilità.


Vi dirò una cosa di me: ho studiato per anni la lingua inglese e tutti i miei interessi (personali e professionali) richiedono quasi sempre di immergermi nel dominio della lingua straniera. Ma solo pochi giorni fa ho scoperto una comune ma particolare espressione che mi ha lasciato a bocca aperta. “Jack of all trades, master of none“. Si usa per descrivere le persone con molti interessi e abilità in diversi campi ma che non sono dei professionisti in un ambito specifico. La cosa mi ha colpito proprio perché non credevo che la mia condizione avesse un nome, e facendo qualche ricerca ho scoperto avere risvolti molto interessanti nell’epoca di oggi.

Radici antiche dalla crescita esponenziale. 

Uno degli scenari storici più famosi della storia è anche un ottimo punto di inizio per parlare dei Multipotenziali (termine coniato dalla scrittrice Emily Wapnick). Grandi menti come Leonardo da Vinci e Michelangelo non si limitavano a dedicare il loro tempo nell’arte, ma anche in altri campi del sapere, dalla scienza alla letteratura. In tempi recenti, con l’avvento delle grandi aziende, si è imposta la figura del professionista, ovvero di una persona estremamente esperta solo ed esclusivamente nel suo campo. Ma il futuro ci richiede qualcosa di più, vista anche la crescente introduzione dei robot nei processi di lavorazione. 

Qualità che non ti aspetti. 

I vantaggi che risiedono in questa categoria di persone possono essere identificate in tre macro aspetti:

  • Sintesi: no, non mi riferisco all’abilità di riassumere, bensì alla capacità di trovare l’intersezione tra due campi distinti per crearne uno completamente nuovo. Per esempio, Steve Jobs ha concepiva i suoi prodotti unendo la sua passione per il design con le tecnologie più recenti, creando qualcosa di innovativo sul mercato.
  • Velocità nell’apprendimento: proprio perché i Multipotenziali sono abituati a buttarsi su campi sempre nuovi sono allenati ad affrontare e gestire tutte le difficoltà dei principianti, velocizzando quindi il processo generale di apprendimento.
  • Adattabilità: spesso e volentieri i Multipotenziali risolvono problemi semplicemente adattandosi alle richieste che gli vengono fatte; dall’amico che deve montare un piccolo video o dalla mamma che deve trapiantare una pianta non c’è sfida che intimorisca.

Insomma, non dobbiamo aver paura del pressante miglioramento e presenza di macchine e robot, ma dobbiamo prendere la palla al balzo per creare nuovi campi e innovare quelli già esistenti, nell’intersezione. Fidatevi di noi, che nel mezzo ci siamo sempre stati.


Giovanni B. Della Posta.

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