Intervista al Senior Professor Riccardo Basosi sul tema dell’energia rinnovabile
Ritorniamo a parlare dell’obbiettivo numero 7 inerente all’energia pulita e accessibile. Il Senior Professor in Chimica Fisica ed Energia Riccardo Basosi ha risposto in modo ampiamente esaustivo alle domande di uRadio.
Con un curriculum vitae che raggiunge le 24 pagine ci sarebbero molti appellativi illustri per presentare Basosi, ma forse la miglior descrizione ce l’ha data lui stesso affermando di aver speso una vita intera nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Cercheremo quindi di dare risposte semplici e concise utilizzando gli insegnamenti del professor Basosi.
Gli obiettivi posti dall’ONU sono raggiungibili o ottimisti?
L’ipotesi è quella di rimanere al di sotto di 2 C° di innalzamento della temperatura globale.
Premessa: dopo la COP 21 di Parigi, e cioè la conferenza delle parti dell’ONU, in circa un anno le proposte della conferenza sono diventate legge internazionale a differenza degli 8 anni necessari per il protocollo di Kyoto (si, è quello di cui sentivamo sempre parlare alle elementari e alle medie). Questo è già un buon segno che i paesi sono determinati (chi più, chi meno) a ridurre il consumo di energia.
Gli obiettivi sono raggiungibili, ma non si sa se verranno raggiunti. I carichi presi dai paesi non sono ancora sufficienti, solo quattro hanno preso impegni coerenti con gli obbiettivi: Marocco, Butan, Etiopia e Costa Rica.
C’è sempre la possibilità di essere migliori, di fare di più e nella tematica dell’utilizzo dell’energia questo è uno sforzo a cui sono chiamati tutti i paesi.
Quali sono le conseguenze sia dal punto di vista ambientale che politico se gli obiettivi non verranno raggiunti?
Per quanto riguarda il discorso politico non ci sono sanzioni previste per i paesi inadempienti (stavate pensando a qualcuno in particolare?). Ci si affida quindi alla responsabilità dei singoli stati e alla loro volontà di cambiare le cose.
Per quanto riguarda invece l’ambiente, un innalzamento della temperatura di 2,7 C° (risultato più probabile in base agli impegni presi ad oggi) porterebbe alla diminuzione dei raccolti in più di metà del mondo fino al 40% con conseguenti carestie e migrazioni ancora più imponenti delle attuali (altro che Dario Argento…).
Dove si trova l’Italia rispetto ai traguardi prestabiliti?
L’impegno italiano è ovviamente all’interno dell’impegno europeo. Il “burden sharing” dettato dell’UE (letteralmente ripartizione del carico) per il 2020 è già stato superato nel 2015, complice di questo traguardo è la crisi economica che ha diminuito la necessità energetica del paese (ma quindi qualche lato positivo c’è…). Nel 2030 lo sviluppo delle rinnovabili dovrà raggiungere il 27% (10% in più dell’obbiettivo del 2020) mentre i consumi dovranno diminuire del 30%.
Come si può essere certi che le nuove forme di energia non presentino anch’esse degli svantaggi? Per esempio, lo smaltimento dei pannelli solari oppure le emissioni di CO2 nelle centrali a biomassa.
C’è un presupposto da fare. L’energia pulita NON esiste, l’unica energia pulita è quella che nono utilizziamo. Ogni energia ha un prezzo da pagare e quelle rinnovabili hanno sempre un prezzo minore per l’ambiente rispetto ai combustibili fossili. Bisogna però essere sensibili nelle scelte che si fanno. Si potrebbe coprire un terzo della Sicilia con pannelli solari, ma cosa avrebbero da dire i siciliani? Oppure si potrebbero mettere delle pale eoliche sulle colline toscane, magari un dispositivo per sfruttare il vento che soffia nel centro di Firenze. E il valore paesaggistico e culturale dei luoghi?
Bisogna sempre considerare un’analisi costi/benefici ed essere consci che l’utilizzo di energie rinnovabili è subordinato e secondario rispetto all’efficienza energetica (cioè al risparmio di energia).
Quali passi avanti sta facendo la ricerca in materia di energie rinnovabili?
Il passo fondamentale per l’utilizzo intensivo dell’energia rinnovabile è lo storage (accumulo) dell’energia. Le rinnovabili hanno il problema della costanza della prestazione e della bassa densità di potenza, la soluzione è quindi data da batterie di grande potenza (1GW=1 miliardo KWh).
Di seguito un diagramma che mostra i campi in cui la ricerca è al passo con gli obiettivi preposti, dove ha bisogno di miglioramento e dove non è ancora sulla strada giusta.
Con l’introduzione dei led si sta compiendo un grande passo avanti nel risparmio energetico per l’illuminazione nonostante la posizione nei “da migliorare”), mentre per il miglioramento degli impianti a combustibile fossile i progressi non sono ancora sufficienti. I progressi soddisfacenti sono concentrati su veicoli elettrici, accumulo energetico ed energia solare ed eolica a terra (onshore). Il nucleare, l’utilizzo energetico nei processi industriali e il trasporto alimentato a petrolio hanno invece bisogno di accelerare i tempi di aumento dell’efficienza energetica (altrimenti conosciuta come risparmio energetico).
Piccola parentesi sulle unità di misura:
L’Italia ha un parco elettrico di 40 o 50 GW e la produzione elettrica solare italiana è di 20 GW mentre quella eolica è di 10GW. Tuttavia i GW prodotti da fonti rinnovabili non sono equiparabili ai GW prodotti da combustibili fossili poiché non sono continui e a disposizione in ogni momento (pareva troppo bello per essere vero…).
È pensabile che un giorno l’utilizzo di energia non rinnovabile sia ridotto a zero o perlomeno ad una percentuale minore rispetto all’utilizzo di energia rinnovabile?
I costi dell’elettricità da rinnovabili stanno calando, mentre quelli da combustibili fossili aumentano. La grid parity e cioè il momento in cui il costo dell’energia da rinnovabili sarà uguale al costo dell’energia da combustibili fossili o da nucleare, si prevede sarà intorno al 2020. Quindi la risposta è si, si sta lavorando e si presume che in un futuro non troppo lontano le rinnovabili alimenteranno la maggior parte delle attività umane.
Cosa può fare un ragazzo e, in particolare, uno studente per contribuire a raggiungere questo obbiettivo?
Il comportamento individuale pesa, ma pesa se è un costume diffuso.
In generale è tutto legato. La sostenibilità è trasversale. I sottosistemi del sistema complesso chiamato Terra sono interconnessi. Una variazione su un sistema (per esempio i rifiuti) non ha necessariamente ripercussioni su quel sistema, ma su sistemi che apparentemente sono distanti (es. energia, acqua).
E’ importante utilizzare mezzi pubblici, cercare di limitare il più possibile il trasporto di un passeggero in una sola macchina (BlaBla Car è green ragazzi!). Uno studente può fare uno sforzo cercando di differenziare i rifiuti, di riutilizzare quei prodotti per cui è possibile farlo.
Anni fa quella che chiamiamo “doggie bag” non era assolutamente di moda, mentre adesso è normale portarsi a casa gli avanzi e quindi risparmiare risorse. La natura non conosce il concetto di rifiuto, è un tema esclusivamente umano, esistono solo corpi in cambiamento. Diminuire la combustione per lo smaltimento dei materiali di scarto, diminuisce l’entropia di un sistema (cioè il disordine di un sistema fisico che in una macchina ordinata come il nostro pianeta non è mai una bella cosa).
Insomma, ci sono una miriade di modi per cercare di fare la differenza, piccoli gesti di cui non ci accorgiamo nemmeno ma che moltiplicati per miliardi di volte cambiano le carte in tavola.
Con quali mezzi l’ONU intende promuovere servizi energetici moderni e sostenibili per i paesi sottosviluppati e in via di sviluppo?
Gli strumenti delle Nazioni Unite sono limitati, il compito principale è la persuasione morale. Lo strumento principale dell’ONU sono le COP, ma comunque le decisioni spettano ai singoli stati membri. Nella COP di quest’anno in Germania non si sono ottenuto grossi risultati poiché i paesi in possesso della tecnologia da condividere con i paesi in via di sviluppo non hanno stanziato i fondi previsti nella COP di Parigi del 2015.
I vari stati hanno comunque promosso delle iniziative come il programma lanciato da Obama, Mission Innovation, che si propone un programma di 8 punti (che potete trovare qui) di cui l’ultimo punto aggiunto da poco si occupa dell’idrogeno che sarà probabilmente la soluzione per lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili. Anche l’Unione Europea con il programma Horizon 2020(di cui il Professor Basosi è parte dal 2013) stanzia fondi per la ricerca nei vari stati membri in diversi ambiti tra cui le energie “pulite”.
Dove è possibile trovare informazioni corrette e affidabili sull’argomento?
Certamente l’Unione Europea fornisce materiali accurati e dettagliati sull’argomento, in particolare sugli obbiettivi e sul ruolo europeo per il 2030. Una rivista a carattere divulgativo molto valida è Qualenergia che è edita da Legambiente e quindi libera da opinioni interessate (oltre uRadio ovviamente).
Nell’ambito universitario senese ci sono delle ottime opportunità per avvicinarsi al tema della sostenibilità indipendentemente dal background dello studente. Un corso nel secondo semestre comprensivo di più di 20 lezioni che toccano i più disparati argomenti nell’ambito della sostenibilità. Il corso si conclude con un esame scritto e con l’assegnazione di 6cfu (qui per maggiori informazioni).
Per chi non avesse ancora trovato qualcosa di interessante da fare dal 10 al 21 settembre, al Santa Chiara Lab si terrà una Summer School on Sustainable Developement proprio sui temi degli obbiettivi ONU al 2030, le iscrizioni sono aperte fino al 7 luglio (per maggiori informazioni clicca qui).
Quindi…
Il risparmio energetico va passo passo con il progresso umano. Non si può tornare alla candela, ma bisogna utilizzare l’energia in modo sobrio e ponderato. Bruciando combustibili fossili non solo danneggiamo il nostro ambiente ma distruggiamo milioni di anni di informazioni sul nostro pianeta.
L’obiettivo non è un problema, il problema è il modo in cui decidiamo di raggiungerlo. Bruciando un mucchio di dollari si raggiunge comunque l’obbiettivo di scaldarsi. Scambiando quei dollari con una stufa però, o, ancora meglio, con un pannello fotovoltaico, si raggiunge il risultato prefisso in maniera più intelligente e accorta.
Apriamo gli occhi e usiamo il buon senso. Sembra facile, eppure è tutto qui.
Le diapositive in questo articolo sono state gentilmente fornite dal Professor Riccardo Basosi.